Recensioni per
Giulia vince sempre
di Sophie_moore

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/09/15, ore 21:12
Cap. 2:

sbaglio o sono un filino in ritardo? -.-'
ehm ehm, un bel capitolo, ecco.
-dissimula senso di colpa per il ritardo-
spicca molto il confronto tra tre personalità, qui dentro.
la nostra Giulia, sempre più manipolatrice e viscida all'interno della sua visione distorta del mondo, si trova a vedere due versioni del mondo completamente distinte.
una perfettamente sotto il suo controllo, Claudia, "la sua opera migliore", dedita alla sua "amica" come una sacerdotessa alla sua dea.
e Martina, sufficientemente sveglia da non lasciarsi abbindolare da nulla, o forse sufficientemente persa in sè stessa per non badare ad altro.
quel "è amica vostra, non mia" è stato il colpo di grazia: Martina non sarà mai amica sua, è inutile.
ci sentiamo al prossimo capitolo
bacioni <3 <3 <3

Recensore Veterano
23/09/15, ore 12:03
Cap. 2:

Ottava classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere" di AmahyP e Chloe R Pendragon - Valutazione di Chloe R Pendragon
 
Grammatica: 12,35/15
La correttezza del testo è lodevole, hai dimostrato un’impressionante padronanza della grammatica italiano e una peculiare cura della forma; purtroppo ho riscontrato diverse sviste che hanno influito sul punteggio. Per essere più precisi:

  • aveva anche la pente propensa ad usare tutto” = errore di battitura, hai messo una “p” al posto di una “m” (aveva anche la mente propensa);
    tutti accavallati l'un l'altro” = dato che il verbo reggente è “accavallare”, l’espressione corretta è “uno sull’altro”;
    litigavano come se ne fosse falsa della loro vita” = a parte l’errore di battitura (valsa), il verbo “valere” è transitivo, per cui l’espressione corretta era “ne fosse valsa la loro vita”, altrimenti – soluzione che a mio avviso esprime meglio il concetto – avresti dovuto usare il verbo “andare” (come se ne andasse della loro vita);
    Ormai sera guadagnata” = errore di distrazione, manca l’apostrofo (s’era guadagnata);
    spalancare la bocca per lo stupire” = errore di battitura, hai messo una “i” al posto di una “o” (per lo stupore);
    che avesse mantenuta la calma” = errore di distrazione, hai messo il femminile invece del maschile (avesse mantenuto la calma);
    contro al muro” = l’espressione corretta è “contro il muro”;
    aveva anche dei dubbi di poterle provare” = la preposizione “di” andrebbe sostituita con “sul” o “riguardo al”, dato che l’espressione esatta sarebbe “avere dei dubbi su qualcosa” (aveva anche dei dubbi sul poterle provare);
    lei sessa” = errore di battitura, manca la “t” (lei stessa);
    vasca ad idromassaggio” = l’espressione esatta è “vasca idromassaggio”;
    senza che le importasse troppo” = la frase precedente terminava con il punto fermo, pertanto dovevi usare la lettera maiuscola – errore che ho riscontrato più volte, soprattutto in presenza dei puntini di sospensione – (Senza che);
    iper sensibili” = l’espressione corretta è “ipersensibili”;
    Si era fatta scopre” = errore di battitura (scoprire);
    molto più di quanto non lei sapesse gestire” = errore di distrazione, hai invertito le parole (di quanto lei non sapesse);
    da dieci ani” = errore di battitura, manca una “n” (anni);
    inizi” = altro errore di battitura, manca la “ò” (iniziò);
    non osso” = qui manca la “p” (posso).
 
A parte questi refusi, sei stata davvero bravissima, come dimostra il punteggio elevato: la correttezza formale è lampante, specie se si considera la lunghezza del testo, perciò bravissima!
 
