Recensioni per
La Meccanica degli Scacchi
di Fenio394Sparrow

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/01/16, ore 19:48

E come promesso, eccomi qui! Il regalo di Natale, anche se in ritardo @.@

Alur ~ come ti ho già detto, la storia mi è piaciuta molto, è struggente e tenera e dolce, e il finale è talmente dolce che prende il cuore e te lo stritola.
Ora, per quanto riguarda l'IC dei personaggi non posso dire nulla: di Percy Jackson ho letto solo il primo libro, quindi quanto tu sia rimasta IC non sono in grado di dirlo. Ad ogni modo, posso dirti che mi è piaciuto moltissimo Leo, e soprattuttoilfattocheparlassetroppovelocementeperesserecompreso. Quel momento è stato epico XD
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è che ripeti spesso la cosa degli scacchi. Lo ripeti continuamente, abituando il lettore alla cosa e questo mi piace molto. Ricollega tutta la storia e dimostra che hai padronanza di quello che stai raccontando, dote fondamentale per uno scrittore.
L'unica nota "stonata" di questa fanfiction sono gli errori: ne ho trovati moltissimi, soprattutto di distrazione, ma a volte questo mi ha sviato - per esempio, la prima volta che ho letto il nome Felix pensavo che fosse un maschio e questo è stato avvalorato dalla frase ma come al solito Felix si era estraniate e si era perso tutto il discorso del ragazzo. So che poco sopra parlavi al femminile, ma mi ha sviata un bel po' questa cosa xD
Insomma, l'unica cosa che ti posso dire è di stare attenta a queste cose (magari far leggere la storia a una beta in modo tale da correggerli). Per il resto, mi è piaciuta e mi ha commosso anche, quindi non posso dirti altro che BRAVA DONNAH.

_Eagle ||

Recensore Veterano
20/12/15, ore 13:36

Giudizio ricevuto al contest "Di AU!, OTP, Future!Fic e tante belle cose"

Grammatica e punteggiatura: 8.5/10
Lessico e stile: 9.5/10
Originalità: 9/10
Rispetto dell'IC: 15/15
Ambientazione: 10/10
Impostazione e grafica storia: 3.5/5
Rispetto pacchetti: 15/15
Trama: 13.5/15
Gradimento personale:10/10
Punti bonus: 7/10
TOT: 101/100+10


Grammatica e punteggiatura:
Dal punto di vista grammaticale e sintattico, ci sono davvero pochissimi errori. Infatti ho trovato solamente un “pò” invece che un “po'” e un indicativo che sarebbe stato meglio sostituire con in congiuntivo (anche se questo nemmeno è un errore in sé, considerando che in quella frase sono grammaticalmente corretti entrambi), quindi direi che hai fatto un ottimo lavoro. In compenso, però, ho trovato una gran quantità di errori di battitura che, pur non essendo poi tantissimi, però in alcuni punti tendono a concentrarsi maggiormente e quindi a rendere alcuni pezzi della storia un po' più faticosi da leggere e da apprezzare. Infatti all'inizio non ho trovato alcun errore di questo tipo, e in realtà neppure alla fine, ma in mezzo invece sì, e neppure così pochi. D'altronde però sono palesemente distrazioni in fase di revisione o cose simili, quindi non è che penalizzerò molto nel punteggio, tranquilla. Stesso discorso vale per un po' di errori formali, quindi accenti gravi invece che acuti su varie parole, spazi saltati o doppi e cose simili, che sono molti, sinceramente, e forse avresti potuto evitare anche solo scorrendo velocemente il testo (e questo soprattutto per gli spazi saltati, visto che comunque ti sei dimenticata di batterli vicino alle virgole). Però ci sono anche due errori formali che non sono sicuramente di distrazione, in quanto li commetti sempre: lo spazio prima dei puntini di sospensione (che non ci va) e le maiuscole con l'apostrofo anziché con l'accento (che non è un vero e proprio errore ma che comunque io trovo molto fastidioso per il semplice fatto che, se c'è un carattere fatto apposta, trovo un po' “da pigri” non usarlo perché magari non si ha voglia di andare a selezionarlo sempre nei caratteri speciali. Poi queste sono solo supposizioni, eh). Diciamo quindi che il testo è sì curato, ma non in modo da eliminare tutti gli errori. Ma ci si accorge chiaramente che la maggior parte sono refusi, quindi non preoccuparti!
Per quanto riguarda invece la punteggiatura, ho notato principalmente due cose: la prima è che tendi a variare poco la punteggiatura, nel senso che mi sono imbattuta in pochissimi punti e virgola, due punti o trattini parentetici quando invece avrebbero potuto dare una pausa e un tono diverso – e più adatto, secondo me – alla frase; la seconda è che, al contrario, tendi a usare moltissimi punti fermi e a costruire frasi molto brevi. Di questo secondo aspetto ne avrei parlato nello stile, se non fosse che in un paio di punti della storia proprio questa caratteristica ha “rovinato” dei periodi e li ha resi a tal punto meno fluidi che la lettura è risultata faticosa, e per questo ho deciso di riportarti questa considerazione anche nella parte più oggettiva della valutazione. Poi ci sono anche degli errori sparsi di punteggiatura, come incisi non chiusi o congiunzioni isolate, ma sono molto rari e quindi non posso dire che non sai usare la punteggiatura ecco, anzi, trovo che comunque tu sappia gestirla piuttosto bene (ad eccezione di alcuni casi che però ti ho evidenziato e commentato nel file della correzione).
Insomma, il punteggio è alto: non ci sono errori grossolani, non ci sono frasi senza senso o cose simili, ma allo stesso tempo ci sono molti errori di battitura e di forma, e qualche imprecisione nella punteggiatura.

