Recensioni per
Cicatrici
di sabre

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/04/17, ore 07:38

Questa tua Oscar è inedita e molto lontana da quella che conosciamo. Preferisco pensare che mai avrebbe adottato un tale atteggiamento lascivo, anche se il suo bellissimo volto avesse subito un tale sfregio.
Credo che nella tua storia, in realtà, il suo comportamento celi, anche a se stessa, un forte legame con André! Per questo, spero che con Fersen si fermi in tempo, prima di andare oltre e pentirsene.
Poi, perché prova tanto risentimento nei confronti di André? Lo incolpa per non essere stato in grado di proteggerla?
Il generale perché accetta l'unione con André? Pensa che, data la cicatrice di Oscar, nessun uomo possa trovarla piacente e, quindi, tollera di vederla accanto a un uomo non nobile?
Ormai, è passato un po' di tempo, ma sarebbe bello se riuscissi a completare la storia...anche perché, in una nota, credo di aver letto ( ho letto a notte fonda e potrei non avere un ricordo preciso ;) ) che, nelle tue intenzioni, i capitoli dovevano essere cinque! Comunque, complimenti per la fantasia, che ho già avuto modo di apprezzare, leggendo "Era una notte buia e tempestosa"!

Recensore Master
23/08/16, ore 08:56

Sono sempre in difficoltà a recensire questa storia, forse perché il simbolismo e soprattutto il linguaggio spezzato, che evoca immagini altrettanto frammentarie di grande impatto emotivo, lasciano un groviglio di sensazioni e domande difficili da districare. Mi colpisce questa tua Oscar, affamata d'aria nei corridoi opprimenti e stantii di Versailles, desiderosa di tempesta per rompere gli schemi, per tornare a respirare, la stessa tempesta che cerca ormai da diverse notti nel letto di André. Ma non è pertanto amore quello che prova (almeno così si dice), è essenzialmente il desiderio di scoprirsi ogni volta viva, attraverso la carne e il piacere. Per lei essere entrata nella stanza di André è stato un caso, poteva essere chiunque... ma ne siamo sicuri? Certo, andando via con Fersen sembra voler lasciare ad André (e forse anche a suo padre) un preciso messaggio: non ha diritti da accampare, anche se ha lasciato quella porta aperta tanto tempo fa, anche se l'ha accolta, l'ha avuta, forse l'ha amata.Oscar rifugge dunque ogni contatto, ogni moto di affetto, anche da parte del padre, a sorpresa cosciente di quello che sta accadendo in casa sua ma anche lui scivolato nel silenzio ipocrita che la circonda e di cui ella ritiene che anche André faccia parte.
A questo punto, quello che mi chiedo è: è stata solo la cicatrice a determinare questa profonda instabilità emotiva, questa rabbia, facendole comprendere in quale vacuo e ipocrita mondo si muova, o c'è altro? Credo che per capire veramente l'origine di tutto questo, dovrò aspettare il racconto che precede quel tragico risveglio.
Bello, mi è piaciuto, tra l'altro attraverso l'incalzante alternanza di frasi ripetute e immagini, hai saputo trasmettermi la stessa fame d'aria di Oscar...un esperimento stilistico sicuramente degno di nota. Ora ti aspetto da un'altra parte 😉
(Recensione modificata il 23/08/2016 - 09:05 am)

Recensore Junior
22/08/16, ore 11:42

Quella notte!!!!! Sempre quella notte! Cosa e' successo quella notte?? Come siano arrivati poi ad essere amanti ancora non lo hai svelato!
Questa Oscar cosi' tormentata da quegli occhi verdi , che sfida tutti, Fersen compreso, ma che forse sfida se stessa e principalmente quegli occhi verdi, accettando un invito che provochera' senz'altro forti reazioni, mi piace tanto, il suo dolore e la fierezza con cui lo cela mi colpiscono!!.
Vuole dimostrare che sono tutti allo stesso livello....solo uomini...solo carne.....nessuno la puo' scalfire e nessuno la puo' realmente toccare. Sfrontata...spregiudicata...fiera ....ecco come vuole essere vista ......anche da quegli occhi verdi. Continuera' ad autodistruggersi o si fermera' in tempo? Quanta sofferenza riuscira' a sostenere da sola. Quanti silenzi sommergeranno le frasi non dette......quale colpa potra' tenerli distanti?
Brava come sempre, attendo curiosa i prossimi capitoli. A presto
(Recensione modificata il 22/08/2016 - 12:18 pm)

Recensore Master
21/08/16, ore 21:40

Bella storia. Interessante questa Oscar predatoria che forse vuole anche pareggiare un conto con Fersen - ma sono davvero amici? non parrebbe proprio, né lui, né lei.
oscar contro tutti, quindi.