Stile e lessico: 14,4/15
Hai uno stile davvero particolare, riesci a coinvolgere il lettore attraverso la freschezza e la fluidità dei periodi. Hai impartito un ritmo peculiare alla lettura, infondendo in essa grande intensità e una scorrevolezza invidiabile. C’è stata qualche scelta inerente la punteggiatura che non ho condiviso, cioè:
  1. Quando tornò a scuola non sembrava che fosse passata una settimana, se non per quegli sguardi ricolmi d'odio che Claudia lanciava a Martina rendendosi tremendamente antipatica.” = avrei aggiunto una virgola dopo “Martina” per rendere più fluida la lettura (che Claudia lanciava a Martina, rendendosi);
    Ciao ragazze,” = qui non avrei messo una virgola, dato che il discorso si chiude lì (Ciao ragazze!);
    Si sorprendeva ogni volta di quanto fosse facile prendersi gioco della mente altrui: bastavano due paroline giuste a distruggere le loro menti e plasmarle dall'inizio: avrebbe potuto far venire paura dei cani a Paola, amante da sempre degli animali, oppure far diventare Claudia una persona timida ed introversa.” = essendo il periodo troppo lungo, avrei sostituito i secondi due punti con un punto fermo (dall’inizio. Avrebbe potuto);
    , per cui si vestì di tutta fretta senza badare a cosa si metteva addosso,” = qui invece avrei inserito una virgola dopo “fretta” per creare un inciso, così da rallentare leggermente il ritmo di lettura (si vestì di tutta fretta, senza badare a cosa si metteva addosso, e uscì);
    Ma dopo il trauma subito, cosa pretendi?, rispondevano altri,” = avresti dovuto mettere delle virgolette per racchiudere la frase e separarla dalla narrazione (“Ma dopo...cosa pretendi?”);
 
A parte queste sciocchezze, che sono più che altro delle impressioni personali e non delle segnalazioni, hai usato la punteggiatura in modo perfetto, creando le pause giuste al momento giusto. Per quanto riguarda la sintassi, ci sono alcune disposizioni delle parole che hanno rallentato la lettura, precisamente:
  1. non puoi pretendere che vada tutto come vuoi tu sempre” = qui avrei messo “sempre” dopo “tutto” (vada tutto sempre come vuoi tu);
    che decantavano tanto con orgoglio.” = qui invece avrei invertito “tanto” e “con” (con tanto orgoglio);
    Aveva provato a trasformare il suo sentimento in odio, anche.” = personalmente, l’uso di “anche” come chiusura della frase mi suona male, perciò lo avrei messo dopo “aveva” (Aveva anche provato a);
    stringerla a sé forte” = anche qui avrei spostato l’aggettivo (stringerla forte a sé).
 
Anche in questo caso si tratta mere opinioni personali, per cui prendi anche queste osservazioni come tali; nulla di quanto detto può influire negativamente sul tuo stile accattivante e fresco, te lo assicuro.
Passando al lessico, ho apprezzato molto la freschezza del registro linguistico, permette al lettore di avvicinarsi maggiormente alla vicenda. Hai impiegato un lessico semplice ma mai banale, puntuale e perfettamente contestualizzato; c’è qualche ripetizione che poteva essere evitata (lezioni...lezioni, modo...modo, furia...furia, giorno...giorno, fatica...faticosamente), ma fondamentalmente la varietà e la ricchezza di vocaboli è più che ammirevole. Insomma, complimenti!
 
