Un dolore pacato, distruttivamente assordante, ma mai brusco. Come una lunga camminata che a lungo andare sfinisce le gambe e le fa implorare riposo.
Davvero bello il modo in cui hai evocato quei piccoli gesti quotidiani, come il rito del risveglio, costruendo diapositive colorate che piano piano affondano nel grigiore della realtà. Almeno fino all'avvento di una nuova rinascita: qualcosa che dia una nuova direzione ai nostri piedi, qualcosa che ci porti a correre in modo vivo e partecipe e non più per inerzia.
Questa one-shot mi è piaciuta molto, sia per lo stile, sia perchè amo camminare: a volte vorrei persino che esistesse una strada senza fine da percorrere all'infinito.
Ti faccio ancora i miei complimenti. Un saluto!