Recensore Master
21/08/16, ore 14:51

Prima di tutto ben tornata con questo tuo bellissimo esperimento. Oscar é piena di rabbia di furia di stanchezza fisica ,mentale ed emozionale. Vorrebbe gridare a tutti il suo stato d'animo il suo sentirsi sola ed esposta al mondo ma come sempre si piega ai costumi e alle usanze del suo tempo. Questa angoscia che la dilania la riversa e la condivide con Andrè. Ecco che il quadro perfetto si incrina perché se andare a letto con lui è da una parte seguire la moda dell'epoca esprime il desiderio di cambiare le regole anche se ostinatamente crede che lui sia intercambiabile ad un altro. Lui il cui sguardo la segue sempre, uno sguardo di cui aver paura, uno sguardo da punire per un'esitazione, per essere arrivato tardi.
Ed ecco che arriva il bellone di turno con cui giocare. Magistrale la battuta sull'essere il migliore amico e chissà che farà lo svedese davanti ad un amico rappresantato come nel tuo disegno. Un bacione

Recensore Master
21/08/16, ore 10:07

Non ho recensito i primi due capitoli non perché non abbia apprezzato la tua idea, quanto perché commentare questa storia così particolare richiedeva tempo e concentrazione che non ho mai avuto modo di trovare. Ma ora ci sono... E, sperando che lo apprezzerai, ti dirò con assoluta franchezza quella che è la mia impressione su questa Oscar. È tra le più fragili che siano state descritte, a parer mio. Malgrado ostenti forza, sicurezza, noncuranza... È una donna che ha preso coscienza di ciò che possedeva (e di quanto contava per lei possederlo) nel momento in cui lo ha perduto. Si è scoperta bella, e consapevole e felice di esserlo, quando qualcosa ha deturpato in modo indelebile il suo viso. Si è scoperta fragile, per lo strsso motovo, sotto alla scorza dell'onore e del coraggio, e ogni giorno ed ogni notte mette alla prova la sua anima ed il suo corpo, offrendosi agli sguardi di tutti ed alle mani di qualsiasi uomo. Ha compreso quanto siano inutili i paraventi del decoro e delle convenzioni, e li sfida apertamente, mostrando il suo volto sfregiato, orribile in un mondo dove conta solo la bellezza superficiale e accogliendo nel suo letto un servitore, o un nobile o chiunque altro, non ha importanza... Mette i brividi, la sua disperazione. Fa paura, l'esasperazione della sua anima, perché disperatamente vicina al punto di non ritorno, perché pare incapace di accogliere qualunque tipo di consolazione. Non c'è accenno ad alcun sentimento di tenerezza, ad alcun momento di resa, ad alcun desiderio di essere consolata nella culla di un abbraccio caldo e colmo d'amore solamente. C'è solo la ricerca dell'oblio nel piacere della carne e solo la voglia di sembrare indistruttibile, quasi che l'offesa al suo volto l'avesse trasformata in diamante e non nel più fragile dei cristalli. Diverso, ma per certi versi più simile all'originale, il ritratto di André: differente perché ha ceduto a lei e ha accettato solo la sua lussuria, invalidando, lo dice lui stesso, gli anni di attesa solitaria. Diverso perché evidentemente ha fallito anche nel suo dovere di proteggerla ( leggo tra le righe che Oscar sia stata ferita per una sua mancanza, ma posso anche aver compreso male). Molto simile all'originale invece nella sua sofferenza, nel suo amarla silenzioso, nel suo consolarla, regalandole pace attraverso la passione, perché ha compreso il suo tormento. E ha deciso di annullare sé stesso pur di regalarle i minuti di oblio che lei insegue, che le sono essenziali per mantenersi in equilibrio, attraverso il piacere. Diversi loro, dunque, dai tuoi soliti Oscar e André. E diverso il tuo stile, scabro e graffiato come le anime dei protagonisti. Mi hai dato molto, anche così. Le sensazioni che si ricavano da una carezza o da un pugno sono diverse certo, ma entrambe intense e durevoli. C'è tanta dolcezza nei tuoi ragazzi degli "Anelli", e tanta sofferenza, dettata dal non potersi " vivere". C'è sofferenza, moltissima, anche qui, anche se decisamente più cruda, più fisica, più tangibile. E c'è la stessa impossibilità ad incontrarsi, intrappolati come sono nel loro dolere... Ma chissà... Perdonami per la latitanza, prima, spero di esserm un poco fatta perdonare con l'assoluta sincerità che ho messo in queste righe. Un abbraccio.