Utilizzo del pacchetto: 7/10
Non è stato facile attribuire un punteggio su questo aspetto, dato che temo ci sia stato un problema di fondo: la categoria Fasti richiedeva che si scrivessero storie inerenti al genere storico, cosa che manca in questa storia e che ti ha penalizzato, anche se in minima parte.
Tralasciando ciò, passiamo al pacchetto vero e proprio: hai usato gli elementi in modo decisamente imprevedibile, nonostante un paio di cose non abbiamo totalmente convinto. Partiamo dalla trama/situazione: la modestia, pur essendo mostrata per lo più in aperta antitesi con il carattere della protagonista, è uno dei punti saldi della storia; hai usato questa virtù per far crescere Giulia, sfruttando Martina come tramite e costringendo la protagonista a scontrarsi con qualcosa che inizialmente condannava, ma che col tempo ha imparato ad apprezzare, anche se in un modo tutto suo. Curiosa la lettura sugli umili e sui potenti a cui alludeva la trama, sebbene penso sia stata influenzata dall’incomprensione iniziale: hai puntato sull’umiltà intellettuale, inserendola in un contesto di pura introspezione. In questa chiave di lettura, Giulia dovrebbe essere la “potente”, anche se la considerazione a cui fa riferimento la situazione si riscontra solo sul finale, il che ha impercettibilmente abbassato il punteggio; fondamentalmente, la trama è stata brillantemente rispettata, perciò mi congratulo con te.
Discorso a parte va fatto per la citazione, dato che questo aspetto è stato piuttosto controverso: che tu l’abbia utilizzata è assodato, non si può negare, peraltro in una maniera davvero geniale. Inserita perfettamente nel dialogo tra Giulia e Martina, spicca all’interno del testo e viene esaltata dalla situazione in cui è stata posta; suona benissimo in bocca a Martina, proprio come risuona alla perfezione nei pensieri della protagonista, divenendo un’ossessione. Il problema sorge proprio qui: la frase di Callimaco entra in scena, “fisicamente” e non solo, a partire da un certo punto, mentre prima non se ne avverte la presenza. Oltre a questo, credo che avresti potuto utilizzarla in modo più intenso anche in seguito, ad esempio facendo riecheggiare quelle parole nella mente di Giulia, dando così più enfasi alla citazione. Insomma, per il potenziale che aveva la frase all’interno della vicenda, penso che avresti potuto darle un peso maggiore, per questo motivo ho abbassato il punteggio fino a tanto; ciò non toglie che comunque il parziale resta molto alto, il che vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Credo che il punteggio dica tutto: hai fatto un lavoro di caratterizzazione superlativo! Ogni azione è coerente con la personalità dei personaggi, ogni battuta è assolutamente azzeccata e ogni pensiero è assolutamente in linea con il carattere della protagonista. Parlando di Giulia, sono rimasta davvero colpita dall’esemplare introspezione che hai portato avanti: tutto ciò che fa, che dice o che pensa ha una sua ragion d’essere e, sebbene non sia esattamente un “modello di virtù”, hai messo a nudo così bene la sua personalità da rendere ineccepibile ogni singolo gesto. Non si può certo dire che sia un personaggio positivo, eppure è proprio questo a rendere encomiabile il lavoro da te svolto: è facile gestire protagonisti “buoni e cari”, mentre muovere coerentemente un “cattivo” è sempre una sfida. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai enfatizzato le sue ombre, la sua inclinazione alle manipolazioni e la sua totale mancanza di scrupoli. Adora avere il controllo su tutto e su tutti, incurante delle conseguenze sulle vite altrui, anzi addirittura prova piacere nell’osservare le cause delle sue macchinazioni. Questo naturalmente prima dell’incontro con Martina, la sua nemesi: da quel giorno qualcosa inizia a cambiare in Giulia, trasformando il suo gioco in qualcosa di noioso e privo d’importanza. Tutto ciò che conta è riuscire a piegare quella ragazza umile e caparbia, così da poter dire di aver vinto ancora una volta. Peccato solo che la sua ossessione per Martina incrinerà la sua sicurezza e il suo lavoro, fino alla tragica scena finale.
Mi è piaciuto tantissimo il dualismo che hai creato con tanta precisione tra la protagonista e Martina, facendo sì che la caratterizzazione dell’una fosse in funzione di quella dell’altra: così se Giulia è arrogante e machiavellica, Martina risulta umile e spensierata, incurante della leadership della sua compagna di classe, tanto da rifiutare le sue attenzioni pubblicamente. Come se non bastasse, hai creato un’ulteriore contrapposizione, quella tra Martina e Claudia. Se la prima è avulsa dalle macchinazioni della protagonista, la seconda ne è totalmente schiava, tanto da desiderare la sua approvazione e la sua presenza ossessivamente; lei capisce subito che qualcosa sta cambiando nel momento in cui la sua amata si è avvicinata a Martina e non perde occasione per disprezzare la rivale. La situazione precipita drasticamente quando il rapporto con Giulia si “evolve” e la leader inizia a perdere il controllo della sua pedina: il rancore verso la rivale diventa sempre più insostenibile e le conseguenze saranno troppo pesanti da affrontare.
Mi ha colpito la figura di Elisa, una persona che ricorda Martina ma che, nel contempo, non le somiglia abbastanza per dare una speranza a Giulia: mi è dispiaciuto che non abbia avuto altro spazio all’interno della vicenda, ma in fondo non avrebbe avuto senso, perciò direi che va benissimo così. Hai fatto un lavoro davvero certosino, perciò non mi resta altro da dire se non chapeau!
 
