Molto, molto bella e corposa. Non ho visto "memorie di una geisha", ma trovo la citazione terribilmente adatta a ciò che è successo a Ros. È terribile scoprire che fine le abbia riservato Littlefinger nel finale, devo dire che ho trovato quel dettaglio incredibilmente agghiacciante e la tua storia rende giustizia a questa donna che ha cercato di combattere ad armi pari con un uomo che invece non conosce la pietà o altri freni morali.
Sono felicissima di averla letta!

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Davvero bella anche questa. La citazione è meravigliosa, e adattissima al contesto; forse, se non si fosse trattato di Baelish ma di un altro nobile qualsiasi, forse Ros sarebbe riuscita nel suo intento. Ma ha puntato troppo in alto, ha sfidato un avversario molto più bravo di lei nel gioco del trono, ha cercato di ingannare l'ingannatore per eccellenza. E ha fallito anche perché, alla fine, ha mostrato compassione. Ha mostrato di avere un cuore, ha scelto di fare la cosa giusta, non per sé ma perché... era la cosa giusta, appunto. E Littlefinger non ha avuto pietà. Mi è dispiaciuto davvero per lei, tra l'altro la scena in cui viene svelata la sua morte, durante il monologo di Baelish sul caos, è di grandissima intensità emotiva e forse uno dei miei momenti preferiti nella serie.
Bello qui anche lo stile, asciutto ed essenziale come il carattere di Ros.

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Ed eccoci finalmente alla mia Ros, che ho atteso con tanta ansia. ù_ù
A dire la verità, il pezzo mi ha stupito: avevo pensato che lo avresti ambientato ben più indietro nel tempo di quanto tu abbia poi il realtà fatto; tuttavia, è stato comunque un bel pezzo da leggere, per sapere come Ros abbia ragionato trovandosi di fronte a Little Finger in persona.
Ha forse peccato di Hubris, la nostra protagonista: ha pensato di poter sedurre il seduttore, di poter manipolare il manipolatore. E, probabilmente, Little Finger le ha fatto credere che c’era una possibilità di riuscita. Ros, però, si è rivelata ben più umana di lui, e dunque fallace; da qui la fine che ha incontrato, per aver mostrato più cuore di quanto fosse prudente quando si è una pedina nel Gioco del Trono – anche una insignificante.
Mi è piaciuto vedere quello che è stato, in fin dei conti, un momento di “rivalsa”, per lei, per quanto illusoria: capire di essere arrivata a un punto in cui non è più solo un paio di cosce, ma anche un cervello che pensa, può persino credere di competere, con quello più fino dei Sette Regni, probabilmente.
Anche lo stile che hai usato, così semplice e asciutto, è molto da lei, che non spreca troppe parole, ma va subito a punto.
Quindi ricapitolando, mi è piaciuta molto. ù_ù E ora, attendo la prossima, ed ultima.

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