Lessico e stile:
Premetto che questa credo sia il primo contest in cui ho deciso di separare questo parametro da quello precedente, e questo perché, visto che le storie sono mediamente molto lunghe, ho pensato che non sempre gli errori oggettivi intaccano lo stile dell'autore/autrice, e che quindi sia necessario analizzarlo a sé.
Dunque, che dire? Il tuo stile mi è piaciuto davvero moltissimo! Innanzi tutto questo è dovuto al fatto che sei riuscita a costruire dei periodi generalmente ben bilanciati, che non siano né troppo lunghi né troppo brevi (tranne in qualche caso che però ti ho segnalato nel documento corretto), e questo fa sì che la lettura scorra semplicemente e in modo fluido, senza intoppi. Mi piace inoltre il modo in cui accosti aggettivi ai nomi, in un modo un po' particolare, mescolando i campi sensoriali e creando quasi delle sinestesie, che io apprezzo sempre molto. E proprio quest'ultima caratteristica mi ha permesso di entrare ancora di più all'interno della narrazione, facendomi sentire partecipe più che mai delle emozioni e delle sensazioni dei due protagonisti: infatti il tuo stile è fortemente introspettivo più che narrativo, di soffermi a descrivere ciò che pensano i tuoi due personaggi piuttosto che farli vedere all'azione – anche se l'azione non manca, intendiamoci! – e questo ti ha permesso di caratterizzarli al meglio (ma ne parlerò poi) e di far immedesimare me lettrice in ciò che hai descritto. Insomma, davvero un ottimo lavoro! Senza contare poi che il tuo stile varia un po' in base a quale POV tu stia usando in quel momento della storia: diventa più analitico e con parole un po' più auliche o tecniche quando a pensare è Felix, diventa invece più sbarazzino e colloquiale con Leo e infine quasi infantile nell'ultima parte, quando la protagonista è la piccola Leah, e questo ovviamente mi è piaciuto moltissimo.
Insomma, direi che hai fatto un gran bel lavoro! Complimenti. L'unica pecca sono appunto quelle frasi troppo brevi e con troppi punti fermi di cui ti parlavo, perché rendono la narrazione davvero faticosa e singhiozzante. E lo stesso si può dire per alcuni punti in cui gli errori di battitura sono tanti e tali che mi sono trovata un po' infastidita, ma comunque nessuna di queste due cose è così grave, ed entrambe si trovano solo in alcuni punti della storia, quindi il punteggio rimane comunque alto!

