Lo stile di questa storia è davvero impeccabile, mi è piaciuto molto come ogni personaggio ha la sua voce propria e differente da tutte le altre, e soprattutto la ricerca del linguaggio, la Lingua con cui bisogna parlare alle Ombre, alternata al “dialetto” con cui parla ad esempio la madre di Kumki.
Mi hai tenuta col fiato sospeso per tutta la durata del prologo, complimenti!
Ho già una teoria su almeno una parte della trama, o meglio un’intuizione... mi viene da pensare che Lamaki sia la figlia di Lama e di Atro, ma forse è comunque troppo presto per dirlo.
Anche per questo – ma soprattutto perché questa storia è scritta davvero bene – penso che continuerò la lettura.

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Prosa:
Scorrevole, bella da leggere e con uno stile che lascia intendere quanto le parole siano importanza per l'autrice.

Ambientazione:
Meravigliosa, il mondo è vivo e pulsante. Si sente che il mondo è qualcosa di più di un mero palcoscenico di cartone in cui i personaggi si muovono come in una pantomima teatrale. E' un vero mondo, reale e succoso.

Ho trovato meraviglioso il piccolo glossario con la pronuncia delle parole alla fine. Denota una grande cura.

Storia:
E' troppo presto per giudicare, ma c'è abbastanza per incuriosirsi e voler leggere di più. Non vedo l'ora che continui.

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Ho aperto la storia senza guardare da chi fosse scritta... Quando ho letto l' espressione "Terre dei Bianchi" e poco prima termini latini ho realizzato. Anche se non mi pare di aver lasciato recensioni in nessuna delle storie del ciclo dei Frutti dell' Oblio devo dire di averle apprezzate veramente molto. Per quanto mi riguarda il ritorno dei Frutti dell' Oblio con una storia originale è senz'altro un evento gradito (E inaspettato) e sono felice di constatare che ritorni alla carica con una storia di buon impatto fin dal primo capitolo ;) Del capitolo che dire? Buono, molto buono. Hai imbrigliato la mia curiosità (Ancora una volta). P.s Forse è inopportuno... Ma volevo chiederti se avevi abbandonato la stesura della Fatica dei Sogni e Del genio e del bambino.

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