# Recensione premio I
Or bene. Mi hai rapito. Di nuovo.
Credo di non aver mai letto una storia del genere; nonostante io ammiri molto le rievocazioni storiche introspettive e personalizzate. Ma qui parliamo di Hiroshima, forse nessuno si è mai soffermato così intensamente su quel disastro. Nessuno si è preso la briga di descrivere dal punto di vista umano ciò che accadde, a parte te. Devo dire che il tuo tentativo è notevole, io mi sono subito immedesimata nelle vicissitudini del protagonista, mi sono lasciata trasportare dall' atmosfera appassita, malinconica e sofferente che hai rappresentato. Per non parlare del macro approfondimento sul cibo, su cosa significasse essere un "cuoco" e venerare gli ingredienti con la stessa passione nonostante la scarsità di materie prime. Questo particolare colpisce immediatamente. Mi sono piaciute le parti descrittive, sia dei luoghi (tenui ma incisive), sia dei ricordi, (malinconici ma sereni), sia degli stati d'animo (assai intensi). Hai dato importanza ad ogni dettaglio senza tralasciar nulla. Tutte qualità che ho avuto modo di notare anche in "Macchia". Penso sia una tua dote innata, e ti prego di coltivarla , perché sei dannatamente brava. Per il resto, la metafora dell'Oleandro in questo contesto strazia un po' il cuore. Dopo il dolore fisico, la sofferenza interiore, ecco che nonostante tutto abbiamo una rinascita e tutto prosegue. È un concetto classico, ma maledettamente vero. Detto ciò, vorrei elogiare anche la realizzazione del testo scritto. Non vi sono errori ed è scorrevolissimo, un vero piacere. Non mi resta che farti i complimenti, sono fiera di aver scoperto una autrice come te e soprattutto di averti fatto vincere! Un saluto e a presto con le recensioni premio.
Un saluto - Melinda Pressywig. |