Eccomi qui.
Dopo essermi emozionata con la tua splendida recensione alla mia storia, ora mi hai dato il colpo di grazia.
Ho trovato ogni singola parola di questa poesia così carica di dolcezza da intenerirmi. Iniziamo solo dal titolo, il nome della tua mamma: in rosso, enorme, richiede la massima attenzione e concentrazione, e una pausa, prima di caricarsi di emozioni e sensazioni intimissime.
Il tempo si ferma, implode in uno spazio interiore dove nulla finisce, dove un contatto dura per sempre, viene da molto lontano, dal primo istante in cui una madre e un figlio si sono incontrati, e non cesserà mai; il mondo corre veloce, fuori, ma questo legame non il tempo, non la vita con i suoi dolori lo spezzerà.
Bello anche il riferimento al fatto di non poter mai dimenticare i gesti, gli sguardi veglianti della mamma, che senza chiedere niente protegge, accudisce, fa maturare e crescere con i suoi sorrisi, e anche con i rimproveri; forse tutti e tutte dovremmo provare la stessa cosa, ringraziare le nostre madri per le silenziose veglie e per ciò che è stato donato senza voler alcun compenso in cambio: ma forse solo diventando a nostra volta padri e madri molte cose le potremo capire, quando anche noi doneremo (o dovremmo farlo) il nostro cuore ai figli incondizionatamente, riprendendo l'ultima parola della tua poesia.
Forse questa recensione è fin troppo esaltata, e avrei tante cose da dirti: forse molte le aggiungerò, te le dirò privatamente... ma che tu mi abbia colpito il cuore lo devi sapere.
Mi hai fatto ricordare quante volte ho dato per scontata la presenza dei miei genitore e spesso dimentico che il Tempo corre, e di cosa reca con sé nessuno ha certezza.
Grazie per avermi scosso l'animo. Complimenti.
Manto |
