Ciao!
Sono qui per lo scambio recensioni!
So molto bene cosa vuol dire scrivere originali per la prima volta, anche io ho scritto una long ed è difficile, soprattutto quando ti sposti nell'arco di molti anni e devi cercare di pensare a diecimila cose informando sui fatti accaduti in ogni momento e cercando di far risultare il tutto credibile! Quando si ha a che fare con personaggi realmente esistiti, poi, è anche peggio! Io avrei sempre paura di sbagliare qualcosa x°°
Prima di iniziare la storia, se accetti un consiglio, ti direi di ridurre il font, ma è un mio personale parere perché il font troppo grande non mi piace e faccio fatica a leggerlo ( Georgia 16 è il migliore per me, ma qualsiasi font grande 16 in genere si leggono bene su efp ).
Torniamo alla storia!
Herbert e sua zia Agathe hanno un rapporto bellissimo per me, sono, appunto, come una madre e un figlio, ho una zia con cui ho un rapporto simile e devo dire che è una cosa molto bella ( a volte ci litigo come faccio con mia madre e in quei casi è più ugh... ma la voglio sempre bene ).
Herbert è un ragazzo giovane, ma ha molta esperienza per la sua età, è un ragazzo con la testa sulle spalle che cerca, in tutti i modi, di tirare avanti la piccola pasticceria di famiglia mettendo da parte cose come l'amore e la famiglia e lasciandosi alle spalle una giovinezza non pienamente goduta ( con la guerra poi, riesco solo lontanamente ad immaginare come sarebbe vivere in un momento simile, con tutti quegli squilibri, quelle guerre e la povertà )
Agathe è una "donna d'altri tempi" che non regala niente ed è dedita al lavoro per guadagnarsi il tutto. Esistessero ancora persone simili da noi non saremo in queste condizioni secondo me ( adesso mi sono trasformata io in una vecchietta brontolona ehw ).
Hai descritto le cialde della zia Agathe così bene che io stavo mangiando un misero e acidissimo yoghurt greco, ma mi è quasi sembrato di mangiare quelle cialde, quindi grazie, per qualche secondo questa triste merenda si è trasformata in qualcosa di estremamente sublime x°°
Sono andata a vedere i dolci che Herbet ha creato, i Dominosteine e non li ho mai mangiati *sob* ma sono così invitati che mi è venuta l'acquolina in bocca.
Mi hai fatto entrare ne cuore questo Herbert, forse perché lo immagino come un ragazzo di poco più grande di me, giovane e che passa le notti a cucinare ricordando una povera sconosciuta della quale si era innamorata, una musa che l'aveva ispirato a creare dei piccoli cioccolati che tutti hanno poi amato.
Insomma, mi è dispiaciuto leggere dell'ultima parte, ma, e questo è il bello del genere storico, dalla fantasia, purtroppo, si ritorna alla realtà.
Complimenti seriamente, l'ho divorata! *-*
Alla prossima!
Balder Moon |