Questa la metto tra le preferite perché sì.
Ogni parola di questa fic, sebbene tu abbia detto che è la prima volta che provi ad immedesimarti attraverso la prima persona, sembra essere stata concepita per descrivere Sherlock. Non ho trovato un difetto, è perfetta. E sappi che la mia sarà una recensione ma anche uno sclero da fangirl perché sto ancora urlando internamente e devo ancora sfogarmi per bene. Quindi colgo l’occasione (sperando, se vorrai, che lo faccia anche tu) per dire la mia su questo episodio, in assoluto il più bello di tutti.
Come non mai in questo episodio ci viene mostrato finalmente l’effettiva natura di Sherlock. Siamo nel suo subconscio, ogni cosa che gli altri fanno e dicono sono frutto di paure e desideri nascosti dentro il suo animo: Moriarty che ritorna dal mondo dei morti, John che si mostra interessato al passato (sessuale) di Sherlock e persino Mycroft obeso XD
Forse sarò condizionata dal fatto che sono fortemente dalla parte del Johnlock, ma le due scene migliori (a parte quella con Moriarty nel salotto del 221B che mi è piaciuta parecchio) sono state due: quella della “conversazione” avvenuta durante l’appostamento al maniero dei Carmichael, e soprattutto quella della cascata. Oh mamma, sto ancora urlando per la seconda! Non a caso in entrambe Sherlock e John interagiscono in maniera abbastanza diciamo “particolare”. Nella prima John si, anzi GLI domanda (perché finalmente non se lo tiene più per sé stesso, ma glielo chiede in modo diretto - o meglio, Sherlock si immagina che lui glielo chieda) come è possibile che lui, essendo umano fatto di carne e con un passato non abbia degli impulsi (Sherlock ha una singolare reazione, a questo, evita in tutti i modi di rispondere e si infastidisce). Ma la cosa veramente importante di questi dialogo arriva dopo, ovvero quando Sherlock ribatte dicendogli che lui ripudia ogni tipo di emozione, e John lo blocca subito dicendogli che lui stava solo ripetendo ciò che aveva scritto nei suoi racconti e stava quindi descrivendosi con gli occhi di John, ma che la realtà è ben diversa. Perché John sa che c’è molto altro dietro al personaggio, come tu stessa ci ricordi nella tua ff, in particolar modo in questo passaggio: “Sei uno scrittore orribile. La tua prosa è ingenua e distratta, non cogli mai i dettagli giusti. Non cogli mai me. Appanni la verità con i tuoi svolazzi. Mi costruisci con le tue parole come mi vorrei, mi disfi con gli occhi”, descrizione a dir poco azzeccata. Difatti Sherlock vorrebbe essere privo di emozioni, ma purtroppo in quanto essere umano gli toccano, e la sua assunzione del non provare sentimenti il suo subconscio puntualmente la smentisce, ricordandogli che invece lui ce li ha eccome: sente Redbeard abbagliare da lontano. “Ho questo ego pieno di buchi. Per favore guardami, dimmi cosa vedi”. Bellissimo, e non dico altro.
Per quanto riguarda la seconda scena, invece beh, più che nel Mind Palace mi verrebbe da dire che siamo nel cuore di Sherlock. Il canone si è totalmente ribaltato, gli autori ci hanno detto espressamente: visto? Il nostro show è una cosa diversa, prendetela come tale. Sherlock e Moriarty non sono più soli in quelle cascate, Watson è lì, e Sherlock non deve mai più affrontare le sue paure e debolezze (Moriarty) da solo, anzi addirittura lascia che sia proprio John a sconfiggerle. “Non è giusto, voi siete in due!” “Siamo sempre stati in due”. Da questa risposta di John, penso che ormai non si possa più considerare Sherlock senza John, in nessun modo, in nessun caso. Lui ci sarà sempre. Per non parlare di “da quando mi chiami John?” “Potresti rimanerne sorpreso” “No, affatto” “Oh, perché non progettate una fuga d’amore, per l’amore del cielo!” AHAHHA *-*
Per quanto riguardano le parti sull’aereo sono state veramente una gradita sorpresa. A parte il fatto di scoprire che Sherlock era fatto prima della partenza (voleva sopprimere il dolore di dover lasciare John, piccolo :( ), e che Moriarty è definitivamente morto e che c’è quindi qualcun altro dietro al “Miss me?” … c’è anche qualcosa che ha a che fare con la sindrome di Vernet che non ho ancora capito bene (o forse mi rifiuto di capire). “Dr. Watson, look after him. Please.” Ho una brutta, bruttissima sensazione.
Mi spiace di aver dedicato ai miei scleri così tanto spazio della recensione, ma davvero mi sono sentita di tirare in ballo l’intera puntata, perché è da questa che ho avuto la conferma di ciò che ho sempre, SEMPRE pensato di questo stupendo show: “Sherlock” non è solamente la storia di un geniale detective che tramite le sue straordinarie capacità deduttive riesce a risolvere crimini, no. È la storia di un uomo, di un essere umano fatto di carne, emozioni e “fantasmi”. Bellissima la frase che dice Holmes “Sono le nostre ombre a dare un valore ai nostri giorni di sole”, e mi chiedo come può essere uscita da una persona che si ritiene senza emozioni.
Buon 2016 e buoni s4 spoilers XD
Chappy_ |