Cosa si può aggiungere ad una storia del genere? Quali parole, che non siano di troppo?
Hai un modo di scrivere fantastico, adoro come formuli le frasi e come tu descriva le scene. Sono incredibili e davvero belle, sembra non solo di vederle, ma anche di VIVERLE.
Essendo un introspettivo, non me la sento di formulare pensieri, dato che tutto quello che potrei dire io sarebbe superfluo. In ogni caso, è un lavoro riuscito benissimo e che trasmette tutte le sensazioni ed emozioni che immagino tu abbia voluto immettervi.
Dire che mi è piaciuto è un eufemismo, dato che l'ho quasi divorata. Eppure, mi ha lasciata un po' di amaro in bocca. Lo stesso sapore che Bel immagino possa avere sentito quel pomeriggio alla stazione.
One-shot bellissima, diretta nelle preferite.
Complimenti per tutto, sei bravissima =)
shadow

Recensione a cura di UlissaH per il contest 100!promts, indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }

Prompt: Ritardo
Lessico: un buon lessico, molto curato. Le parole sono scelte con abilità ed inserite perfettamente nel brano.
Grammatica: l'unica pecca della storia è proprio la grammatica. Ci sono molte virgole errate, che rendono la lettura difficoltosa e a volte pesante; in particolare una, che divide il soggetto dal verbo. C'è un errore verbale, dove il congiuntivo è sostituito con un presente indicativo.
Aderenza prompt: il ritardo è ciò che fa scaturire tutti i pensieri di cui la narratrice ci fa partecipi, quindi è effettivamente parte della storia, non essendo però, secondo me, sufficientemente sviluppato.
Giudizio soggettivo: la storia, nel suo insieme, mi è piaciuta molto. La vita di questa ragazza è interessante e commovente, la scrittrice presenta dei piccoli scatti di malinconia, brevi e precisi, non troppi né pochi. E' una storia equlibrata e delicata. Ho apprezzato veramente molto la terzultima frase, così sospesa, quasi tinta di nonsense.

Voto: 5,5

All'inizio pensavo non mi sarebbe piaciuta, c'erano alcuni dettagli, forse troppo descrittivi, che me la facevano apparire lenta e forzata. Mi sono dovuta ricredere. Ho visto la storia emergere a poco a poco all'interno della cornice da te costruita nell'introduzione; come tanti barattoli di vernice colorata che si riversavano su una tela bianca. Sei riuscita a descrivere tutto a poco a poco, nei momenti giusti, procurandomi curiosità e ansia. Cosa sarebbe successo a quella donna? Cosa era successo alla bambina che era? Frammenti di passato che decorano i suoi pensieri come il puntale in pezzi sul parquet. Mi è piaciuta molto.

Leggendo queste righe mi è venuta in mente Eveline, di Joyce. Anche in questo caso, la protagonista è paralizzata da un passato che la lega e da un futuro ignoto. Esperimento interessante di cui mi piacerebbe vedere un seguito.

E' bellissima, c'è un continuo, perchè mi è piaciuta molto.....