Recensioni per
Più di mille parole
di ValorosaViperaGentile

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
22/02/16, ore 19:09

Ciao! Sono qui per lo scambio di recensioni su FB.
Adoro InuYasha, anche se Kikyo mi piaceva più da viva che da morta-rinata. Ma sorvoliamo l'argomento e torniamo alla tua stupenda FF.
Le prime parole mi hanno fatto stranamente pensare al musical di Notre Dame de Paris, in cui una canzone parla della bellezza di Esmeralda. Effettivamente le due, almeno in questo frangente, sono molto simili: entrambe desiderata da un essere mostruoso non tanto esteriormente, ma interiormente, che cova i piani più oscuri pur di possederla, ed insieme a lei riavere la libertà ed il potere sul proprio destino.
Ti faccio i complimenti per e ricerche fatte e 'accuratezza della storia, anche su un piano grammaticale e stilistico. Penso che sia scritta in modo favoloso anche perché trasmette al lettore il desiderio vivo e pulsante, bramoso e dannato di Onigumo, che non fa altro che desiderare il corpo della sacerdotessa e di poter diventare potente come non lo era mai stato prima. E pur di ottenere questo dà in pasto la sua anima ai peggiori demoni, che la assaporano col suo gusto rancido e marcio. Ottima storia, direi che non c'è assolutamente nulla da criticare, solo da lodare. Spero che vorrai scrivere ancora qualcosa di simile... ti lascio il link della canzone di cui ti parlavo, nel caso ti interessasse: https://www.youtube.com/watch?v=H6qSxPrNMj8
A presto e ancora i miei più vivi complimenti!
Rora

Recensore Master
23/01/16, ore 18:59

{Uno sguardo vale più di mille parole}
Decima classificata
Più di mille parole di ValorosaViperaGentile
 
Grammatica: 9.79/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle ottime e solide basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio e con saggezza, la sintassi è perfetta e… ho solo due piccolissime imprecisioni, se così vogliamo chiamarle, da segnalarti.
• Poteva a vederlo bene, anche se gli era rimasto un occhio solo – lo roteava vorticosamente, facendolo schizzare da una parte all'altra dell'orbita, smanioso, incapace di perdere anche un solo frammento di quella sua bellezza. → C’è un refuso nelle prime parole; c’è una “a” di troppo [poteva a vederlo]. (– 0.07)
• […] era una vera tortura, era sentirsi assaggiare, pezzo dopo pezzo, da un'esercito di mostruose creature, affamate di anime rancinde, con lunghe zanne e fameliche fessure brillanti al posto degli occhi[7]. → Un esercito, dato che il termine è maschile l’articolo indeterminativo non vuole l’apostrofo. Ti è scappata una “n” di troppo nel vocabolo rancide. (– 0.07x2)
 
Lessico e Stile: 5/5
Ho adorato il tuo stile; sei riuscita a catturare la mia attenzione, mantenendo vivido l’interesse per tutta la durata della lettura.
Ho amato come hai narrato questo spaccato di vita, mi sembrava quasi di leggere una poesia evocatrice, inoltre ho riscontrato un senso di leggerezza durante la lettura, in contraddizione con ciò di cui si parla nel brano.
Sei riuscita a farmi immaginare tutta la scena, perfettamente, come se mi trovassi all’interno di un Pensatoio – la mia parte Potterhead sta prendendo il sopravvento.
Per quanto riguarda la scelta lessicale, devo confessare, che sono strabiliata: hai mantenuto una linea piuttosto semplice, eppure all’interno di essa si possono notare alcuni dettagli che arricchiscono il lessico, rendono ricercato. Ho inoltre apprezzato la tua minuziosità nell’inserire i vari dettagli, i quali permettono al lettore di “visionare” la vicenda narrata.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Non potevo che assegnarti il punteggio pieno, insomma: non si può discutere davanti a cotanta delineazione fedele all’opera originale.
È incredibile come io abbia sempre odiato Kikyo e qui sia giunta a ritenerla persino un bel personaggio degno della mia fiducia e comprensione, insomma essere osservati in modo così bramoso non credo che sia il massimo a cui si aspira.
Onigumo, invece, mi ha fatta rabbrividire come sempre e sei riuscita a descrivere bene il momento in cui decide di lasciare che la sua anima venga divorata dall’oscurità. L’hai rappresentato talmente bene che mi sono venuti i brividi, certo l’intensità è ancora minore rispetto ai brividi che provo in presenza di Naraku, però… quell’occhio, Kami solo sa quanto mi faccia paura. I pensieri che lo caratterizzano sembrano così calcolati, freddi, così minuziosi alla ricerca del dettaglio e la lucidità che li delinea… sembra che sia stato uno degli elementi che ha portato i demoni a mangiare il suo spirito. A tal proposito, dici che l’uomo si sia fatto fare tutto ciò solo per avere l’occasione di incontrarla maggiormente, di poterla osservare?
In ogni caso: ottimo lavoro!
 
