Recensioni per
La favola di John e Sherlock
di Macaron

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/12/15, ore 11:44

Della tua storia mi è piaciuta molto l'insicurezza di John, perché lo fa apparire vero. I giuramenti, forse, appartengono solo al mondo delle favole, ma nella vita reale le cose sono diverse, e mi piace il fatto che i dubbi di John si svelino alla luce del giorno, quando si pensa con più chiarezza. La notte è una dimensione diversa, appartiene più al mondo dei sogni, mentre il giorno è più crudo, più reale, e questa dicotomia è molto forte nella tua storia ed è un elemento che mi è piaciuto molto.
Anche la cecità autoinflitta di John ha un senso, e alla fine è un gesto bellissimo, perché diventa il mezzo per eliminare quei dubbi alla radice e di impedirsi di rovinare tutto, è il modo di John di salvare la loro storia d'amore.

Nuovo recensore
29/12/15, ore 12:41

Sai, è da ieri che cerco le parole per recensirti questa storia. E' da ieri che la leggo, la rileggo, evidenzio passaggi e mi appunto cose, salvo poi rendermi conto che forse non c'è proprio niente da appuntarsi. Certe cose non vanno viste, elaborate o analizzate; certe cose vanno solo vissute e sentite il più delle volte. L'essenziale è invisibile agli occhi. Con questa conclusione in mente allora forse riesco a scriverti qualcosa, perché qualcosa devo scriverla, è quasi un dovere. Bisogna sempre restituire quanto di buono ci viene dato. Non vorrei rischiare di cadere nel banale, perché di banale questa storia non ha proprio niente e nemmeno la mia recensione voglio che lo sia.
Ho riso (sorriso), pianto (commossa), ho sentito chiaramente una morsa stringermi il cuore quando John e Sherlock fanno l'amore sentendosi, le mani su tutto il corpo a convincere chi ami che tu esisti davvero, che non sei solo il frutto di una fantasia bellissima e terribile al tempo stesso. Che le circostanze sono quelle che sono, ma che tu sei lì e che dio mi perdoni se ti sto facendo soffrire così tanto. Se per te è una tale pena. Perché cavolo se lo senti che per lui è "più facile credere di essere impazzito che di essere amato".
E la foto... L'agonia straziante di un bambino che cerca nelle briciole del latte e biscotti lasciati a Babbo Natale le prove della sua esistenza, un piccolo segno che allora tutto quello esiste davvero, che non è solo un sogno, ma una meravigliosa realtà travestita da incubo. Che c'è un motivo reale e tangibile per sopportare ogni sera quel buio, quell'attesa logorante. Ma Sherlock non può dare questo genere di sicurezze. Non devi avere fiducia, ma hai lui.
La sorpresa più grande non è nel gesto in sè di John, ma nella spiegazione del perché lo ha fatto. "Non perché non mi fidavo di te, proprio per niente. Perché non mi fidavo di me stesso.", "Non la tua capacità di amare, ma la tua capacità di amare me". Questa frase nello specifico è forse la dichiarazione d'amore più grande che abbia mai potuto. Sai, è capitata anche a me una cosa del genere, forse anche per questo motivo questa storia mi tocca particolarmente. E' capitato anche a me di alzare gli occhi dal mio sogno e pensare "ma è possibile che questa persona possa amare davvero me? Me che non ho niente di speciale, magico o motivo alcuno di essere amata da un essere tanto speciale?" Capisco John e capisco il suo sacrificio, che poi alla fine se lo chiedi a lui sacrificio nemmeno lo è, perché sono sicura che lo rifarebbe altre mille volte.
Non mi interessa il finale o la quantità di angst da inserire o meno alla fine della storia. 
Non ho fiducia, ma ho loro due. E questa storia meravigliosa.
Grazie davvero, davvero tanto, mi hai dato tantissimo.
E complimenti.
g.
(Recensione modificata il 29/12/2015 - 02:18 pm)

Recensore Junior
29/12/15, ore 12:28

Mia! Mia mia mia!
Quella scena con Sherlock che non s'avvicina é pazzesca. Ahi che dolore ahi che bellezza.
É splendido quando qualcuno ti scrive la fic che avresti sempre voluto leggere <3

