Recensioni per
Banlieue
di Alhena_n

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/16, ore 20:55
Cap. 1:

4° Classificata: “Banlieue” di Alhena.S

Grammatica e stile
8,5/10
In generale, la storia non presenta molti errori ed è scorrevole da leggere. A tratti ho avuto qualche perplessità sulla punteggiatura (credo che dovresti usare qualche virgola in più) e ci sono alcuni errorini, credo di disattenzione. Te ne segnalo alcuni:
-soprattutto se venivi dalla baraccopoli ed eri uno straniero- Come ho detto anche in precedenza, per le incidentali è necessario il trattino lungo, separato da uno spazio –
-l'unica cosa che lo teneva dal lasciarsi andare: magari, era tratteneva
-difficilmente si sarebbe tirato da qualsiasi scommessa: tirato indietro
-a fare Dio sa solo cosa: 'a fare solo Dio sapeva cosa', visto che la storia è al passato
-arrondissement: vocabolo straniero, in corsivo. Anni settanta: Settanta, 1970, maiuscolo.
-Hai fretta capo?” E' un vocativo, prima di 'capo' va inserita la virgola
-si era stretto un laccio sopra il gomito – sul gomito
-avanbraccio – avambraccio

Lo stile mi ha convinto, a tratti emozionato: quando serve, è semplice e spoglio, mentre nelle descrizioni della città è più ricco e dai periodi ampi e curati; inoltre, nella seconda parte ho trovato una maggiore cura dei dettagli e in generale un ritmo più scorrevole.
Ti dico da subito che ho trovato particolarmente intensa la scena in cui Matej si buca, e anche le successive; una cosa che mi ha disturbato un po', però, creando confusione, sono i nomi simili tra Matej e lo spacciatore, Mathieu.
Il tono della storia è violento e crudo, mi ha intristita, ma in generale è molto cruda e nel suo genere, direi che è uno spaccato di vita molto realistico, a volte con dei picchi poetici, e nel complesso riuscito.
Ti segnalo: 'il peso di un segreto in cambio di un sorriso', mi è piaciuta moltissimo come espressione.

Originalità e coerenza della trama
7,5/10
La storia mi è piaciuta e già il titolo, 'banlieue', lasciava intravedere l'argomento, così come la citazione iniziale (a proposito, Balzac è tra i miei autori preferiti, anche se questo racconto mi ha ricordato di più Zola). Tuttavia, l'impressione che ho ricevuto, confermata da un paio di riletture, è che ci sia troppa 'carne al fuoco' (ovviamene, è solo un parere personale da prendere con le pinze).
Mi spiego meglio: la storia doveva essere su una prostituta come personaggio principale, al quale dovevano farne da sfondo altri. Invece, qui ci sono: immigrati, prostitute, drogati, malati di AIDS, spacciatori, e in generale ho visto la tua volontà di dare un tracciato della situazione catastrofica e fortemente disagiata delle banlieue parigine, funestate da conflitti interni e rivolte. Apprezzo moltissimo l'impegno e ancor più la tematica, soltanto che... come dire, mi è sembrato un po' troppo materiale da trattare tutto insieme, in una storia così breve! Infatti, Madlena non spicca particolarmente sugli altri. Per questi motivi, la storia non risulta molto coesa, e in particolare verso la fine, che in realtà non conclude. La rivelazione che suo fratello è sieropositivo, che effetti ha su di lei? Cosa aggiunge alla storia, visto che sappiamo già che è un drogato e che i suoi conoscenti e amici continuano a morire? Non so: sicuramente è un pugno allo stomaco e ci sta, però mi ha lasciata un po' perplessa, insomma, non mi ha colpita particolarmente.

