Recensioni per
Come in un bosco nero
di Urdi
Prima classificata |
Prima classificata
In alcuni casi avrei optato per delle soluzioni leggermente differenti dalle tue:
Gli unici veri appunti che posso farti riguardano la punteggiatura:
Sai che non ti è sfuggita neppure una ripetizione? Brava! Infine ti segnalo due cosucce per le quali non ritengo ovviamente opportuno decurtare dei punti. Nella battuta finale di Rin, “Sempre”, dovresti correggere il verso delle due virgolette alte. I versi di Verlaine, poiché già in corsivo, non necessitano delle virgolette; inoltre, quando si segnala l’omissione di una parte di brano – o una citazione interrotta –, i tre puntini di sospensione devono essere contenuti da parentesi quadre. Per quanto riguarda i dialoghi, non esistono norme precise sulla punteggiatura, anzi, vi sono anche qui diversi dibattiti al riguardo, quindi mi limito giusto a dare un suggerimento – liberissima di ignorarlo, naturalmente! –, tenendo conto che tu, ad esempio, adotti un sistema molto vicino a quello della Feltrinelli. Quando dopo la chiusura delle virgolette abbiamo una frase che regge la battuta, il punto fermo dovrebbe essere eliminato (al più si potrebbe sostituire con una virgola) e la prima lettera della parola che segue le virgolette va in minuscolo. Quindi, per esempio, avremo:
Un altro appunto riguarda i termini in lingua straniera: di norma andrebbero segnalati in corsivo (ad esempio, shōji); quelli che invece appartengono all’universo di Naruto, poiché inseriti in una fiction relativa al manga, non necessitano di alcuna distinzione di carattere. {Stile: 10/10} Hai uno stile fresco, leggero, che sospinge a leggere volentieri e non annoia il lettore. Apparentemente sembra facile poter stendere una storia del genere, ma non è così; diciamo che la si ha o non si ha, questa capacità di intrattenimento. Tu sicuramente puoi fregiartene. Invidio – e ammiro – tanto chi, come te, riesce a coniugare bene il tono divertente, accattivante, della narrazione a una trattazione tanto completa dei personaggi – ma di questo parlerò più avanti. Non hai fatto ricorso a termini ricercati, espressioni particolari o patetismi, e allo stesso tempo non sei caduta in ripetizioni o banalità, né ti sei lasciata andare a un registro basso; inoltre, non v’è nessuna traccia di quelle caratteristiche del cosiddetto stile colloquiale – piattezza di personaggi, trama inconcludente, battute scontate – che tanto fanno rabbrividire. Anche questo perfetto bilanciamento tra semplicità e sentimento è indice di uno stile collaudato, che maneggi con legittima sicurezza. Attinenza alla traccia: 15/15 Sicuramente non sei andata fuori tema – era difficile farlo, dopotutto, perché non avevi una vera e propria trama prestabilita. Tuttavia non credo nemmeno ti sia capitata la traccia più facile, in quanto un Gender Bender richiede sempre grande attenzione sia per il lavoro di caratterizzazione sia, come in questo caso, per la scelta di mantenere certi episodi salienti della trama originaria (tu, ad esempio, hai deciso di conservare l’incidente al ponte Kannabi). Niente da ridire: la traccia è rispettata. IC dei personaggi: 10/10 La tua era una situazione delicata: avere carta bianca e, allo stesso tempo, correre il rischio di cadere nel banale o, forse quasi peggio, nell’OOC. Ciò non è successo, un po’ perché credo di non aver mai letto prima un Gender Swap di Obito, ma soprattutto perché ti sei impegnata a rendere credibili questi personaggi, rispettandone i tratti caratteriali che Kishimoto ha loro donato e, allo stesso tempo, modellandoli nella loro versione “benderata” più congeniale. Trovo che Obiko sia pasticciona, imbranata, istintiva, affettuosa e adorabile quanto l’Obito di partenza. Sembra non combinarne una giusta, per quanto riguarda gli esami, ma agli occhi di Rin è l’incarnazione della perfezione, perché è caparbia, dal cuore d’oro, ed è incapace di provare odio – nemmeno verso Kakami (pure lei, nella sua breve comparsa – anche attraverso i pensieri della protagonista – mi è piaciuta molto! Indisponente come il suo equivalente maschile, non c’è che dire!). Quando dice “Non hai gli occhi? E’ una super figa cosmica, oltre a essere un ninja di straordinario talento. Ah, potessi avere la metà del suo fascino…!” ho avuto la certezza che hai creato una perfetta sintesi di Obito – il ragazzino frustrato che cerca di mettersi in luce agli occhi della Nohara e che finisce per abbattersi – e di una qualsiasi adolescente. Ecco Obiko, dunque! Rin è un ragazzo premuroso, ma allo stesso tempo sicuro di sé, che finalmente, dopo averli maturati, ha trovato il coraggio di confessare i propri sentimenti. Lo fa nella maniera che mi sarei aspettata anche dalla Nohara: senza accorgersene. Si lascia proprio scappare di bocca la frase che gli cambierà la vita. Ed è adorabile quando, messo alle strette, se ne esce con un: “Te ne ho già detto uno, ma ce ne sono molti altri… quanto tempo hai?”. Anch’io ho sempre trovato la Rin del manga più forte di quanto l’autore sia riuscito a mostrarci: era una validissima kunoichi, probabilmente fra le migliori di quella generazione, ed era allenata da un uomo che era già leggenda. Mi dispiace che di lei sia rimasto solo un ricordo vago, ai più. Pienamente soddisfatta dalla tua gestione dei personaggi. Ottimo lavoro! Eventuale uso dei prompt: 5/5 La pioggia sicuramente non manca e fa da cornice all’intero episodio, e anche i capelli – lordi di fango – di Obiko hanno un ruolo abbastanza di spicco nella fiction, tant’è che Rin le dice che la trova bellissima anche con una chioma che normalmente quasi inficerebbe la vita sociale di una persona. Anche la poesia di Verlaine trova spazio nella OS, in quanto Rin possiede abbastanza coraggio e amore verso Obiko da sfidare le malelingue, le occhiatacce dei parenti della ragazza, le probabili derisioni che seguiranno la scoperta della loro relazione, da mettere piede nel quartiere Uchiha portando in braccio la fanciulla. “Sorrideremo a tutti senza paura”: se questi non sono loro! Gradimento personale: 5/5 Inutile dire che la fiction mi è piaciuta molto! Oltre ad aver padroneggiato una traccia più impegnativa di quanto non sembri e dei personaggi inediti – e allo stesso tempo conosciuti – con molta più sicurezza di quella che avrei posseduto io, hai creato una storia appassionante, che si legge che è un piacere e che mi auguro verrà apprezzata degnamente anche da altri utenti. Una ObiRin originale, semplice e diretta, che arriva con facilità al cuore, senza sviolinate e con la stessa purezza che contraddistingue i protagonisti. Spero che vorrai ancora scrivere di loro: mi faresti davvero felice. Totale: 57.2/60 (Recensione modificata il 25/10/2015 - 11:59 pm) |
Wah, ero qui per tutt'altro, ma mi son fatta incuriosire e l'ho letta. Che dire: la mia ignoranza su Naruto è tale che, finchè non sono arrivata in fondo, manco avevo capito che erano personaggi a me noti (almeno parzialmente) ma così traformati! XD |