Nuovo recensore
20/08/16, ore 21:33

Di solito non leggo mai le "spiegazioni" degli autori, ma con te, l'eccezzione è venuta da sé.
Mi piace come scrivi, ma anche il tuo punto di vista che non è certo scontato o banale.
A molti non piacciono questi "tortuosi fuoristrada", io li Adoro.
Continuerò a seguirti con piacere.
Grazie per la tua scrittura.

Klo

Recensore Junior
22/05/16, ore 00:53

Il tuo stile è tagliente e spezza il fiato mantenendo però invariata la componente di narrazione accattivante e coinvolgente. L'idea mi piace per l'originalità indubbia e la tua bravura che ne sostiene le fondamenta. Coraggiosa. 

Recensore Master
05/04/16, ore 22:55

Arrivo in ritardo, ma ho avuto modo di riflettere (oltre che di rileggere più volte) su questo secondo capitolo, che ha André come protagonista. Il linguaggio diventa qui ancora più crudo, secco, talvolta criptico (confesso, alcune volte sono tornata indietro anche per essere sicura di aver ben interpretato), capace di evocare immagini e sensazioni rapide come flash, in noi e in André, di cui percepiamo con forza sentimenti contrastanti e violente pulsioni.
L'André allo specchio è un uomo che non si perdona, anche se non sappiamo ancora quale sia la sua colpa, disgustato di quello che è diventato, disgustato dalla sua incapacità di resistere al richiamo dei sensi, di resistere a lei, che continua a cedere al desiderio della carne ancora e ancora. E' una situazione quasi paradossale, dopo una vita trascorsa da lui ad amarla nel modo che conosciamo, platonico e rassicurante (sempre che sia questo il prima): la loro è una relazione puramente sessuale, a cui lui non può sottrarsi sia per espiare (furba Oscar ad aver trovato questo contrappasso;) !) sia perché una parte di sé cerca di arrivare al cuore di lei attraverso il sesso (modalità ritenuta di solito tipica del genere femminile).
E di questo André è perfettamente consapevole, quando tra rassegnazione e disincanto parla di quell’"illusione di me nei suoi occhi. Ogni volta più vicina, come se bastasse tendermi solo ancora un poco, oltre lo spasimo. Come se la potessi veramente raggiungere, a un soffio, senza arrivare mai".
Un'illusione che si ripete nell'immagine quieta e quasi onirica di Oscar seduta nell'orangerie, immersa simbolicamente nella luce (elemento positivo), una scena che richiama un po' gli Anelli e scene dello stesso anime...ma ancora una volta si tratta di un inganno.
Non c'è luce nel volto di lei, né affetto, né il minimo segno di complicità, a dispetto della passione violenta consumata poco prima tra loro (e che André non può fare a meno di ricordare). E' un atteggiamento volutamente distaccato, come si conviene, che riflette lo stesso comportamento della servitù (tutti fanno finta di non vedere e sapere cosa accade nella stanza di madamigella, come si conviene) e la cui ipocrisia di fondo, simboleggiata da quelle scuderie nascoste dagli alberi, alla fine diventa insostenibile, e la rabbia esplode nel cuore.

Questa è la mia interpretazione, non so quanto "azzeccata"... sicuramente non è una ff di facile lettura, c'è molto di non detto (volutamente) e l'introspezione non è fluida e lineare come negli Anelli, tuttavia proprio per questo mi piace. 
Sperando in un celere aggiornamento, quindi, ti saluto.
Alla prossima.