Nuovo recensore
28/12/15, ore 23:38

Ok, tutto ció potrà sembrarti stupido. E in questo momento me ne vergogno non poco, ma ho piagnucolato come la peggiore scolaretta al suo primo romanzetto rosa. C'è da mettere in conto che sono un po stanca e, nonostante io sia restia a commuovermi, il tasso di emotività cresce esponenzialmente la sera tardi dopo una luuunga giornata. Con questo non si vuole togliere a Cesare quel che è di Cesare: sei riuscita splendidamente a dipingere un sentimento così intimo tra John e Sherlock, che quasi mi sentivo a disagio nel leggerne...un po voyeuristica; un giusto mix di dramma (Sherlock è la dramma queen per eccellenza, na john in questa fic gli fa concorrenza) e ironia.
In più credo di avere un debole per il dr.Watson nei panni della Santa Lucia della situazione (ho un debole anche per i sensi di colpa, abbastanza cruento il sacrificio d'amore dell'ex militare *causa dell maggior quantitativo di moccio e lacrime...ok, questa potevo evitarmela*)
Insomma, tutta questa filippica per dire che adoro il tuo stile di scrittura!

Recensore Master
28/12/15, ore 20:39

A cominciare dal promt, che trovo molto bello, trovo che questa storia abbia un pregio: l'originalità. Si parla sempre dei sacrifici di Sherlock, il che è sempre cosa buona e giusta (io ho un debole per lo Sherlock che si sacrifica per John), ma nessuno parla mai di quello che potrebbe mettere a repentaglio John per amore di chi ama. In questo caso rischia la propria vista, perché non può sopportare l'idea che un giorno cederà e che getterà via la benda.

Mi è piaciuto molto il percorso introspettivo che hai fatto su John, ad iniziare dai pensieri che da bambino faceva riguardo la storia di "Amore e Psiche". L'evoluzione dei pensieri del personaggio trovo che siano coerenti con quella che è la crescita fisica e caratteriale di una persona. Mi pare naturale, e quindi realistico e credibile, che un bambino trovi stupido o incomprensibile il comportamento di Psiche. Dicendosi, magari, che lui non si sarebbe comportato così e che lui avrebbe resistito. Perché è così facile e basta la buona volontà. Il pensiero è... bellissimo per certi versi. E non perché starebbe ad indicare un amore forte e indistruttibile, non perché sarebbe la perfezione delle perfezioni, ma perché mostra perfettamente l'innocenza di un bambino che non ha ancora avuto su di sé quella che è la vita. Adorabile, poi come John arriva a comportarsi quasi nello stesso esatto e identico modo di Psiche. Quasi. Ciò che lo porta alla scelta di rischiare la cecità è un gesto che, ritengo, sia la più bella dichiarazione d'amore mai vista. Lo ama talmente tanto e si fida così poco di sé stesso, che è costretto a fare in questo modo per proteggerlo e proteggere quello che dopo tanto tempo sono riusciti a trovare. Insomma, in una storia mi piace badare anche molto ai concetti che ci sono dietro, alle scelte, alle idee che vengono trasmesse e quello che ho visto qui mi è piaciuto davvero tanto.

Per quel che riguarda la trama in sé, ammetto di non avere molto da dire. In questa sorta di realtà alternativa in cui Mary viene soltanto citata in una frase, John e Sherlock vivono praticamente assieme quelli che dovrebbero essere i due anni di lutto, è ovviamente tutto un po' diverso. Di per sé non bado mai troppo ad una trama, non quando idee e concetti mi hanno colpito così tanto. Tutto sommato ho trovato lo sviluppo credibile, e anche l'essere costretto ad indossare una benda perché non lo deve vedere.

Ora non ricordo quand'è stata l'ultima cosa tua che ho letto, ma ho l'impressione che il tuo stile sia radicalmente cambiato. L'ho trovato diverso da come ricordavo... mi piace molto, in certi punti penso sia molto evocativo. Mi piacciono certi stratagemmi come le ripetizioni.
Complimenti ;)
Koa