Titolo: 4/5
Più di mille parole.
Mi dispiace dirlo, ma in me non è scattata quella scintilla che cerco sempre all’interno di una testata di un libro, di una storia amatoriale, di una fanfiction, degli articoli di giornale; di tutto.
Trovo il titolo perfettamente in linea per quanto concerne il contenuto del testo che lo segue, tuttavia non ha fatto scattare in me alcuna riflessione, analizzandolo mi è venuto in mente il tema centrale del Contest che ho indetto ed il fatto che ciò che avrei trovato non appena avessi cliccato sul documento inviatomi, sarebbe stato qualcosa di veramente introspettivo e su questo punto non mi hai affatto delusa, anzi, direi di passare al prossimo criterio di valutazione.
 
Introspezione: 5/5
Punteggio pieno, assolutamente.
Brividi. Questa è la prima parola che mi viene in mente quando penso a questa meravigliosa storia e, sinceramente, non ne ho mai provati di così intensi all’interno del Fandom che hai adoperato per questo Contest.
Ogni parola sembra essere inserita all’interno del brano in maniera quasi calcolata, non in maniera fredda, ma in modo da potenziare il fattore introspettivo del testo. La sintassi, insieme alla punteggiatura, ha inoltre permesso al lettore di potere entrare completamente all’interno della stori e di osservare, in maniera abbastanza – possiamo anche toglierlo – maniacale la sacerdotessa.
Mi sembrava di essere entrata all’interno di un Pensatoio, davvero.
Inoltre, il tema del Contest è stato ampiamente rispettato, lo hai analizzato e fatto tuo e questo mi ha fatto veramente piacere.
 
Originalità: 10/10
Un altro punteggio pieno, li stai accumulando tutti, eh?
Cosa posso dire? In realtà leggo veramente poco all’interno del Fandom, un po’ perché ultimamente mi sono allontanata dall’opera ed un po’ perché è passato un po’ di tempo da quando ne ero abbastanza ossessionata.
Eppure, per quel poco che ho letto, ho trovato il tema da te trattato ed il modo con cui l’hai trattato, cogliendo i più piccoli dettagli, permettendo al lettore di scannerizzare, di fare una radiografia, una TAC, o ciò che vuoi, al testo, l’ha reso estremamente originale. Vorrei leggere più storie così, più fanfiction che mi sappiano cogliere di sorpresa – in maniera del tutto positiva.
Ottimo lavoro!
 
Gradimento personale: 10/10
Ed eccoci qui, finalmente giunti all’ultimo parametro di valutazione. Inutile dire che ho amato la tua storia, il tuo stile di narrazione, l’uso dei segni d’interpunzione su cui spesso si eccede o ci si contiene troppo (io rientro più nella prima categoria), insomma tutto è stato perfetto; dalla prima parola all’ultima ed io, lasciamelo dire, non volevo proprio giungere alla fine, infatti ho letto e riletto varie volte il brano che mi hai proposto: me ne sono completamente innamorata.
Ho apprezzato anche l’uso di terminologie specifiche per delineare alcuni aspetti, quali gli abiti tradizionali che indossano; le quali, a mio modesto parere, hanno reso ancora più di classe questo meraviglioso capolavoro.
E come ti dicevo prima ho avvertito i brividi cogliermi ad ogni pensiero dell’uomo, mi sono sentita in sintonia con la donna – che come già detto non gode proprio della mia completa simpatia –, comprendendola e spronandola a concludere il più in fretta possibile, mantenendo una buona qualità delle medicazioni, il suo operato e continuare a fingere di non sentire lo sguardo bramoso delle sue carni su di lei. Quello sguardo l’ho percepito pure io e, se sei riuscita a fare ciò, sei veramente un’Autrice con la “A” maiuscola, concedimelo.
E niente, spero di potere leggere altre tue storie e sicuramente consiglierò quella che ho appena letto a chiunque volesse provare dei brividi e leggere qualcosa di veramente introspettivo. E ti ringrazio infinitamente per avermi dato il permesso di leggere tale Capolavoro, arigatou!
 
