Recensione premio come seconda classificata al contest Love behind bars.
Grammatica e lessico: 9.5/10
Grammatica impeccabile, l’unica cosa che ti consiglierei è di stare attenta agli accenti e ad alcune virgole.
-“ L'uomo strinse i pugni, ma si trattenne dal picchiarmi perché in quel momento si avvicinò una guardia, che ripeté la frase che mi era appena stata detta da lui, ma in modo più gentile.”
Attenzione a come posizioni le virgole. La prima, quella dopo pugni, l’avrei eliminata, mettendola invece dopo picchiarmi. Stessa cosa per quella dopo guardia, l’avrei semplicemente tolta.
- “Non che quell'uomo mi avesse ridonato uno scopo nella vita, dato che la mia vita sarebbe stata tra quelle quattro mura e trovare uno scopo che fosse realizzabile era davvero dura.”
Non era necessario ripetere vita, si capisce che il soggetto è quello.
- “Altri detenuti, che guadavano la scena dalle loro celle”
Errore di distrazione, manca una erre nel verbo.
- “Ero completamente soggiogato a quell'uomo.”
Sarebbe stato meglio scrivere da, e non a.
- “Quel giorno, in biblioteca, mi fermai solo quando le nocche mi facevano troppo male per continuare.”
Più che l’imperfetto, per il verbo fare, sarebbe stato meglio usare il passato remoto.
- “Perchè era quella, la cosa che più mi pesava”
Attenzione agli accenti.
- “Era mattina presto, quando aprii bruscamente gli occhi e capii che ero pronto”
La virgola poteva essere omessa senza problemi.
- “prima di dare un violento scossone alla libreria, per sfogarmi,”
Anche qui, la virgola non sarebbe servita.
- “e tenuto sotto controllo per tutto il tempo che un dottore, dall'altra parte della scrivania scura, mi parlava.”
Il che, in questo caso inteso come pronome riferito al dottore, sarebbe stato meglio inserirlo diversamente, modificando appena la frase: “e tenuto sotto controllo per tutto il tempo da un dottore che, dall’altra parte della scrivania scura, mi parlava.”
- “Perchè ho ucciso il mio compagno di cella”
Attenzione agli accenti.
- “Perchè ero violento o perché avevo infine perso il senno.”
Come sopra; il secondo perché l’hai scritto corretto.
Trama: 8/10
Devo ammetterlo, la trama è ben pensata ed unisce l’introspezione del personaggio alla - alle volte - spesso cruda realtà che si può trovare nelle prigioni, in particolar modo nella sezione riservata agli ergastolani. Non credo di aver molto da dire su questo punto, a parte che credo tu sia riuscita a spiegare ogni minimo dettaglio usando uno stile di semplice comprensione, che non tende affatto a far perdere per strada il lettore, illustrando perfettamente ciò che porta il personaggio a compiere determinate scelte e gesti, tramite l’uso ben ponderato di flashback.
Caratterizzazione del personaggio: 13/15
Il personaggio, come ho anticipato sopra, rientra in alcune categorie di detenuti che si possono trovare oggi nelle carceri: sei riuscita a dipingerlo come se fosse davvero in carne ed ossa, come se ogni sua minima azione si svolgesse davvero davanti agli occhi del lettore. Il personaggio, il cui nome viene noto solo alla fine, è ben caratterizzato, dunque, e mostra, attraverso gesti e pensieri, ogni più piccolo lato di sé. Il bisogno spasmodico di avere il compagni di cella, seppur creato dalla sua mente, accanto a sé, credo sia la forma più comune di autodifesa mentale per superare quello stesso trauma che lui ha inferto al Brian reale oltre che a sé stesso. Sei riuscita a crearlo e dipingerlo in maniera egregia, complimenti.
Gradimento personale: 8.5/10
Arrivata a questo punto della scaletta valutativa, non so davvero più cosa dire. Mi è piaciuta l’introspezione che hai inserito nella narrazione, oltre che l’uso coerente ed alternato di passato e presente. L’argomento utilizzato, la paura del sentirsi abbandonati trasformata in gelosia morbosa, ultimamente tende a vedersi sempre più spesso, sfortunatamente, e non sarebbe potuto essere più attuale. Mi è particolarmente piaciuto il finale, mi ha fatto - perdona l’espressione - venire i brividi. Un lavoro ben fatto, di nuovo complimenti.
Punteggio Totale: 39/45 |