Sai che già volevo recensire i due seguiti della storia di Mario e Ro, e approfitto dello scambio per commentare intanto la seconda puntata. :)
Continuo ad adorare questa storia, questi personaggi - e questo stile.
Mi devo ripetere, ma trovo che la cifra stilistica da te adottata in questa storia sia una delizia, oltre che molto calzante.
E' brillante, leggera, cristallina, come un bicchiere d'acqua fresca. Mi lascia con sentimenti vaporosi e positivi, avvolta in un piacevole benessere, come a ricordarmi che - anche nel nostro squallido mondo moderno - si possono trovare squarci di poesia e bellezza.
E poetici sono i personaggi, pur con le loro imperfezioni, il loro essere un po' imbranati e fuori posto - fuori tempo.
Mi riferisco in particolar modo a Gilda, che ho trovato adorabile; all'inizio poteva sembrare poco simpatetica (dopotutto, è un po' la criticona di turno^^), ma la sua insicurezza, i suoi piccoli dubbi esistenziali, la sua goffaggine sono così teneri che verrebbe voglia di bucare la pagina e andare ad abbracciarla.
Spero che il futuro riservi qualcosa di bello per Gilda, perché lo merita - anche se quel qualcosa non sarà Mario. Non so, ma quel suo modo criticone di riferirsi a Filippo forse nasconde qualcosa di cui neanche lei è ben consapevole... Dico male? *blinks*
A me piacerebbe molto questo sviluppo, ma farò finta di non averlo detto, nono. *hints hints*
E poi ecco che arriva Ro, finalmente - e il mistero del primo episodio sembra svelarsi. Ok, è una ragazza - e che ragazza. Una Dea, per dirla con le parole livorose di Gilda, una Veela (carinissimo il riferimento a HP), che - a differenza di Gilda - sembra galleggiare nell'aria, e che forse - sempre a differenza sua - non suda e non puzza. Come si fa a competere? No way! :D
Che poi Rossella è pure simpatica, come si fa a volerle male? E, nonostante la bellezza, non si agghinda da femme fatale, ma ha un approccio molto casuale, e non se la tira proprio per nulla. Insomma, ero nella testa di Gilda e anch'io sono rimasta affascinata da questa creatura trasversale, un po' in bilico tra una sana invidia e il desiderio di farci amicizia perché... beh, perché è figa. :D
Mario in questa storia rimane sullo sfondo, filtrato solo attraverso gli occhi di Gilda, vera regina della storia, ma rimane anche lui un gran figo - sempre per dirlo à la Gilda.
Che delizia questa storia, te l'ho detto che questi personaggi ora mi sembrano degli amici, tanto mi par di conoscerli? :)
E niente, ti lascio un paio di note, prima di passare a leggere anche il terzo capitolo.
Tassinaro (lo metterei in corsivo)
si rende conto che Filippo, accanto a lei, le sta parlando di qualcosa – ma non vede che è in mistica contemplazione di una divinità?! – ma, semplicemente, lo ignora per seguire i movimenti delle mani abbronzate di Mario, che estraggono una sigaretta dal pacchetto e la accendono. (le ripetizioni di "ma" un po' stonano. Io toglierei quella prima di "non vede")
e non se lo giustificare neanche lei (manca un "sa") |