Buon pomeriggio!
Sono entrato a leggere in quanto attratto dal titolo e dalla descrizione della poesia in sè (molto minimale), poi devo dire che ero incuriosito dal tema trattato e la luce a me piace, quindi mi aspettavo una descrizione a riguardo.
Avendoci preso, devo dire che mi sono trovato a leggere una poesia molto spezzettata nella descrizione del "soggetto" protagonista ma non per questo riuscendo a divenire incisiva e molto chiara nella sua essenza.
Apprezzo quando si donano descrizioni e vesti diverse a quello che viene messo in prima linea e devo dire che la luce può essere vista ed interpretata in diversi modi, con parole molto eterogenee tra loro in campi tra loro differenti e sentiti.
La luce è fonte di esistenza, di vita, di quello che rappresenta la nostra positività e che brilla quando si vince, quando si ha passione e voglia di fare, in antitesi alla sopravvivenza e alla morte, di norma grugi e dalle tinte tetre.
Strutturalmente, ho già accennato agli spezzettamenti che possono sembrare ridondanti e poco opportuni, ma secondo me è utile per spiegare cosa sia effettivamente la luce, dove invade e dove è presente nel mondo.
Carine le rime baciate, quella presente dal verso 4 al 7 è la mia preferita in quanto più particolare e poetica, ma anche le altre sono incisive ed azzeccate.
In qualunque campo si veda, la luce è qualcosa che ricerchiamo spesso per essere delle persone migliori, viste e giudicate meglio da noi stessi e anche superbamente dagli altri, anche se non dobbiamo mai dimenticarci che senza luci non ci sono ombre e viceversa.
La struttura della poesia in sè mi è piaciuta e il trattare l'introspezione, la natura, un po' d'onorico, la vita in sè e anche quel pizzico di religiosità (correggimi se sbaglio, io l'ho avvertita sia all'inizio e alla fine con l'uso di certi termini) che comunque è tipica di molti credi.
In ogni caso, è un lavoro semplice ma che mostra comunque molti pregi di descrizione e nell'argomentazione in sè, quindi complimenti per la poesia, mi ha davvero convinto in ogni verso.
Un abbraccio,
Watashiwa |