Originalità:
Ammetto candidamente che, appena mi hai comunicato che avevi in mente una storia incentrata su Leo e un'OC e ambientata nel mondo di Hunger Games ho pensato: “Oddio, mi ritroverò a leggere una fic melensa e banale”, perché ho letto – purtroppo – di tutto con OC come protagonisti, soprattutto quando questi OC in questione sono delle ragazze. E invece mi hai davvero sorpresa, e tanto. Innanzi tutto non mi sarei aspettata una fic dove il rapporto si sarebbe sviluppato fra mentore e tributo, soprattutto perché questo solitamente implica una certa differenza di età, ma fra un tributo e un altro. E invece tu sei riuscita, oltre che a contestualizzare benissimo il rapporto e anche a motivare come mai Felix e Leo hanno un solo anno di differenza, a sorprendermi in pieno. Inoltre ho adorato la parte centrale, quella della fiaba: è davvero molto originale come trovata, e penso che sia una delle cose che rendono questa fic più interessante. Infatti tutta la storia è in qualche modo basata sugli scacchi, un po' perché Felix ne parla in continuazione, un po' per il racconto, ma anche per la conclusione (e per questo ti faccio i complimenti anche per il titolo, attinente alla storia e decisamente bello anche dal punto di vista del suono e del significato). Anche perché, alla fin fine, gli Hunger Games sono sempre stati – come dice anche il nome – un gioco, mortale certo, ma un gioco. E in quanto tale ha delle meccaniche, delle regole da rispettare e che quindi sono tranquillamente applicabili anche agli Hunger Games stessi, e quindi molto azzeccato, a mio parere, proprio questo accostamento che hai scelto. Ma la cosa che ho trovato più originale è che non sei “caduta” nella storia d'amore. Infatti avrei trovato molto meno realistico, plausibile – e anche piacevole, se devo essere sincera – e originale se avessi concretizzato i sentimenti di Felix e quindi fosse nato un qualcosa fra i due protagonisti. Ma tu sei riuscita ad evitare il cliché ed a uscire “trionfante”. Invece, a mio parere, hai evitato un po' meno bene il cliché della fine: ne ho lette davvero tante di storie che si concludono un tot di anni dopo le vicende narrate e con un ricordo del passato. In particolare ne ho lette – ma anche viste, parlando di film, serie TV o anime, un esempio su tutti Salvate il soldato Ryan – molte che vivono questo ricordo del passato in un cimitero, con quello che è il sopravvissuto che piange sulla lapide di una persona cara persa durante la narrazione. Ecco, questa cosa ha, secondo me, abbassato un po' l'originalità della storia, e anche un po' il livello in generale della fic, e mi è dispiaciuto molto perché a mio parere avresti potuto sfruttare molto meglio la scelta del Future!Fic e regalarmi sì un ritorno al passato con i ricordi, la descrizione della vita “nuova” di Felix e tutto, ma non in un cimitero e non in un modo così convenzionale e che sa davvero tanto di “già visto” tanto da provocarmi un vero e proprio déjà-vu.
Nonostante ciò, però, direi che il punteggio è molto alto comunque per tutti i motivi che ti ho elencato prima, quindi complimenti davvero.

