Recensioni per
Nuhinake
di Monique Namie

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/06/16, ore 10:20
Cap. 1:

Ciao Monique Namie!
Sono qui per lo scambio indetto dal gruppo facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli, discussioni".
Mi ha subito incuriosito la descrizione di questa poesia, non credo sia facile scrivere in versi un fatto storico e grave come questo.
Parto col dire che l'immagine che hai posto all'inizio della poesia è senz'altro di impatto visivo. La ragazza senza gamba che osserva un dipinto della bomba sottolinea il messaggio di fondo della tua poesia, il fatto che non si voglia e non si possa dimenticare. Già da questo ti faccio i miei complimenti.
La poesia è senza dubbio meravigliosa. Con poche parole sei riuscita a descrivere i pensieri, gli attimi, la crudeltà e la disperazione che quelle povere persone hanno pensato prima che la bomba esplodesse. Mette i brividi (in senso buono).
Mi hanno colpito molto la terza e la quarta strofa. Non so se sia vero che alcuni si gettarono in acqua pur di scampare alle radiazioni (perdona la moa ignoranza) ma se così fosse rende tutto ancor più tragico e patetico (nel senso greco del termine, di pathos).
Questa poesia mi ha veramente colpito molto, ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Inoltre complimenti anche (sono ripetitiva, I know) per il titolo. Davvero geniale racchiudere il termine Nuke tra le iniziali di Hiroshima e Nagasaki. Davvero brava!
Bien, non so che altro dire se non bravissima e complimenti! :)
Spero di risentirti presto! Ciao!

Sylvia Naberrie

Recensore Veterano
13/01/16, ore 16:59
Cap. 1:

Ciao!
Come ti ho detto ammiro molto chi scrive poesie, e per questo ne ho cercata un'altra tra le tue.
La cosa che più mi è piaciuta è il tipo di ricordi da te scelti, soprattutto i primi due; in caso di morti di massa, a volte sembra che tutto si deumanizzi nel numero delle vittime. Mi spiego: dire "sono morte tot persone" fa un certo effetto, ma un'altra cosa è pensare alla vita che ognuna di quelle persone conduceva, fatta di cose "scontate", "banali"... insomma quotidiane. Il giovane e la ragazza da te menzionati mi hanno fatto tenerezza e, ovviamente, tanta tristezza. 
L'immagine che più mi è piaciuta è stata quella delle ragazza "che cercava un modo per spezzare il sottile filo / che cuce ogni popolazione tra odio e amore. Perché non saprei dirtelo; è una di quelle cose che colpisce e basta :)

Complimenti, a presto!

Recensore Veterano
04/01/16, ore 16:13
Cap. 1:

Questa poesia mi ha davvero toccata molto...
Ho trovato particolarmente coinvolgente e ritmato l'inizio di ogni stanza, per chiamarle così, con quel 'conservo' che a me pareva quasi come il battito di un tamburo che scandiva la poesia, cadenzato e preciso.
Le immagini che hai usato per descrivere le memorie (e sul finale anche il presente) sono state tratteggiate benissimo, tanto che sembra di vedere il tutto coi propri occhi.
Il tema è tutt'altro che scontato e l'hai trattato davvero con una sensibilità e un'originalità particolari.
Leggere la tua poesia mi ha emozionata molto. Sono felice che tu abbia voluto ricordare quella tragedia in un modo così 'artistico' come con una poesia.
Ottimo lavoro davvero!
Alla prossima!

Recensore Junior
03/01/16, ore 22:59
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio.
Ho voluto puntare sul genere poetico perché ci tengo molto, tanto che ne ho scritto anche io alcune.
Sono felicissimo di aver scelto questa perché assolutamente perfetta.
Nella trama, che è assolutamente originale nel modo in cui l'hai trattata tu, non facendo evincere personaggi o storie simili, ma ponendo la città stessa come argomento, come personaggio principale.
Ho potuto apprezzare uno stile leggero ma mai assolutamente banale, anzi, ogni parola è carica di significato. C'è musicalità (nonostante non sia amante della poesia in rima, anche se ne ho notate soltanto due). Si evince un tono pacato ma rassegnato. Ciò che mi ha colpito è la parola "radiazione" che non si è soliti trovare in un componimento poetico, infatti stride con il testo, ma credo che è ciò che fa più rumore, che ci fa ricordare le conseguenze terribili delle guerre. Metti il lettore di fronte all'amara verità e lo fai in un modo sublime. Inoltre, per quanto riguarda l'utilizzo di figure retoriche, l'enjambement è adoperato in maniera ponderata e con ottima padronanza.
Davvero complimenti!
-Prior

Recensore Junior
24/10/15, ore 14:38
Cap. 1:

La tua poesia è veramente bella, mi è piaciuta davvero tanto. Già solo l'idea che qualcuno abbia dedicato una poesia a Hiroshima e Nagasaki, città che hanno subito delle tragedie inimmaginabili, mi piace un sacco.
Sono un'appassionata del Giappone e delle sue tradizioni, quindi diciamo che sono anche un po' parziale nel giudicare. Questa flashfic, la cui protagonista è la città stessa, è però innegabilmente originale (sfido: a chi verrebbe in mente?) e toccante. Hai reso giustizia alla tragedia delle bombe e a come la città è rinata, senza dimenticare.
Spero che, tra 100 anni, ci sia ancora chi ricordi quei giorni d'orrore, e gli anni tremendi che ne sono seguiti, le vite strappate per via di una stupida paura del governo americano (La guerra per il Giappone era già persa, non serviva distruggere addirittura due città)
Finito il sermone, complimenti ancora.
Baci baci
Natalie

Recensore Veterano
11/08/15, ore 19:11
Cap. 1:

Lo trovo un encomio ed un tributo davvero profondi, seppur' nella loro crudezza ( ma veritieri ) i passaggi sono tutti sentiti. Ho vissuto in prima persona il tuo viaggio attraverso i tuoi versi e le immagini evocate dalle tue meravigliose parole. Mi toglierei il cappello di fronte alla distruzione e alle vittime dell'olocausto nucleare, tuttavia preferisco alzare il calice, e brindare per loro, per ciò che hanno lasciato come testamento alla storia moderna e al cuore di tutti noi. Brava. Mauro

Recensore Veterano
10/08/15, ore 14:27
Cap. 1:

1945. Sono passati settant'anni dal tragico evento ma l'argomento rimane comunque vivo ed attuale, ed è giusto, se non doveroso, che ognuno, a modo suo, ricordi e faccia ricordare cos'è stato quell'abominio.
La poesia mette i brividi ed è scritta squisitamente, hai rievocato tutto il dolore e l'indignazione delle vittime e la lettura è stata un'esperienza impagabile. Grazie per aver(mi/ci) regalato queste memorie, spero di rileggerti presto.
bisy