Recensioni per
Come Non Finisce Una Fiaba
di tixit

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/04/16, ore 21:59

Ciao!
Sono cresciuta con Lady Oscar e avevo proprio voglia di leggere una fic che potesse veramente farmi aprire gli occhi dallo stupore o che comunque da qualsiasi altra emozione positiva.
Ho sempre avuto una predilizione per Andrè in quanto è un ragazzo che sa esattamente cosa sia la vita, la sofferenza e sa vedere aldilà di molte cose che gli altri capiscono in ritardo o non vogliono proprio vedere, proprio perché la sua personalità glielo permette senza ritegno e paura alcuna.
Lo hai reso severo ma giusto, più consapevole di un narratore e dal tono tagliente, ironico e molto vicino alla sua personalità vera ma non per questo così evanescente, un taglio descrittivo e narrativo che può quasi condividere solo con se stesso in quanto non può essere realmente compreso, se non in certi casi che anche nella storia principale si contano sulle dita di una mano.
Mi è molto piaciuto il passaggio dove si parla della similitudine tra Oscar e Fersen per ottenere ciò che è meglio per loro e di non fermarsi a comprendere i loro limiti spesso e volentieri ma è proprio quest'aspetto apparentemente equo ed accomunante che li distanzia e non permette loro di incontrarsi e di riconoscersi in fondo a quelle considerazioni che non permettono una nascita di qualcosa.
Difatti, il fatto che lui non l'abbia riconosciuta è testimonianza di poca consapevolezza nell'andare oltre tutto, è un uomo opportunista che è interessato solamente alle sue questioni che comprendere bene una potenziale persona...
D'altra parte, la descrizione del dolore di Oscar è veramente sentita e percepita in ogni suo più piccolo movimento perché rappresenta un po' lo smacco della sua convinzione e la prima vera delusione in amore, un sentimento che sembra veramente essere prezioso tra le dame a palazzo, ma comunque dalle quali Oscar si distingue sempre e comunque.
Non ho interpretato quel "lo ringrazio" di Andrè in maniera maligna, semplicemente considerando il modo in cui si rivolge nel parlare della sua visione delle cose, sperando che Oscar riesca a comprendere una parte della vita tramite la sofferenza e la consapevolezza di essere umana nonostante tutto.
Severo perché è affezionato ad Oscar e vuole che viva comprendendo e maturando sotto ogni aspetto, per il suo bene.
L'incanto e la magia (apparente) che sono a palazzo non sono ammesse per persone come lui e comprendere come è la vita là fuori e vivere seguendo delle idee opposte dal lusso e dalla frivolezza che non appartiene a menti come le loro.
La metafora del riccio e della castagna è riassuntiva quanto basta per spiegare benissimo questa rottura che deve avvenire tra la finzione e la realtà, il lusso e il realismo, dualismi opposti che non possono mai incrociarsi.
Analisi critica e adatta ai tempi e al carattere dei personaggi (specie di André ma ottima anche quella del conte e di Oscar, assolutamente) ma al punto giusto, senza esagerazioni o termini contorti ma al contrario, incisivi e semplici, mai banali.

Un saluto e buona serata, brava! :D

Recensore Master
28/02/16, ore 02:30

Quando si arriva tardi, si "alloggia " sempre male perché ti accorgi che due persone già hanno formulato i tuoi stessi pensieri e sono giunte alle tue medesime conclusioni.
Oscar e Fersen sono simili perché capaci solo di farsi del male ognuno con una spina nel cuore e un'inquetudine profonda che li porta ad egocentrica visione di se stessi, entrambi irrisolti, tenaci e inevitabilmente sempre "in direzione ostinata e contraria".
Lodevole l'analisi di André peccato non riconosca pure in se stesso gli stessi meccanismi di comportamento che così lucidamente rivela in Oscar e Fersen. Certo che l'autocritica non è da tutti e richiede una maturità che André al momento non possiede (ancora non ha conosciuto il vecchio mendicante zoppo che lo farà prendere coscienza di sé e del suo vissuto interiore), lui è il "limone verde" di Dezaki che coglie le spine di Oscar, la parvenza gelida di Fersen, le loro testardaggini, ma non il loro dolore.
Un André duro, amaro alla fine pure cinico ma forse l'unico che poteva comprendere , perché presente fin da subito che fra Oscar e Fersen non ci sarebbe stata storia. La prima impressione è sempre quella che conta.Lui vede in lei un ufficiale, vede in Maria Antonietta una dama non capendo che entrambe erano travestite l'ufficiale era una donna, la damina mascherata una principessa.
Scambi di identità, illusioni , fraintendimenti. .
.....voglia che il sogno non svanisca , bisogno di fermare per sempre quel fermo immagine felice. Più che altro per Oscar, pura astrazione, per Fersen e Maria , gioco proibito.
Tutto questo per dirti, se non si è capito, che mi è piaciuto molto e mi sono pure riconosciuta in quel genere di ostinazione, è molto comune, da giovani, guardare all'
Impossibile come alla sfida più grande. Buona notte!
(Recensione modificata il 28/02/2016 - 02:34 am)

Recensore Master
12/10/15, ore 23:58

Sempre spiazzanti le tue storie, ironiche, amare, disilluse, velatamente cattive... o forse, soltanto semplicemente realistiche.
Questa mi lascia quasi senza parole, e mi colpisce come un diretto in faccia.... Ma è bella. Dolorosamente bella.
Come non finisce una fiaba... non finisce tra ghiaccio e neve perché non possono generare scintille.
Oscar e Fersen, vergine di ghiaccio lei, neve lui, che non vede al di là di se stesso, del suo amore impossibile e sofferto.
André è sempre spietatamente lucido nel vedere come stanno le cose, nel percepire quello che né Oscar, né Fersen in realtà vedono, che immolano se stessi sull'altare di ciò che non possono avere perché neppure gli spetta. Ostinati e ciechi. Gelidi, dici bene.
In fondo, molto simili; Fersen non si accorge di Oscar, e lei non si accorge di André...