Rispetto dell'IC/Caratterizzazione personaggi:
Tutte le storie sono delle fanfiction, quindi inizialmente non pensavo di dover considerare anche una caratterizzazione dei personaggi, ma dal momento che la tua protagonista indiscussa è un OC, direi che è preferibile che la inserisca.
Dunque, partendo da Leo, l'ho trovato semplicemente perfetto: non solo con gli atteggiamenti, i modi di parlare (tuttotroppoappiccicatoperchésicapisca → sì, non è citazione diretta, ma dovevo scriverlo da qualche parte xD) o il fatto che non riesca a stare fermo, ma anche i pensieri, le speranze, le reazioni che ha davanti a ciò che gli capita, le frasi in spagnolo (sì, sono morta ogni volta che pronunciava qualcosa in spagnolo. Io adoro Leo che parla lo spagnolo *^*). Leo è il classico ragazzino che sembra stupido e superficiale, che vive il presente e non si cura del dopo, che sembra prendere sottogamba ogni cosa, e invece non è nulla di tutto ciò, e tu lo riconfermi con i pensieri e i ragionamenti che formula e anche con la conclusione: lui, il gioco, l'aveva capito molto bene. È inoltre molto da lui lo scegliere di morire per sconfiggere gli avversari (e morire ucciso, ma non assassinato) e, allo stesso tempo, per evitare che la sua compagna Hazel abbia una morte violenta e dolorosa, ed è da lui pensare alla madre nell'ultimo istante (pensiero che poi si “concretizza” in una sorta di allucinazione pre-morte). Ecco, ho visto molto Leo anche nella nostalgia per la madre e l'odio per la zia, e ancor di più quando, in preda al panico in pratica, inizia a ripetersi citazioni di film, proverbi e frasi fatte che pensa siano i suoi motti. Mi sono divertita moltissimo in quel punto, ed è stato piacevole perché mi sono come ritrovata di nuovo a leggere il Leo di Riordan, quello simpaticone e divertentissimo che mi ha fatta innamorare follemente di lui.
Poi abbiamo la grande protagonista della storia, invece: Felix. Credo che sia uno dei migliori OC che abbia mai visto in una fanfic (anche perché, lo ammetto, solitamente le storie con gli OC come protagonisti le evito come la peste LOL), perché non è stereotipata, non ha un carattere che vive e si muove in funzione del personaggio non originale, in questo caso di Leo, e anzi è proprio lei a catturare l'attenzione del lettore fin dall'inizio, con la tua descrizione. Io me la immagino come una ragazzetta smilza e seriosa, con gli occhiali bianchi e l'aria da robot... sbaglio? Comunque sia, lei è davvero fantastica: non è forte, non è invincibile e nemmeno perfetta, anzi, ha più difetti che pregi. È fredda e calcolatrice, eppure il suo cuore si scalda con la vicinanza di alcune persone, che sono Jack – questo personaggio che aleggia sempre ma che non descrivi mai davvero (scelta, per altro, che ho molto apprezzato) – e Leo. Ed è con Leo che lei si scioglie e tenta un approccio umano che, proprio perché diventa quasi rozzo e sbadato a causa del suo carattere, la fa apparire agli occhi di Leo (e del lettore) molto meno fredda di quel che sembrava inizialmente. E niente, andrei avanti a parlare per ore di questo tuo OC, perché mi ha davvero colpita molto, ma ora passo all'altro OC della storia, la bambina.
Lo so che ne parli davvero pochissimo, e solo nelle ultime righe, ma mi ha colpita molto lo stesso, anche se in modo leggermente meno positivo di Felix: è una bambina come tante altre, non ha nulla di particolare se non una spiccata tendenza a sbagliare a pronunciare la parola “lapidi”, e forse per questo è ancora più reale. Sarebbe stato peggio, a mio parere, se avessi tentato di descrivere delle caratteristiche peculiari che potrebbe avere Leah, se avessi deciso di renderla particolare in qualche modo o “strana”, perché ho la sensazione che tutti i bambini siano molto simili da piccoli, e sono davvero pochi quelli che si differenziano... abbastanza pochi da trovare anomalo la presenza di uno di questi alla fine della tua storia.
Un punto a parte merita, però, la narrazione e la trattazione della relazione fra Leo e Felix: si è evoluta in modo molto naturale, anche se un po' più velocemente del normale per l'avvicinarsi minaccioso dell'inizio degli Hunger Games, e non è esattamente quel genere di relazione che si ha tra mentore e tributo. Infatti è più profonda – almeno dalla parte di Felix – internamente, e invece apparentemente più fredda. Questa cosa mi è piaciuta da morire, perché è esattamente il contrario di tutte le altre coppie mentore-tributo: da fuori sembrano tutti molto uniti, mentre in realtà spesso da entrambe le parti entrano in gioco sentimenti quali la rivalità (soprattutto nei primi Distretti) o comunque mancano quelle emozioni che scuotono Felix così profondamente. Insomma, direi che dopo tutto questo papiro avrai capito che hai fatto un lavoro fantastico e perfetto e che io sto saltellando da mezzora, fangirlante, per ciò che ho letto. Complimenti davvero!

Ambientazione:
In realtà non ho molto da dire dell'ambientazione, nel senso che è difficile dare un parere su un'AU di Hunger Games per il semplice fatto che è uno di quegli Universe in cui il cuore di tutto sono proprio i giochi e, di conseguenza, l'ambientazione diventa quasi parte dell'Universe stesso.
Ciò che posso dire è, però, che sei riuscita davvero bene a far sentire l'ambientazione da te scelta, a mostrarci dei dettagli qua e là che collocassero la narrazione proprio all'interno degli Hunger Games, e lo hai fatto con grande semplicità, senza perderti in descrizioni pesanti o troppo dettagliate. La cosa mi ha fatto molto piacere per un semplice motivo: se io fossi uno dei tributi, per prima cosa avrei visto comunque tutti gli anni gli altri ragazzi lottare fino alla morte – ma anche scherzare in televisione, recitare una parte, ricoprire un ruolo ben preciso per accaparrarsi quanti più benefattori possibili – e quindi, nella mia testa, non starei nemmeno a soffermarmi su ogni particolare come invece farebbe chiunque altro, e seconda cosa, proprio perché so che fine fanno i tributi, credo che non sarebbe nemmeno la mia prima preoccupazione meravigliarmi – o inorridire, a seconda dei punti di vista – di fronte alla maestosità di Capitol City, di fronte alla sua ricchezza e a quella dei suoi abitanti. Avrei, insomma, altri pensieri per la testa: e tu, entrando così tanto dentro i personaggi (per lo più utilizzando il POV di una ragazza che i giochi li ha già vissuti e vinti e che ormai vive da un anno, in pratica, a Capitol City), sei riuscita a non rendere eccessiva la descrizione dell'ambientazione e anche a renderla plausibile per i pensieri dei personaggi. Nonostante ciò, però, è palese che Felix e Leo si muovano all'interno del mondo di Hunger Games, e questo lo si capisce anche se non si legge l'avvertimento Hunger Games!AU, perché i particolari salienti e più importanti li hai messi, anche solo nella narrazione stessa della storia. Insomma, direi che hai fatto davvero un lavoro ottimo!

