Ricordo ancora l'incanto che provai alla prima visione di "The Nightmare before Christmas" e ritrovo questa magia nel tuo racconto, che ha tutti gli elementi che hanno reso quel film un piccolo e indimenticabile capolavoro.
C'è un candore e un innocenza in questi personaggi - e, di rimando, nel modo in cui ce li presenti - che scalda il cuore, come il ceppo di legno che brucia nei camini in tempo natalizio.
Rivedo l'aria trionfante di Jack Skellington, quel suo voler far felici i suoi sudditi, a tutti i costi, e - al contempo - quella vena di tenera insicurezza e insoddisfazione che tanti guai gli ha provocato nel film - quando l'ha portato a cercare altrove gli stimoli che gli mancavano.
Ma ora il vero incentivo è accanto a lui, nel sembiante di quella bambola di stracci dall'aria malinconica, e dunque non serve più andare a cercare lontano.
Un testo dolcissimo, candido come la neve del villaggio del Natale, ma con una sfumatura più scura - il nero dello smoking di Jack, e degli occhi dolci di Sally.
Davvero un bel lavoro, cesellato e delicato, che mi ha riportato per un attimo in quell'incanto.
Un paio di piccole note:
"dolcetto o scherzetto?" - lo metterei in corsivo e toglierei le virgolette
Per questo non capisce. Come sia riuscito a vedere tutto, tranne Sally. - non mi convince il punto, spezza una frase che è unita tematicamente. Punto e virgola? |