André è pure disilluso e ironico su se stesso, sa che amare vuol dire accettare di non poter avere, lasciare andare.
Già... se glielo avessero chiesto... ma non gli avrebbero creduto, troppo presi da se stessi.
La frase finale è davvero amara, sembra quasi cattiva, ma forse per André è la sola speranza, e lui ringrazia: che dal cuore spezzato di Oscar, nasca qualcosa. Veramente bella Tixit, dolorosa, ma vera.
Brava e originale come sempre.

Recensore Master
05/10/15, ore 07:20

Ma che bella questa one shot...e soprattutto che idea originale quella di creare questa serie! È il punto di vista di André, amaro, forse anche troppo severo, ma di una sferzante acutezza, dalla prima all'ultima parola. Bello il raffronto iniziale tra Maria Antonietta e Oscar all'Opéra, interessante la parte centrale, in cui André osserva quanto Fersen e Oscar siano simili nel desiderare l'impossibile, gelidamente ripiegati su se stessi senza il coraggio di cambiare, di accettare una realtà scomoda e andare avanti. La.conclusione è malinconica, ma paradossalmente aperta ad altro: sì, Fersen ha avuto il solo merito di spezzare il cuore di Oscar facendole scoprire di essere una donna...le ha.tolto la corazza esterna costruita dal padre e dalla vita militare, in parte da se stessa, rendendola capace di amare. Bravissima.

Recensore Master
03/10/15, ore 19:09

Bella davvero la tua storia, bello sapere quello che Andre pensa del conte, spettatore silenzioso delle loro vite. Brava in poche parole hai saputo regalare poesia.

Recensore Master
03/10/15, ore 17:31

Tiziana!
Ma è poesia la tua!!!!
Bellissimo, davvero bellissimo.
Un’analisi molto lucida e profonda...
Brava davvero

Recensore Master
03/10/15, ore 12:01

Molto acuto, il tuo Andrè. Mi piace questa disamina quasi feroce del modo di essere di Fersen (uno che ha ciò che desisera, che ottiene una regina, ma la lascia lapidare dalla stampa), del modo di essere di Oscar (più duro è il compito, più ci si butterà, più chiodi saranno necessari, meglio si sentirà...quasi Oscar preceda i Werther e gli Ortis dei decenni a venire), ed il relativo finale.
Ma è lucido, e sa che dalla sofferenza nascono cose. Chi meglio di lui può saperlo?
E, consapevole, ringrazia, chi ha rotto il riccio per far uscire la castagna lucida.
Perchè ha ragione il faber: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
Bellissima, davvero.
Mi è piaciuta molto.

Recensore Master
03/10/15, ore 09:03

Come ti ho già detto è un'analisi disincantata e a tratti addirittura spietata. Ma come dargli torto? Essere innamorati di una donna che non si dovrebbe nemmeno sognare, doversi controllare sempre, ogni istante, ogni giorno, pur avendola sempre vicino e vederla anche struggersi per un uomo che ama l'unica donna che non dovrebbe amare e nel frattempo, per consolarsi, vola come la più classica delle api di fiore in fiore... È stato fin troppo buono, io avrei aspettato il conte da qualche parte tra Versailles e Parigi e, complice un bel nebbione, avrei tirato fuori un legnotto e menato finché avevo fiato... Belle, le tue analisi e bello come sempre il tuo scrivere profondo ma immediato, quasi "visivo". Fantastica l'immagine del riccio e della castagna, restando in tema di assaggi quelle a me mancano... Bravissima, come sempre. P.s. Un giorno o l'altro ce la farò anche a mettermi in pari con Danielle e con Giro, promesso...

Recensore Master
02/10/15, ore 10:56

André compie la sua lucida analisi in modo spietato ma con sincerità; alla fine, sente di avere qualcosa in comune con il conte.

Recensore Junior
02/10/15, ore 09:46

Buongiorno! Appena ho visto che avevi pubblicato una nuova storia sulla scia della fiaba, non ho resistito e sono venuta subito a leggerla, soprattutto vedendo anche di chi sono i pensieri! Questo André che ciò hai mostrato è pieno di sentimenti negativi. Prima Sio rivolge a Fersen che, a suo avviso, è un narcisista che ha deciso di soffrire per amore volendo avere una donna sposata, una Regina. Poi si rivolge ad Oscar che ha voluto vestirsi da donna per un uomo che non l'ha mai considerata tale. Infine sembra trovare "felicità" nel vedere che Oscar ha capito tutto questo. Davvero molto bella. Ci hai mostrato un André "oscuro", che non siamo abituate a vedere! Brava! A presto :)

Recensore Master
02/10/15, ore 08:52

Ha ragione André, su tante cose, ed è bello sentire il suo punto di vista. Credo anche io che se Oscar non fosse prima passata dalla delusione di Fersen forse non si sarebbe mai accorta di Andre, o lui non avrebbe potuto insinuarsi sotto quel riccio spaccato.

A me piacciono molto queste tue escursioni nelle loro teste, sei sempre sottile e malinconica. Brava!!!!