Uso della città scelta:
9/10
Dunque, mi è piaciuto molto come hai fatto interagire la città con i personaggi; oltre alla banlieue, c'è anche Pigalle, i quartieri più artistici, la Senna, il teatro dell'Opera. Mi è piaciuto in particolare come questo sia un luogo dei sogni irraggiungibile per Madlena, in cui si rifugia per evadere dalla sua squallida quotidianità. A volte, quando fai delle panoramiche più ampie, l'effetto descrittivo è un po' da cartolina, che, nonostante ben scritto, cede un po' al 'raccontato', ad esempio in questo pezzo:
“Potevi vivere mille vite in quella città ma ancora non potevi dire di conoscerla veramente.
Vivevi assieme ai miliardi di anime che avevano lottato, dipinto, amato o semplicemente camminato per i boulevard;”
Mi è sembrato un po' troppo generico, ma per il resto ho apprezzato la descrizione della città, che emerge in definitiva come un altro personaggio o, per fare un'altra citazione letteraria, come un 'ventre' da cui esce tutta questa umanità derelitta, che vi si reca con la promessa illusoria di una vita migliore.

Caratterizzazione personaggi
8,5/10
Dunque, il personaggio di Matej, nei suoi PoV, mi è arrivato molto di più rispetto a Madlena. L'ho sentito veramente, la sua solitudine e la sua disperazione quando si buca. All'inizio, ho sentito anche il rapporto stretto tra i due fratelli, che però, poi, si è andato un po' perdendo, perché l'obiettivo si è spostato su altro.
Madlena mi è piaciuta molto: la sua forza, la sua bellezza un po' severa e la sua volontà di ritagliarsi una nuova vita, o almeno di sognare a occhi aperti di averla, in particolare quando dice che si tira indietro appena la finzione diventa troppo reale. Quello che mi manca è la sua introspezione: sappiamo soltanto dal fratello che lei fa la prostituta, ma non quali sono i suoi reali sentimenti in proposito. Ci si può aspettare che provi disperazione, magari rancore nei confronti del fratello o almeno dei sentimenti contrastanti, invece la vediamo occupata dalla sua routine e occasionalmente dai suoi sogni. Non dico che doveva esserci per forza un incontro con un 'cliente', però ecco, le sue sensazioni, rispetto a quelle di Matej quando si droga, mi sono arrivate di meno. Un'altra cosa che mi ha confusa è stato quando Matej, all'inizio, dice che la sorella può farsi una vita vera perché ha un lavoro 'vero', ma quale sarebbe, visto che si prostituisce? Un'altra cosa su cui mi è rimasto il dubbio è stata se Matej si prostituisca a sua volta: visto il contesto e che è sieropositivo, sembrerebbe di sì; diciamo che mi sarebbe piaciuto un accenno più consistente a riguardo, per meglio completarne la caratterizzazione. Invece, emergono con particolare vividezza i personaggi secondari, sia nelle descrizioni che nel carattere, sei brava a darne uno spaccato con brevità e concisione: Mathieu, Fatja e soprattutto Théo, la sua storia mi ha colpita molto e mi ha commosso davvero.

Gradimento personale
8/10
In definitiva, la storia mi è piaciuta, nel suo genere: è stata violenta e cruda, ma più corale e collettiva che focalizzata su un singolo personaggio, in più ho avuto questi momenti di perplessità e confusione, durante la lettura, che non mi hanno permesso di apprezzarla in tutti i suoi punti, anche se nella sua totalità è sicuramente un buon lavoro. La storia merita sicuramente e avrei voluto dare un punteggio maggiore, purtroppo, però, a livello di coesione e unità narrativa mi è mancato qualcosa.

Totale: 41,5/50

Nuovo recensore
15/01/16, ore 14:44
Cap. 1:

Ho adorato questa storia. Hai reso bene i luoghi, in una narrazione cinematografica davvero avvincente. Mi ha catturato il titolo e la storia ha davvero soddisfatto le aspettative. Sei una brava scrittrice e riesci a rendere bene le emozioni dei personaggi, farņ un salto sul tuo account a cercare altre storie.
Un bacione,
Giulia aka giulij