Recensore Master
03/04/16, ore 20:44

Andrè straziato da una colpa, forse non aver protetto lei da quella sciabolata che le deturba il viso. Straziato da Oscar che gli si concede nel letto in amplessi feroci e selvaggi ma oltre alla passione non c'è la tenerezza, la dolcezza, l'amore sognato.
Luce ed ombra si susseguono in questa storia dai toni neri e dolenti .
Oscar è sfacciata ma è il privilegio del suo rango mentre Andrè viene reso invisibile condanna del suo rango.
Fragile equilibrio per mantenere le apparenze ma qualcosa sta cambiando se non ho interpretato male le tue ultime parole.
Lo stile cupo ombroso arriva così come l'angoscia. Non è bello sentirli così li preferisco molto di più nella tua Era una notte buia e tempestosa.

Recensore Master
03/04/16, ore 13:22

Notevole il tuo esperimento, davvero notevole.
Mi piace moltissimo la presenza di un antefatto sottaciuto che dà corpo a tutto il racconto, come già dal capitolo precedente.
Non voglio sapere quale sia questo antefatto, non mi va di giocare all'investigatore, preferisco godermi la tua bravura stilistica.
Tre esempi :
L'inizio, con quell'osservarsi come un nemico, un attimo di introspezione che sconfina nell'odio.
La goccia, un concentrato di sensualità in un millimetro.
La scena con la cameriera, la descrizione meravigliosa che fai.
E poi ti ammiro per l'uso dei termini e dei sinonimi.
Bravissima

Recensore Master
03/04/16, ore 10:02

Ciao sabre,
tanti auguri per la tua storia, che sarà sicuramente, come tuo solito, interessante, non banale e ben scritta.
A presto e buon lavoro
(Recensione modificata il 04/04/2016 - 01:33 pm)

Recensore Master
03/04/16, ore 00:07

Mi piace molto come scrivi lo sai. Andrè lo trovo stanco e forse un pò confuso. Spero di leggere presto il continuo. Un abbraccio 😘

Recensore Veterano
03/11/15, ore 09:36

Ti dico solo questo .... Mi piace assai...il resto lo hai già sviscerato tu!!!! L'idea di Oscar sfregiata e a far i conti con il suo aspetto o con un handicap sappiamo che può tirare fuori cose molto buone !!!! (non ti offenderai  spero, se ti cito un altra ff di una tua bravissima collega "da lontano" in cui Oscar perde l'uso del braccio e non può più combattere, almeno per un po'....e andrè si è pure sposato con un altra donna...) in questo caso la cosa si fa ancora più interessante perché lui è presente a vivere questo dramma, forse.... Sono molto curiosa e sarei molto felice di leggere un seguito...quella porta comunicante....ehm ehm
grazie

Recensore Master
02/11/15, ore 23:13

Mi sono spesse volte chiesta anch’io, nei miei numerosi pensieri deliranti (non sei l’unica....), come sarebbero stati o e A se fossero vissuti davvero.
Impossibile pensare che il destino avesse messo insieme due fighi da paura, due persone esempio della bellezza, nella versione uno bruna, l’altra bionda.
Quindi da innamorata ormai cronica di André, la mia attenzione si è concentrata su di lui e mi sono risposta, pensando che probabilmente sarebbe stato un tipo “normale” (almeno esteriormente... mentre come carattere assolutamente insuperabile...).
Avrebbe avuto sicuramente i suoi difetti. All’epoca, vista la mancanza di una medicina moderna, ogni malanno si traduceva in un segno esteriore (quanti denti potevano mancargli? o quanto potevano essere storti e neri? che lesioni sulla pelle vista una brutta varicella?).
Ma poi mi sono chiesta se un André “normale” sarebbe stato “meno” di quello idealizzato...
Certo l’occhio vuole la sua parte... e se sei figo è meglio!
Ma non penso che avrebbe cambiato molto la sostanza della persona!
Anzi, no!!!!
Probabilmente André doveva essere davvero una persona esteticamente normale... perché se fosse stato davvero un figo come dipinto nell’anime, Oscar si sarebbe accorta di lui sicuramente molto prima!!!!!

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