Originalità: 9,25/10
Questo parametro è sempre piuttosto ostico da determinare, perché bisogna tenere conto di diverse variabili. Diciamo che la storia ruota intorno a un tema piuttosto inflazionato, cioè quello del protagonista che diventa ossessionato dal suo opposto fino a innamorarsene, il che mi ha impedito di darti il massimo. Eppure non penso che sarebbe corretto penalizzarti eccessivamente per un semplice motivo: hai interpretato un cliché in modo davvero particolare, trasformando la classica storia d’amore/odio in una vera e propria “battaglia” interiore, fino a portare alla rovina di un progetto durato mesi e mesi. Hai inserito una dinamica già vista in un contesto comune, enfatizzando le conseguenze e portando il tutto verso la “degenerazione”: insomma, hai sfruttato a tuo vantaggio un argomento molto utilizzato, rielaborandolo in maniera efficace e del tutto innovativa, per cui il risultato finale è encomiabile. Congratulazioni!
 
Gradimento personale: 9,25/10
Questa storia mi ha emozionato molto, è stato un vero e proprio crescendo di pathos capace di tenermi incollata allo schermo. Mi ha letteralmente conquistata la caratterizzazione dei personaggi, così vividi e coerenti da spiazzare ed entusiasmare: una protagonista così ben definita, nonostante la sua crudeltà, non può non conquistare il lettore, permettendogli di vedere il mondo con occhi diversi, machiavellici e determinati. Anche le altre figure riescono a calamitare l’attenzione, proprio come la sfortunata Martina e la povera Claudia, rendendo il quadro d’insieme più intenso e intrigante. Se a questo aggiungiamo lo stile fresco e fluido e la trama brillante e originale, non resta altro da dire se non complimenti!
 
Totale: 62,25/70

Recensore Veterano
22/09/15, ore 21:14
Cap. 1:

Ottava classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere!" di Chloe R Pendragon e AmahyP

 
Grammatica: Ho trovato, sparsi qua e là, alcuni piccoli errori, per la maggior parte (ma non esclusivamente) di battitura, che ora ti segnalo.
e aveva anche la pente propensa ad usare tutto e tutti come pareva a lei: hai scritto per sbaglio “pente” al posto di “mente”;
Nessuno si era mai permesso ad ignorarla: la costruzione esatta è “permesso di ignorarla”;
Schioccò un paio di volte la lingua al palato: “sul palato”, inoltre io (tuttavia è solo un suggerimento dettato dal mio gusto personale), userei il passivo “fece schioccare”;
nessuno voleva passare per prima: hai scritto per errore “prima” al posto di “primo”. Inoltre (non ti ho tolto assolutamente punti per quello che sto per dire!) ho notato che hai usato il verbo “passare” riferito alle interrogazioni, qui e anche poco sotto: noi a scuola dicevamo “andare”, quindi non l’avevo mai sentito, è un modo di dire che non conoscevo.
e litigavano come se ne fosse falsa della loro vita: un altro piccolo errore di battitura, “falsa” anziché “valsa”.
Quel giorno, però, fece finta di interessarsi e andò da quelle ragazze che non si impicciavano di quelle questioni: qui c’è una piccola ripetizione del termine “quelle”, secondo me il primo può essere sostituito con “dalle ragazze”.
Martina è una prova per me stessa, è una delle poche che mi ha resistito: “che mi hanno resistito”, perché il soggetto è “le poche”.
Ormai sera guadagnata la loro fiducia: sempre un errore di battitura, “sera” al posto di “s’era”.
ma non avrebbe mai creduto che sarebbe stata lei sessa a distruggere le proprie certezze: “lei stessa”.
senza che le importasse troppo, infilò una canottiera lunga: qui manca la maiuscola all’inizio della frase.
Si era fatta scopre da lei come se non ci fosse stato un domani: “scopare”.
molto più di quanto non lei sapesse gestire: la forma corretta è “lei non sapesse gestire”.
stava sdraiata a terra in moro scomposto: “in modo scomposto”.
All'interno vi erano una donna bruna con gli occhi da fatta: questo non te l’ho nemmeno contato come errore di battitura, perché ero indecisa, forse volevi scrivere “fata”, perché “fatta” nel contesto non ci sta molto, ma siccome avresti potuto intendere anche “fatta” non l’ho considerato errore.
Lesbica? O no, no...: la semplice “o” si usa per il vocativo, per l’esclamazione la forma è “oh”.
Come vedi, questi errori messi uno dopo l’altro possono sembrare tanti, ma non ce ne sono di gravi, e considerata anche la lunghezza della tua storia, posso darti subito un buon voto.
 
