Sono...triste.
Innanzitutto cosa campo a fare, devo vedere questo film e piangere ancora un altro po'. Poi parliamo di loro. Parliamo di Louis che è così freddo e lucido da uccidere perfetti sconosciuti e così debole davanti a un Harry dodicenne con la morte negli occhi. Parliamo di Harry che a dodici anni ha vissuto più esperienze e provato più emozioni di un adulto. Morte, paura, rabbia, ira, dolore, disperazione, vendetta, amore. Sì, perché quel ragazzino lo ama davvero il serial killer. E il sicario forse ha dimenticato di essere "grande" e ha visto il proprio riflesso in lui, innamorandosene a sua volta.
È una storia triste, perché per amore si diventa stupidi, sprovveduti, incoscienti, coraggiosi, per amore si muore.
"Devi annaffiare me se vuoi che cresca". Forse Louis un po' c'è riuscito, a modo suo.
Vorrei fare un parallelismo tra la pianta di Louis e il gatto di Harry nella mia ultima storia per dire che noi siamo sincronizzate anche in questo: entrambi danno un nome a qualcosa che è la proiezione della persona che hanno perso ed è l'unico modo per farla rivivere. Ed è l'unico modo per continuare ad amare.
Niente mi sono crogiolata nei romanticismi, ma sono...triste.
Un abbraccio, cuori e fazzolettini dalla tua regina.