Impostazione e grafica storia:
Direi che la storia è presentata molto bene (mi riferisco, comunque, a come l'hai pubblicata su EFP, perché capisco che nell'invio del file uno non stia tanto a curare la parte grafica): mi piace molto il banner che hai inserito come copertina, anche perché hai inserito tutti gli elementi della storia e questo vuol dire che non è stato fatto a caso. Sono felice che tu abbia usato il giustificato e il Georgia come carattere (ma più che altro perché, se devo seguire il mio gusto personale, sono due cose che mi piacciono davvero molto visivamente parlando), un po' meno che abbia utilizzato una scrittura così piccola: so che è più fine – io stessa uso sempre una dimensione molto ridotta quando scrivo per conto mio su word –, ma trovo che, dal punto di vista di un lettore che si ritrova a dover leggere una cosa così piccola (contando magari qualche problemino di vista), sia un po' controproducente e scoraggiante, soprattutto se la shot che proponi è così lunga.
Una cosa che invece contesto dell'impostazione – anche se, generalmente, è molto ben fatta – è di non aver inserito degli stacchi maggiori quando cambi POV o quando c'è un salto temporale. Infatti la suddivisione in piccoli paragrafi è molto bella visivamente e aiuta anche il lettore a non perdersi, ma allo stesso tempo, a mio parere, avresti dovuto creare una sorta di “gerarchia” nei paragrafi, lasciando, che so, uno spazio quando c'era un breve salto temporale, due quando cambiavi POV, inserendo gli asterischi quando invece c'è un cambio di POV e anche un lungo salto temporale... solo per aiutare il lettore nella comprensione dello scritto, tutto qui.
Questi sono comunque solo consigli, e come vedi il punteggio è molto alto. Ma visto che io stessa mi faccio molto guidare dalla parte grafica di una storia (della serie che se è scritta troppo piccola, se ha un carattere che non mi piace, troppi colori o grassetti/corsivi/sottolineature prendo e cambio storia xD), questa volta ho scelto di includere anche questo parametro nella valutazione, anche se, devi tenere contro, che è una cosa davvero molto soggettiva e quasi facente parte del gradimento personale.
Ah, giusto a titolo informativo, se mi fossi trovata davanti la tua fic al di fuori di questo contest, non avrei chiuso la pagina passando ad altro xD.

Rispetto pacchetti:
Dunque, tu hai scelto di utilizzare l'Hunger Games!AU e la Future!Fic di 10 anni.
Per quanto riguarda il primo pacchetto, non è che ci sia molto da dire: hai usato l'AU in modo corretto e completo, facendo percepire al lettore l'atmosfera distopica e, a mio parere, molto disturbante di Panem e di Capitol City, con questa patina di finta bellezza portata all'estremo che fa solo più inorridire e raccapricciare proprio per l'enorme contrasto con che cosa sono realmente gli Hunger Games, ovvero una sorta di Colosseo distopico.
Nemmeno per il secondo, in realtà, ci sarebbe molto da dire: il salto temporale c'è ed è anche funzionale alla trama visto che, in questo modo, permetti al lettore di vedere com'è la vita da adulta di Felix e il mondo di Panem dopo la Rivoluzione, oltre a far sì che noi, poveri sfigati, scoppiamo definitivamente in lacrime per l'ennesima volta a sentire di come lei parla di Leo (fra l'altro, cosa che non c'entra molto in questo punto ma che ti chiedo qui prima di dimenticarmene: il nome Leah deriva da Leo, giusto? Cioè, è una sorta di omaggio a Leo il nome della bambina? Se è così, scoppio per la terza volta a piangere) e di ciò che è accaduto. L'unica cosa è appunto il fatto che sia decisamente un cliché, ma direi che te ne ho parlato sufficientemente prima, e quindi non è necessario che mi ripeta.

