Hi! Beh, come dici tu, "nulla da perdere"; anche quando non siamo convinti, pubblicando c'è sempre più da guadagnare che da perdere.
Voglio darti il mio piccolo pezzo di guadagno, ovvero la mia opnione di lettrice.
C'è molto da dire sul tuo pezzo, troppo per questo spazio, quindi mi limito alle cose più salienti.
Prima di tutto, lo stile: ricco, complesso, ma coerente. Per coerente intendo che non hai semplicemente messo lì degli aggettivi per
riempire i vuoti, ma li hai motivati. Ad esempio, ho apprezzato molto il richiamo al colore, come un filo che percorre la narrazione
con perle diverse. Colori che, per altro, calzano a ogni descrizione. Sinceramente, la seconda parte l'ho apprezzata più della prima
(dividendo idealmente la storia proprio a metà). Ma vorrei analizzare paragrafo perparagrafo.
Abbiamo un inizio col botto: il sangue. Ci sono i morsi, che non sono solo metaforici, e c'è il tempo fuori dalle finestre, nel vero mondo.
Il tempo fuori e l'aria dentro, fin dentro i polmoni, che ha una qualità diversa seppur una forza pari a quella del vento.
C'è l'unicità del loro rapporto, selvaggio e in qualche modo proibito per la sua natura "violenta". Ma non è una violenza banalmente
fisica, c'è di più. Mi è piaciuta la riflessione sulla mente assassina, perché riallaccia il pezzo alla natura dei due personaggi
e del legame intellettuale.
Tutta la parte centrale è una descrizione viva dell'atto sessuale in sé, colma di similutidini, colori,
e ci fa sentire che non è solo sesso, e quanto sia stato agognato. La parte conclusiva si riallaccia all'inizio: abbiamo ancora
il sangue e quel "I due amanti non lo sanno, ma si stanno uccidendo a vicenda", che richiama il precedente "La mente, migliore amica, suggeritrice,
consigliera./Assassina./Perchè fino a ieri lo era, quando l'amore era ancora conservato sotto pelle./Quando veniva fatto tacere,
invece che urlare./Ma ora lo sanno./Ora possono urlare./E la mente è tornata amica, non viene più zittita con volgari sostanze stupefacenti."
Ora, non so quanto sia voluto, ma hai creato un effetto interessante: abbiamo la mente che non fa "tacere" l'amore, quello stesso che
nel suo sfogarsi può "urlare", e "poi il silenzio". Questo richiamo ai suoni, insieme a quello di tutti i sensi, mi è piaciuto molto.
Sembra che tu voglia dire che, in realtà, l'unico momento di sincerità e amore sia proprio quello in cui i due possono dar corpo
al loro amore. Da una parte c'è l'"assassinio" della mente che uccide l'amore, ma alla fine c'è un omicidio ben più spaventoso, quello
dell'amore che fa tacere la mente, in qualche modo, che fa desiderare l'unione. Se ho interpretato male, correggimi pure!
Insomma, sicuramente il tuo testo è più coerente e sensato delle mie riflessioni :D
Hai maneggiato molto bene le parole, sebbene in un testo più lungo un simile stile avrebbe richiesto che tu lo diluissi per alleggerirlo,
ma qui sta bene.
Unica nota di coerenza: all'inizio apri con "Piccoli rubini si infrangono sulla superficie delle lenzuola espandendosi e tinteggiando
il materasso di un allegro color porpora" e chiudi poi con "E ora rimane solo il sudore e una piccola macchia rossa sulle lenzuola"; le due immagini non
sono molto coerenti, nel senso che abbiamo gocce che si espandono e tingono il materasso (il che almeno a me ha dato un'immagine piuttosto forte), e poi
abbiamo una piccola macchia rossa... Mi spiego?
Scusa se ti ho annoiato o altro, volevo solo evidenziare quelli che secondo me sono i punti forti e non del tuo testo.
Resta detto che hai fatto davvero un buon lavoro, e tutte queste immagini sono un buon materiale anche magari per futuri lavori.
A presto,
Alex.
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