Totale: 53.79/55

Recensore Master
13/01/16, ore 21:22

L'epoca Sengoku, altresì conosciuta come la mia adolescenza ♥
Detta così sembra che io sia decisamente vecchia... ma lasciamo perdere.

Ciao di nuovo!
Appena ho l'occasione, passo volentieri a leggere qualcosa di tuo perché, come ti ho già detto in un'altra recensione, mi ispira molto il tuo cervellino laborioso e finora non sono mai rimasta delusa (non che abbia letto chissà quanto di tuo, ma rimedierò...).
Non ho mai letto moltissimo su Inuyasha, perché ero una fangirl inconsapevole, all'epoca, e benché mi piaccia riguardare certe puntate ogni tanto (più che altro quando faccio pulizia nell'hard disk e mi imbatto in, appunto, pezzi di adolescenza), non sono mai stata informata sul manga - né mi ricordo tanti dettagli dell'anime. Ricordo solo i feels v.v

E ricordo Onigumo... dio, l'hai rappresentato così bene da darmi i brividi. Mi ha sempre fatto molta più paura di Naraku, sebbene fosse infermo e fisicamente incapace. Ma quell'occhio raccapricciante - e quello spirito spietato che è stato in grado di far divorare il proprio corpo dai demoni solo per... beh, per Kikyo, oltre che per la Sfera - mi ha sempre inquietata a morte. Così come mi ha inquietata ciò che hai scritto, perché estremamente verosimile.
Credo che i suoi pensieri siano stati proprio così: la maniacale attenzione per i dettagli, la lucidità che, nella follia, l'ha portato a fare ciò che ha fatto, ma anche la piena consapevolezza dell'immensa forza spirituale di Kikyo.
Ricordo di essere arrivata a pensare, in certi momenti, che lui si fosse fatto conciare in quel modo solo per poter incappare, poi, in lei. Forse non ha senso come supposizione - dopo anni, chi si ricorda? - e tu non ne hai fatto cenno, ma data questa tua caratterizzazione perfetta il dubbio sta ricominciando a prendermi le viscere.

Se stanotte non dormo è colpa tua c.c
Ma è anche colpa merito tuo se sto rispolverando questo pezzettino di passato che, lo ricordo come se fosse ieri, mi ha appassionata per anni, tutti i pomeriggi dopo la scuola.
Quindi, ti faccio i complimenti per la one shot, perché è bellissima (non che avessi dubbi), e ti ringrazio per questo bagno di feels ♥

Alla prossima!

Recensore Veterano
28/11/15, ore 14:16

Salve! In ritardo, ma alla fine ce l'ho fatta!
Ti dirò, da piccola amavo Inuyasha, ma Kikyo non l'avevo mai amata molto.
Certo qui lei è vista dal punto di vista di Onigumo, ma sempre di lei si parla. Si parla di una donna forte, ma gentile, una donna spirituale, ma anche di carne.
Ho trovato intrigante lo sguardo bramoso con cui l'osserva Onigumo. Con la sua cupidigia, malvagità, brama di potere. C'è un sottile discernimento tra la sua bramosia nel confronti della donna e la sua brama di potere nei confronti dell'oggetto che ella custodisce. Lui non solo vuole avere il suo corpo, ma anche ciò che di prezioso ha.
Mi è piaciuta davvero molto, i miei compliementi.
Kore

