Bella. E sì, la scelta di far parlare Hagen è decisamente calzante - mi è piaciuto un sacco come punto di vista. 
Disperata, assoluta, priva di colore - e per questo peggiore di ogni oscurità. 
Vidi un quadro una volta in cui la Morte era bianca - bianca e rassicurante, a suo modo (Doden, di Janis Rozentals) e questa storia me l'ha ricordato tantissimo. 
Incanta, ecco, ma non nel senso "oh, che bello, una fiaba", più come può catturare la tristezza di un ultimo momento, quell'istante che brilla e si spegne nell'arco di pochissimi secondi - istanti. 
Probabilmente non mi sono espressa al mio massimo, ma il concetto di base è che sì, mi è piaciuta molto, ecco. ♥____________♥

*porta i pasticcini per il caffè* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
 

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Bianco e terribile. Come l'assoluto. Come le mille strade. Come la pagina prima che la mente diventi concreta e si riversi su di essa.
Bianco è terribile.
Come le scelte e le promesse.
E quello che sarà.
Bianca come l'amore impossibile. Distorto dai venti e dalle maree.
Bianca come la scintilla della sorpresa che acquisirà i colori degli occhi.
E delle mani.
Grazie, sorellina, che ora come non mai, le tue parole aiutano e consolano.
Grazie anche da parte sua, che, ancora, ha l'anima bianca come le stelle, ed eterna e antica, che glielo si legge negli occhi.
Un abbraccio, che non importa quanto duro e spesso e puntuto sia il tuo guscio: ho fiamme forti a sufficienza perché tu avverta il mio calore.

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