Ciao! Vengo a toglierti questo zero… se posso lo faccio sempre, perché credo che tutti abbiano il diritto a un parere – anche minuscolo – sulle proprie storie. Spero ti sia utile, ecco :3
Dunque, questa storia è davvero breve, però al tempo stesso molto intensa e pregna di tante caratteristiche tipiche dell’adolescenza, ma anche della timidezza in genere. Ha paura di cosa potrebbero pensare gli altri, non ha il coraggio di fare ciò che lo rende felice e sente le proprie ali tarpate per questo.
La cosa triste è che ha ragione quando dice che è una gabbia in cui si è rinchiuso volontariamente, e sono sicura che in molti lo pensino – perché questa che racconti è una situazione molto comune, forse lo specchio di una generazione o perlomeno di una fascia di età –, ma c’è da dire, e me lo dico sempre anch’io quando mi trovo a maledirmi per un lato della mia personalità, che la gabbia che adesso ferma Alex un tempo lo ha protetto da qualcosa.
Non c’è mai niente di sbagliato, se modifichiamo il nostro carattere per adattarci a una situazione sconveniente: ci evolviamo, e non smettiamo mai di farlo. Per cui sono fiduciosa (ma questa conferma devi darmela tu, che hai scritto molte altre storie su di lui) che prima o poi riuscirà a ritrovare la chiave per aprire questa gabbia che adesso non lo protegge più.
Mi è piaciuta molto, è vera, quotidiana e assolutamente “comune” – e, come dico sempre, è un aspetto molto positivo, perché tutti si possono immedesimare e possono trovare una parte del proprio essere.
Complimenti :) |