Trama:
Sulla trama, invece, ho davvero molto da dire, e solo perché ne sono – quasi – totalmente entusiasta.
Di per sé non proponi grandi innovazioni, ma anche perché, semplicemente, la storia di tutti i tributi è spaventosamente simile, quindi è normale che il cosiddetto background di Leo e di Felix sia praticamente uguale a quello di Katniss, Peeta o di chiunque altro prima di entrare nei Giochi. È il dopo che mi interessa, infatti. Se Leo ha una storia molto tradizionale – l'arrivo a Capitol City, il ruolo da interpretare per la televisione, il doversi far apprezzare dal pubblico, la paura e allo stesso tempo la speranza di riuscire a vincere, le aspettative e tutto ciò che un ragazzo qualsiasi potrebbe provare in quella situazione –, Felix mi ricorda moltissimo Katniss. Non nel senso del carattere, per carità (come ho già detto, Felix è davvero un ottimo OC e ha una profondità e un'introspettività tutta sua, che quindi non assomiglia per nulla alla protagonista dell'opera originale), ma per il fatto che la sua vicenda negli Hunger Games sia legata strettamente a quella di un altro personaggio, un altro tributo del suo stesso Distretto, ovvero Jack. Ed è protagonista della sua vicenda – per quanto nebulosa e non ben spiegata, cosa che in realtà però non mi è neppure tanto dispiaciuta, anzi – l'amore che lei aveva per Jack, ed è stato questo che, paradossalmente, l'ha tenuta in vita visto che, da quello che ho capito, è stato per vendicarlo che lei ha ucciso un altro tributo, che era pure l'ultimo, ed è uscita vincitrice. E il bello della trama che hai costruito è che proprio questa storia sta alla base di tutti i ragionamenti di Felix e di ciò che farà – e non farà – durante la fic: cerca di non affezionarsi a Leo perché ha paura che la scambino per una “facile” visto che l'anno precedente aveva assassinato brutalmente un tributo per vendicare il suo amore e ora s'innamora di Leo, non si avvicina sentimentalmente a lui perché ha paura di perderlo, e allo stesso tempo cerca di superare il suo carattere e raccontargli una storia che spera possa essergli utile, mostrandosi così combattuta fra ciò che sarebbe meglio fare e ciò che in realtà vuole davvero. 
Ed eccomi alla parte che ho preferito di tutta la trama: la fiaba. Ho sempre trovato molte delle fiabe di questo tipo che venivano inserite nelle storie fatte in modo un po' banale e superficiale, ho sempre pensato stonassero con il resto... e invece la tua no, e per vari e molti motivi. Innanzi tutto mi è piaciuto moltissimo il fatto che anche la storia stessa rispecchi l'epoca in cui è ambientato Hunger Games, quindi un futuro distopico. Non si parla infatti di principi o principesse, ma di una guerra sanguinosa che però, invece che portare solo male, serve per scuotere il clima piatto e sterile precedente, e questo mi è sembrato un chiaro riferimento alla Rivoluzione e alle sue conseguenze. Se prima infatti tutto sembrava bello, ma era anche gelido e freddo, senza nemmeno spazio per qualcosa che non fosse “bianco”, dopo lo scontro tutto cambia, e sembra quasi che la vita riprenda a scorrere. Inoltre non so perché ma mi ha ricordato molto come atmosfere qualcosa di “digitale”, con queste caselline e pedine molto plastiche... ma credo sia solo la mia mente, quindi prendila per quello che è, ovvero una considerazione personale.
Bella e anche molto forte la fine della prima parte della storia, con la morte di Leo e Hazel: dolce e coraggiosa come merita, non troppo stereotipata, e in realtà nemmeno annunciata. Io in realtà speravo che Leo si salvasse, e l'ho anche creduto per un attimo... ma ovviamente le mie speranze sono state infrante brutalmente da te, scrittrice TT___TT. Commuovente al massimo l'ultimo pensiero di Leo, rivolto alla madre, momento in cui ammetto di essermi un po' sciolta e, forse, in cui mi sono fatta sfuggire una lacrimuccia.
L'unica cosa che mi ha soddisfatta un po' di meno a livello di trama è di nuovo il finale: lo so che te ne ho già parlato nell'originalità, ma credo che sia necessario riprendere questo aspetto anche qui. Infatti credo che avresti potuto sfruttare meglio l'avvertimento che hai scelto, e magari riproporre lo stesso meccanismo di cui ti parlavo prima – e quindi il far rivivere alla protagonista un ricordo per portare il lettore a ripensarci con lei e, quindi, a commuoversi con lei –, ma non in un cimitero. Sarò ripetitiva, ma avrei preferito avessi concluso con lei in casa con Leah affianco e Felix che ripensa a ciò che è successo, o semplicemente ritrovare un particolare oggetto che poteva essere collegato a Leo per un qualche motivo e quindi, appunto, farla ripensare a lui. C'erano tante possibilità, secondo me, e la trama avrebbe trovato la sua giusta conclusione.
Per il resto davvero, credo che riuscire a comprendere tanti elementi in una semplice shot sia davvero difficile, ma tu ci sei riuscita alla grande, e quindi ti faccio moltissimi complimenti!

