Recensioni per
L'attesa
di Curse_My_Name
Va bene, questa mi mancava. Uno spaccato breve, ma significativo, della vita nei villaggi di Skyrim (che potrebbero essere molti in più rispetto a quelli dell'ultimo capitolo della saga. Se non sbaglio, in Arena la cartina era più "popolata"). Di un villaggio povero, soprattutto... Ivarstead, Shor's stone. La monotonia rafforza sogni e speranze, forse per questo l'attesa è un momento ambiguo, in positivo e negativo. Presagisce rivelazioni o nasconde verità che non si ha il coraggio di considerare. E forse, proprio sulla povertà e la monotonia, sul desiderio di vivere felici e dare un senso alla propria vita, si basano le dinamiche politiche di chi utilizza gli uomini come "numero" per la propria casa. Togliere le poche sicurezze che ha una famiglia per garantirsi le proprie. E' un gioco perverso di dare e ricevere, che spesso si conclude male. Il finale è aperto, ma l'unica certezza di Lamira è che ha perso una delle poche sicurezze che aveva nella vita. |
Rieccomi :) ho letto questa oneshot, l'ho trovata davvero ben scritta. Mi ha ricordato molto una canzone di Fabrizio De Andrè che parla di una donna che aspetta il suo amore, in ritorno dalla guerra, ma quell'uomo è morto e il calore di un ceppo nel camino non basterà a scaldarle il cuore (se ti interessa si chiama 'Fila la lana'. Hai reso un ambiente crudo, semplice, rurale com'è quello contadino senza tuttavia renderlo freddo, senza calcare la mano sull'amarezza della vita ma trattandola con semplicità e un approccio pratico, come la tua protagonista. Il clima di questa one-shot era ben lontano dal clima delle grandi imprese così elogiato nelle ballate e centrale nel gioco di Skyrim ma ne ha la stessa forza emotiva e comunicativa. Davvero bella :) mi ha toccato il cuore |
Curse, |
"Trito e ritrito"? D'accordo che non avrò spulciato il fandom di TES in ogni sua singola fic, ma proprio faccio fatica a ricordare una fic con una tematica e una delicatezza paragonabili a questa. |
Veramente un ottimo lavoro, mi è piaciuta molto. |
Da quasi storica ti direi che la storia la fanno quasi sempre i grandi e quelli come Herm, tranne rari casi, diventano un mero numero, ma sto già scadendo nel banale quindi mi fermo qui. |