2° posto: 45.8
Ave atque vale – Kirame amvs
Stile: 9/10
Hai uno stile molto peculiare: frasi brevi con soggetti ripetuti molto spesso e non intervallati da pronomi in sostituzione, lessico quotidiano ma comunque di una certa ricercatezza.
Mi sembra che chi racconti non lo stia facendo a voce ma lo stia riportando su carta, riassumendo ciò che è accaduto senza però lasciare spazi inesplorati, non in un diario ma come in una biografia.
Non so se sono riuscita a farmi capire, spero di sì perché ho trovato questa cosa molto diversa, unica direi.
Il ripetere ogni volta il nome Alaric però spesso rende ridondante la lettura, come se la appesantisse, quindi ti consiglierei di valutare anche dei pronomi, non sempre sia chiaro, ma ad esempio “Alaric Holmes ha poco più di ventitré anni…” viene seguita poco dopo da “ La gente definisce Alaric …” ecco, qui avrei tolto il secondo Alaric mettendo un “lo definsce..”.
Non dico che sia pesante o che, ma in alcuni punti l’ho trovato poco scorrevole.
Originalità: 5/5 + 5/5
Qui mi hai stupito, sia l’idea del complice che racconta sia la sorpresa finale mi hanno lasciato senza fiato.
Normalmente chi narra è la vittima dell’omicidio o l’assassino stesso, finora mai mi era capitato di un complice, anche se passivo.
Devo dirti la verità, avevo intuito qualcosa quando l’hai descritta “senza pietà” perché subito ho avuto in mente lei, la Morte, ma nulla toglie al fatto che rappresentala come una giovane (almeno così l’ho intesa io) con problemi mentali, quasi amica dell’omicida è qualcosa di veramente unico.
Complimenti!
Personaggi: 8/10
Strano pensare alla Morte come a un personaggio reale, che pensa e ha emozioni eppure tu sei riuscita a far sembrare il tutto vero, senza forzature.
In effetti, ciò che prova la tua narratrice è legittimo, niente di strano apparentemente, tutto è logico: è quello che ci si aspetta da qualsiasi persona con quel compito così orribile, anche se di una persona non si tratta.
Diversa è la situazione di Alaric, il quale, a parer mio, non viene descritto totalmente; capisco che lei lo abbia incontrato solo recentemente e quindi di poco e nulla, ma mi sarebbe piaciuto sapere della sua fuga, cosa ha fatto per vivere o chi incontrato dopo gli omicidi. Sento come se non mancasse un pezzo di lui, ho visto il cambiamento di Daniel in Alaric ma del secondo ne vorrei sapere di più
Trama: 9/10
Vorrei rassicurarti, una trama c’è e l’ho trovata, un po’ frammentata ma c’è!
Essendo il tuo racconto incentrato su flashback hai avuto l’accortezza di inserirli paino piano, integrati con la narrazione molto bene.
C’ è un inizio che corrisponde alla fine della famiglia Holmes e la nascita di Alaric, un momento centrale e la Morte che prende il sopravvento.
L’unico punto dolente, come spiegato prima è il buco tra la morte della famiglia e la sua di morte, mi sembra che manchi qualcosa.
Punto di vista: 5/5
Eccellente uso della prima persona, il fatto poi che inizialmente non presenti il narratore dà l’opportunità di godersi una sorpresa nel finale che lascia stupefatti.
Alaric è presente al 100% e chi ne descrive le gesta riesce a farci comprendere ciò che lui è e pensa, senza giudicare come anzi fosse un suo simile.
La Morte è distaccata, si sente in armonia con lui, ma non lo giudica.
Gradimento personale 4.8/5
Storia davvero assai strana, ma precisa nel suo obiettivo di suscitare emozioni.
Usare un personaggio come la Morte è molto rischioso perché si rischia di darne un’immagine grottesca, cosa che tu non hai fatto. |