13/15 

Stile e lessico: La tua storia ha il pregio di essere, dal mio punto di vista, ben scritta e molto scorrevole, tanto che non l’ho mai trovata pesante e l’ho letta tutta d’un fiato, anche quei pezzi in cui poteva essere difficile mantenere l’attenzione o non perdersi in descrizioni troppo fuorvianti. Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto la scena d’amore tra le due ragazze (ed è un’ulteriore punto a tuo favore, dato che non sono per nulla amante del lemon), e non l’ho trovata affatto eccessiva o volgare.
Il lessico è buono perché, quando i personaggi parlano, usano termini adeguati a loro e si sente che sono ragazze delle superiori.
Un piccolissimo suggerimento che ti posso dare è quello di evitare la ripetizione dei punti esclamativi (l’ho trovato solo nella farse Martina le aveva scritto!!!): capisco che tu l’abbia fatto per dare maggiore enfasi al passaggio, ma per questa funzione uno è sufficiente.
Nonostante questa piccolezza, ho trovato la tua storia molto buona sotto questo punto di vista, complimenti!


14/15 

Utilizzo del pacchetto: Qui sono stata molto indecisa, fino alla fine, su che voto darti, quindi il risultato finale è stata la conclusione del ragionamento che ti esporrò adesso (non spaventarti, non è assolutamente nulla di catastrofico!). Tu avevi scelto il pacchetto “Fasti”, nel quale era chiesto di parlare di situazioni di guerra o gesta eroiche, o per lo meno qualcosa che vi rimandasse. Io non ho trovato, personalmente, nessuna similitudine e nulla che potesse ricordarmi tale tema. Né Giulia né Martina possono essere definite eroine, sono ragazze normali e non spiccano per virtù eccezionali. La modestia c’è, si sente ed è molto presente, anche se Martina non può essere definita la protagonista, mi avevi chiesto se si poteva fare e ti avevo etto di sì, infatti lei ha un ruolo che si può definire principale e sotto questo punto di vista il pacchetto è stato rispettato. Per il finale che non deve essere per forza felice, direi che ci siamo. Un altro punto su cui sono stata indecisa è stato l’utilizzo della citazione: mi è piaciuto il fatto che tu l’abbia fatta pronunciare a Martina, ma avrei voluto che “tornasse” di più nel corso della storia, che Giulia magari ci ripensasse e la riprendesse, mentre così, non sapendo che la storia doveva essere basata su quello, passa quasi inosservata.           
7,5/10 

Caratterizzazione dei personaggi: Una cosa che non si può fare a meno di notare è senza dubbio la cura con cui hai caratterizzato i tuoi personaggi: ho conosciuto delle ragazze che volevano fare come Giulia, e le ho riconosciute (anche se non così all’estremo) in lei, quindi ho trovato quel comportamento realistico. Anche Claudia è ben caratterizzata, come ragazza “più debole” che tende a seguire qualcuno con un carattere forte, Martina rimane un po’ nel mistero ma si sente il suo carattere dolce e forte lungo tutto il racconto.
Ho trovato tuttavia delle piccole sbavature. Una riguarda proprio Giulia: hai scritto ad un certo punto che lei “Dettava il bello ed il cattivo tempo, sceglieva chi mandare alla gogna, cosa studiare e quando, quando fare lezione e cosa far spiegare agli insegnanti, senza che loro sospettassero nulla”. Ora, a meno che il tutto non stia solamente nella sua testa, questa definizione mi sembra un po’ esagerata: è possibile che ci siano dei professori inesperti che non riescono a gestire una situazione del genere, ma mi sembra molto improbabile che addirittura tutti gli insegnanti si facessero mettere i piedi in testa da una ragazzina, che lei potesse decidere cosa far loro spiegare. Questo passaggio non mi ha convinto.
Inoltre, ma probabilmente questa è solo una stupidaggine mia, in più punti mi sono ritrovata a chiedermi: “ma queste ragazze non hanno i genitori?”. Ho notato che, nonostante tu abbia nominato sua madre, Giulia sembra quasi vivere da sola, quando apre la porta a Claudia di notte, e quando Martina viene uccisa non c’è nessuno in casa, nessuno che sente, e non vengono nominati mai i parenti nemmeno dopo. Ho sentito un po’ questa mancanza.
Nonostante queste piccole imprecisioni, i personaggi mi sono piaciuti davvero molto e credo siano uno dei punti di forza di questa storia, complimenti!
 