Recensore Veterano
19/11/15, ore 02:33

Un brano di intensità brutale - come la lenta ma irreversibile discesa nelle tenebre di un'anima corrotta.
In questo racconto descrivi il Male quando non era ancora sublimato nel sembiante "trascendente" di Naraku - ma quando era ancora una misera creatura di carne e sangue, mutilata dal fuoco e dilaniata dagli istinti più bassi.
So bene che il tuo intento non era creare empatia nei confronti di Onigumo - e, infatti, nessuna empatia per lui - ma sei riuscita a entrare alla perfezione nella sua mente febbrile e ossessionata, e quell'intrico insano di desiderio e brama assoluta riesci a passarlo al lettore come un'infezione.
Davvero efficaci le immagini che usi per descriverlo - in particolare l'insistenza su quell'unico occhio che si muove incessante - come un dito osceno che frughi nelle pieghe della carne e dell'anima dell'oggetto inconsapevole del suo desiderio.
Oscena è la sua risoluzione di lasciarsi mangiar vivo dagli yokai per ottenere la forza che gli manca - e impadronirsi di ciò che con tanto nero ardore desidera - la Sfera degli Shikon, sì, ma soprattutto lei - la virginale Kikyo, la pura e immacolata sacerdotessa, che al cospetto del suo occhio rivoltante è solo carne da marchiare.
Molto adeguato lo stile, fluido e scorrevole ma con squarci di rara brutalità - e impreziosito da immagini eleganti, quasi a voler contrastare la bruttura dei sentimenti che descrivi: i fiori che adornano il kimono della miko, i fiori di ciliegio, il nero lucente dei capelli di Kikyo. Bellezza e corruzione, in un abbraccio senza ritorno.
Bandierina verde, absolutely.

Un minuscolo refuso:
Poteva a vederlo bene (una a di troppo)

Recensore Junior
23/10/15, ore 10:50

Sorpresa sorpresa, questo pezzo mi è piaciuto davvero molto.

Il personaggio di Onigumo mi ha sempre affascinata, pur non provando verso di lui il minimo briciolo di empatia; il suo amore, per quanto intenso, è malato di ossessione, di sete di potere in ogni sfaccettatura.

Ho trovato efficace la descrizione del suo desiderio, così consapevolmente nero, di possedere la Sfera e la Sacerdotessa, entrambi oggetti, ai suoi occhi, il pensiero di dominare i quali nutre il suo ego smisurato, frustrato dalle misere condizioni fisiche.

Proprio le sue menomazioni paiono esasperare la sua necessità di dominio - esplicitata dal voler coscientemente sporcare la purezza di Kikyo, in questo senso un ostacolo insormontabile, che, eliminato, non diventerebbe altro che una dimostrazione di forza.

Il tema del possesso, dell'oggettificazione, è ben trattato, anche con l'uso delle immagini: Kikyo, per quanto potente, è una bambola da vestire di seta e d'oro, ma pur sempre una bambola.

Altra immagine particolarmente efficace è quella dell'occhio, il cui muoversi, sempre più impaziente e impazzito, ci segnala la discesa di Onigumo oltre la soglia dell'essere umano.

E' l'occhio, lo specchio dell'anima, a suggellare il patto demoniaco (assolutamente ben descritta la scena in cui Onigumo è divorato dagli spettri); sempre l'occhio, e non il cuore, segue Kikyo sempre più da vicino, e la vista diventa simbolo di tutto ciò che è desiderio materiale, contro la spiritualità rappresentata dalla Sacerdotessa - di cui non vengono ricordate le parole, le emozioni, ma i gesti meccanici, e la cui interiorità, nello sguardo di Onigumo, viene ridotta a un compendio elementare di tutto ciò che è giusto e buono: tutto ciò che sia corruttibile.

Inutile commentare ancora lo stile: sai che adoro questa semplicità accompagnata da immagini ben dosate; la costruzione delle frasi echeggia il modo di parlare antico, così come l'uso di un lessico appropriato.

In definitiva, l'ho apprezzato moltissimo! Continuo a detestare Onigumo - e, pur offrendo un viaggio nella sua interiorità, non credo che l'intento del pezzo sia suscitare una qualche simpatia verso di lui - ma è stato affascinante guardare il mondo attraverso il suo occhio.

:***