Bentornata!
Finalmente ho avuto il piacere di leggere una delle tue creazioni che attendevo da tantissimo tempo. Insomma, da quando avevi concluso "The Lass that is gone" avevo preso la maniacale abitudine di controllare una volta al mese il tuo profilo, perché una serie come la tua non si può dimenticare, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi. Credo di non aver mai letto di una Natasha così ben fatta e compresa. Mi hai proprio fatto immedesimare nel personaggio, ancora una volta!
Questa One-shot inoltre, dopo tanto tempo, mi fa vedere come lo stile sia sempre il solito, sempre quello che ti coinvolge il lettore a livelli esasperanti, se non ancora migliore.
La parte finale in preda al delirio del dolore è davvero emblematica! Ero seriamente senza parole perché hai espresso davvero bene tutto quello che stava succedendo nel cervello di Natasha.
La circolarità della storia dice anche molto sul personaggio, il fatto che la storia si apra e si concluda con quel lupo spietato, l'Uchitel, il suo maestro mette in evidenza la profondità del legame. Il soldato d'inverno è sempre stato per la bambina di neve una costante immanente, che non è riuscita a dimenticare neanche con tutte le procedure criostatiche (?) a cui la sottoponevano.
Amo letteralmente quella scia di disperazione che purtroppo si porta dietro, ma è ciò che caratterizza di più il personaggio di Natasha tanto quanto lo fa il suo rapporto con Occhio di Falco, sempre impertinente e pronto a farsi in quattro per Nat come nei fumetti.
Spero continuerai presto perché mi hai fatto riscoprire il piacere di scrivere una recensione così sentita (già il titolo "Volk" mi incuriosisce molto).
Anche se in ritardo una recensione la lascerò sempre.
Un abbraccio! |