Gradimento personale:
Come penso tu abbia già capito, la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Certo, non è perfetta, ma è riuscita a trascinarmi fino in fondo senza mai annoiarmi e, anzi, a coinvolgermi molto più di quanto mi aspettassi.
Innanzi tutto mi è piaciuta la caratterizzazione di Felix e come sei riuscita a gestire l'IC di Leo, e mi è piaciuta moltissimo la loro relazione, ambigua, delicata ma intensa allo stesso tempo, come il sentimento che prova Felix per Leo. E Leo mi è piaciuto moltissimo, come ti dicevo: ironico, apparentemente sicuro di sé e con pochi pensieri per la testa, apparentemente superficiale e invece attento ai gesti e ai tentativi di Felix di avvicinarlo.
Mi è piaciuta da morire la fiaba, e mi è piaciuto molto il tuo stile, la tua attenzione ai dettagli e, in generale, al modo in cui hai scelto di raccontare la vicenda.
Ma soprattutto mi è piaciuta la storia in sé: cruda, violenta, disincantata, eppure molto toccante, dolce, vera. Mi sono commossa un poco con la morte di Leo, e la stessa emozione si è ancora più amplificata con la fine, quando Felix ricorda ciò che è successo e sorride – senza sapere nemmeno lei se è un sorriso vero o un sorriso dolce-amaro – alle domande della figlia adottiva. Sei riuscita davvero ad emozionarmi molto e a coinvolgermi, e questo è ciò che importa in una fic di questo tipo, al di là dell'originalità, dell'IC, degli errori di grammatica e di tutto il resto, quindi davvero complimenti, e ti ringrazio tantissimo per aver scritto questa storia e averla fatta partecipare al mio contest. Solo per questo ho avuto la possibilità di leggerla, quindi grazie.

Punti bonus:
Hai utilizzato l'Hunger Games!AU con il fandom di Percy Jackson e la Future!Fic di 10 anni, e quindi sono in totale 7 punti bonus su 10.

Recensore Veterano
27/10/15, ore 20:37

Salve, comincerò la mia recensione in maniera molto sfacciata e ti dico che sono passata di qua per "spiare" la concorrenza, visto che partecipiamo allo stesso contest XD Sarò sincera, non avrei mai aperto questa storia se non avessi visto nell'introduzione che partecipava al contest. A ogni modo, leggendola mi sono resa conto che mi sarei persa una piccola chicca.

Premetto che non ho letto Hunger Games e che ho visto solo i film (che non ricordo nemmeno tanto bene, perché non mi hanno entusiasmata molto *fugge temendo il linciaggio*) però a grandi linee so cosa succede, quindi almeno mi sono potuta raccapezzare.