9,5/10 

Originalità: Il finale è stato inaspettato, e questo ha contribuito a far alzare il punteggio: la scena dell’omicidio è davvero ben descritta e scioccante, anche se breve è davvero incisiva e sorprende. Anche il modo in cui hai interpretato il prompt del pacchetto, pur avendoti penalizzato sotto il punto di vista dell’aderenza , è stato originale, quindi in un certo senso i due punteggi si sono controbilanciati. I personaggi che hai scelto sono anche piuttosto atipici, e mi è piaciuta la tua scelta di penetrare nella psicologia di Giulia. Forse l’unico “cliché” è stato il farla innamorare proprio dell’unica persona su cui non era riuscita ad esercitare il suo fascino, ma la situazione è stata poi ben sviluppata, quindi nel complesso sono molto soddisfatta.
 9/10 

Gradimento personale: Se mi permetti di cominciare dalla fine, ti dirò che mi è piaciuta molto la parte finale, quella che narra del suicidio di Giulia dieci anni dopo la morte di Martina. Lì viene, secondo me, riassunto tutto il suo personaggio, e il dettaglio della psichiatra che somiglia così tanto a Martina mi ha colpito e ha dato una degna conclusione alla vicenda.
A non avermi convinto, invece, sono stati i dettagli che ti ho elencato su “caratterizzazione dei personaggi”: Giulia mi è parsa sempre troppo e, a parte nell’ultimo pezzo, non sono mai riuscita a provare un’empatia per lei.
Un altro piccolo dettaglio: mi sembra strano che una ragazza che frequenta il liceo linguistico, come Martina, citi tranquillamente Callimaco. Per carità, può benissimo essere, ma Callimaco è un autore difficile, di nicchia quasi, che non si conosce comunemente e che non si affronta fuori dal classico. Ovviamente ci sono mille motivi per cui Martina potrebbe conoscerlo, ma credo che, nella situazione in cui l’hai inserita, una citazione classica di quel tipo avrebbe suscitato una qualche reazione da parte di Giulia.
Non è il mio genere di storia, ma in fondo la tua mi è piaciuta e hai il merito di avermi fatto leggere ed apprezzare qualcosa che fuori da questo contest non sarei mai andata a cercare. Brava!
 
7,5/10 

Totale: 60/70 

Grazie per aver partecipato e complimenti!
 

Recensore Veterano
07/09/15, ore 21:43
Cap. 1:

Ciao, questo preludio mi pare davvero intrigante: hai dipinto molto efficacemente il personaggio di Giulia, rendendolo tanto credibile al punto che, ad essere sincera, spero di non incontrare una "tipa" simile.
In bocca al lupo per il Contest ;)
KK

Recensore Master
03/09/15, ore 23:09
Cap. 1:

pensando a come sbatterà il muso tra poco, Giulia mi fa pena. molta, molta pena.
il prologo fa solo intuire quanto in alto si sia arrampicata la nostra ragazza, e si sa che quanto più si arriva in alto quanto più rumore si fa quando si vola di sotto.
è un personaggio complicato e difficile da gestire, ma so che riuscirai a piegarla al dominio indiscusso che hai sulle tue storie.
conoscerla meglio sarà solo un piacere, quindi a presto Nee-san, e in bocca al lupo per il contest
bacioni titanici, Alsha <3

Recensore Junior
02/09/15, ore 23:24
Cap. 1:

Buonasera :)
Davvero carina questa idea. Un personaggio cosė č difficile da trattare, complesso, ma potrebbe dare origine ad una meravigliosa storia se sviluppato con cura.
Giulia ottiene sempre tutto? Voglio proprio vedere tra un paio di capitoli hahaha.
Mi ricorda molto una persona che conosco questa tipa (reprime un istinto omicida). Comuunque, questo prologo č accattivante, ben scritto e corretto. Brava!
Alla prossima :)
_Among_the_lines_