Se non ti conoscessi e apprezzassi già da prima di questo pezzo, ti guadagneresti, se non l'avessi già, tutta la mia simpatia. Un bell'esperimento! Delicatamente incisivo, una tiepida protesta contenuta quanto basta: hai osato il giusto, non hai esagerato, come c'era il rischio che accadesse con una tematica simile. Le osservazioni di Bambina, le sue domande, sono acute e puntuali, ma senza sfociare nell'inutile e forzata blasfemia che ormai va tanto di moda ostentare: perfette. Mi sono piaciute anche le risposte. Insomma, un dialogo davvero avvincente. Le ultime strofe - magnifiche - sono pregne di una musicalità che ricorda paurosamente quella di Fabrizio.
Scusa per la recensione scadente, ma ho a disposizione minuti contati... Ma non potevo passare di qui senza lasciare un segno. A presto... e brava, brava davvero.

Scioccata... semplicemente scioccata. Ci puoi vedere molte verità in questa poesia, che variano a seconda di chi la legge. Ma chiunque lo faccia, non può pensare altro se non: è bellissima.

Inutile e lunga recensione sta per essere qui lasciata: visto che sono talmente meravigliato da non sapere cosa dire, cercherò di analizzare la tua filastrocca come fosse un compito per casa assegnato da chissà quale ignobile maestro...La prima strofa rende perfettamente onore al Dio creato dai cattolici, questo essere che non permette di parlare di altri dei, e di cui bisogna avere timore a tutti i costi per poter ricevere la sua grazia. Nella seconda noto l'incertezza umana rispetto a queste domande, grandi quanto il tempo stesso. Il peccato è in accordo col pensiero della prima strofa, e di nuovo si nota la "presunzione" di questo Dio al quale siamo abituati, almeno qui in Italia. Da qui in poi s'intuisce il pensiero dell'autore (^__^). All'inizio non notavo il nesso, poi mi sono reso conto che è un suicida che sta parlando di Cristo come qualcuno che ha deciso di abbandonare questa vita (nonostante potesse salvarsi. Ovviamente l'immagine del Dio cattolico giudica il discorso della "bambina" usata immagino come immagine dell'innocenza, mandandola all'inferno.|"Puoi Signore chiamarlo/in un mondo bucato/rosicchiato da un tarlo?"| questa proprio non l'ho capita, lo ammetto. Non riesco a interpretarla in nessun modo. Infine l'immagine della morte, vista come la salvezza della persona che abbandona il mondo corrotto. Anche se non sono d'accordo del tutto con questi pensieri, è un'ottima filastrocca, e molto veritiera: in conclusione Complimenti!^__^ Leo

E qui non mi resta che applaudire in silenzio e osservare con occhi ammaliati!
Complimenti!

Deliziaci, come fai in questi giorni, per sempre. Quando morirò, vorrei poter collegarmi e leggere di te, di Noi, di quello che ci passa e ci passerà ancora per la mente. Bellissime rime per un intenso e giocondo (ma non giocoso) ritratto di vita. Blasfema? Molto poco. Ma comunque interessantissima e nuova nel panorama poetico. Promossa con lode!

Complimenti!!! vivissimi complimenti!!! E' stupenda... magari non così blasfema come me l'ero immaginata ma d'effetto!!! E riguarda molto quello che dicevamo una volta, su vivere come ce l'hanno insegnato... si, QUELLO è un moralismo. E', come sai, Morte che alla fine nous tous embrassera. Elle que, le jour que je mourrai, me vais dire que je me trompais. Ou que j'avais raison. elle nous dira, s'elle existe meme, toutes les choses à nous dire. Je pense, comme toutes les aures fois, que tu as raison. et tu le sais. Je ne reussierai pas à ecrire dans ce moment, cer c'est un moment où je m sens beaocoup... pas complete. Et tu le sais. A' nouveau, tu le sais. Bonne nuit, douxe voix française que j'adore....

Come puoi considerarla solo un esperimento?! O_O E' stupenda!!! Le rime sono perfette ed è anche scorrevole nella lettura...Anche il modo in cui hai scritto i versi è ottimo e molto adatto^^...Complimeti by Mika^^