Vorrei però iniziare la recensione parlando dell'IC dei personaggi. Cavoletti fritti, dico! In pochissime parole sei riuscita a delineare in maniere perfetta ogni personaggio.
Già dalla prima frase, quella con cui Felix descrive Leo, si capisce subito che è lui: "era un ragazzo mingherlino, poco più alto di lei, dai capelli ricci e neri e uno sguardo che le faceva venire voglia di dire “qualsiasi cosa tu stia pensando, levatela dalla testa.”" Oppure questa: "il fatto che parlasse dicendotuttotroppovelocementeperesserecompreso non migliorava le cose" Mi è piaciuta tantissimo, a proposito.
Lo stesso vale per gli altri Tributi: Frank, in primis, ma anche Reyna e Ottaviano. Sei stata minimal fino all'estremo nel descriverli, ma sono loro, semplice.
Ma tornando a Leo... Cavoletti frittissimi! In ogni suo gesto, in ogni sua parola, c'è il Leo vero, quello di Uncle Rick.
La morte di sua madre e il ricordo ancora fresco dell'incendio, ma anche quel piccolo momento felice, che riesce sempre ad ancorarlo al presente e a infondergli coraggio.
Leo sembra forte, pare un ragazzo che riesce a burlarsi di tutto e a trovare il lato divertente e assurdo delle cose. In realtà Leo è un ragazzo come tanti, pieno di vita e con i suoi difetti, che si abbandona alla debolezza e che è capace di piangere. Tutto questo sei riuscita a descriverlo alla perfezione. Complimenti.
E poi c'è Fenix, la vera protagonista della storia, a mio parere. Di solito non mi piacciono molto gli OC, ma lei l'ho apprezzata.
Come tutti gli ex Tributi, anche lei ha i suoi fantasmi da combattere e i suo rimorsi con i quali convivere. In questo caso c'è Jack, la cui morte continua a riecheggiare all'infinito in ogni suo gesto e promessa.
Gli Hunger Games fanno questo, ti trasformano in una persona fredda e calcolatrice, capace di zittire i sensi di colpa e di incitarti a sopravvivere a qualsiasi costo. Anche dopo che ne esci vincitore, però, non puoi fuggire da quello che hai fatto per vincere. Ed ecco che i sensi di colpa, il disgusto, la tristezza e il terrore che l'adrenalina del gioco aveva soffocato, tornano a perseguitarti con forza, ti piegano, ti frustano e ti mutilano, ricordandoti fino all'ultimo respiro che tipo di persona sei.

Quindi, per ricapitolare, c'è Felix, un rottame, che prova affetto per Leo, un ragazzino dal destino incerto. Si trattiene dal provare sentimenti però, perché ne ha paura e perché teme che possano essere un fardello inutile per la sopravvivenza di Leo.
E poi c'è Leo, un esplosione di energia, estroverso, pimpante e sorridente anche nelle situazioni più brutte; un Leo che trova la freddezza di Felix frustrante e la sua totale inettitudine nel rapportarsi con la gente oltremodo stancante e stupefacente. Però il modo goffo di Felix di cercare di avvicinarsi a lui e di consolarlo e rassicurarlo, la rendono cara ai suoi occhi e non può non provare affetto e ammirazione per quella ragazza così rotta e allo stesso tempo così sicura e forte.
Mi è piaciuto il loro rapporto, che seppur breve, è stato significativo per entrambi. Leo ha semplicemente fatto quello che Felix non è riuscita a fare, morire con la persona amata (perché sbaglio o ho interpretato male io il rapporto tra Hazel e Leo?).

Ho apprezzato la divisione in POV, ci ha fatto dare uno sguardo alla Felix che vede Leo, alla vera Felix, quella che lei non si rende conto di essere.
Ho adorato, invece, la storia dei monarchi bianchi e neri, soprattutto il modo in cui hai descritto le mosse degli scacchi nella maniera naturale e semplice delle favole. Storia dalla quale deriva il titolo, per altro azzeccatissimo, direi.

Prima ho detto che solitamente non apprezzo gli OC (nonostante poi io ne abbia usato uno nella mia storia), soprattutto quando hanno un ruolo da protagonista, però ecco, ripeto che Felix mi è piaciuta. Forse l'ho apprezzata molto perché non prova amore per Leo, ma puro affetto, come se Leo fosse il suo ricettacolo di promesse e sogni. Ma, forse, ho interpretato di nuovo male io XD
Altra cosa che ho amato è il tuo stile. Scrivi veramente, ma veramente bene, ho notato solo degli erroretti qua e là, ma tutti di distrazione (anche io devo averne fatti parecchi, quindi puoi stare tranquilla XD)

Quindi niente, grazie per questa storia breve ma incisiva e in bocca al lupo per il contest!
Continua a scrivere nel fandom!

MoCo

PS: ricordati di pubblicare il link alla storia nella discussione del contest sul forum prima che escano i giudizi, altrimenti rischi la squalifica!