Sono stata sorpresa di non aver ancora letto questa storia quando dopo qualche paragrafo sono diventata consapevole della sua portata emotiva. Commenteró con tutte le sensazioni che vi hai riversato dentro e che la storia mi ha riversato addosso ancora bene presenti.
Innanzitutto: finalmente!! Una Clarke che soffre, che ė arrabbiata nera, che odia!! E anche finalmente una Clarke che sa caversela da sola, che sa sopravvivere da sola e non ha bisogno di essere soccorsa!
Hai reso benissimo il suo essere spezzata, sofferente... non piú se stessa, tanto che dopo poco ci si riesce a immedesimare benissimo con il suo stato d'animo. Quella mano bruciata è solo la prova reale e tangibile di quanto anche il suo cuore e la sua anima lo siano.
Lexa. Tralasciando il fatto che lei non riesco a non amarla e perdonarla, ho rivisto proprio ieri le ultime puntate e capisco Clarke! In quel momento anch'io mi sarei sentita tradita e subito dopo sarei stata incazzata (scusa il francesismo) nera! Quindi, la tua Clarcke che sfoga tutta la sua ira e la sua sofferenza è una Clarcke plausibile e reale, che ci fa sentire, provare e capire i suoi sentimenti. Anche quando arriva nella parte più nera della sua anima è tutto cosí ben spiegato e giustificato che non puoi far altro che credere che sia andata davvero cosí.
Mi son persa di nuovo su Clarke. Dicevo: Lexa. Un personaggio un po' enigmatico nel telefilm. La tua interpretazione mi è piaciuta molto, perché resta coerente con quella che abbiamo visto e conosciuto. La parte che ho preferito è stata quando le sue barriere iniziano a crollare, quando le dice le cose come stanno senza fronzoli o mezze misure. Ho adorato questa frase:
"Fare quella scelta... lasciare te, a morire," Non indora la pillola, non prova a nascondere la gravità delle sue azioni dietro parole vaghe. "E' stata una delle decisioni più dolorose che abbia dovuto prendere nella mia vita. Quella notte ci sono state lacrime sul mio volto, perché volevo essere libera, ma non lo ero"
Quanto è vero che non è libera. È una delle verità più semplici e piú sconvolgenti da capire.
La parte in cui la costringe, la forza, la spinge al punto di non ritorno, a ricordare e parlare di Costia, mi ha molto commossa.
E poi la parte finale, quella pistola alla testa, il terrore per la prima volta negli occhi di Lexa che mi ha spezzato il cuore, il coltello sul cuore e quello sparo.
È molto bello il sacrificio di Lexa, quello che fa per lei, e la fine della storia non poteva essere altrimenti, con quelle parole sussurrate in una lingua sconosciuta e una Clarke rinata ma a metå.
Io sono ottimista e sognatrice, nonostante ami molto l'angst, e nella mia testa un giorno si rincontreranno e... chissà! In fondo i loro popoli sono alleati no? Poi se tu mai volessi, potresti sempre raccontarci come immaginavi tu il seguito di questa meravigliosa one-shot, trasformandola in qualcosa di piú. Ma ovviamente questo va a tua discrezione, in caso io sarei molto contenta di leggere :)
Alla prossima!
Valeria.
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