Recensioni per
La logica del dolore
di fennec
Innanzitutto chiariamo che non c'è bisogno di giustificarsi se non si shippa Johnlock, è perfettamente legittimo. XD Inoltre ti assicuro, da Johnlocked, che questa storia è perfetta anche per gli standard della shipper più accanita. Hai riprodotto esattamente la profondità del rapporto CANON, ne più, ne meno. |
Soprattutto dopo aver visto lo speciale 2016, questa one-shot mi sembra carica di significato e tristemente plausibile. Mi sarebbe piaciuto vedere la reazione di Mycroft alla morte del fratello, dato che all'inizio lo nomini. In realtà fino a "Non seppe dire se fosse colpa della droga che gli correva prepotente in corpo o se semplicemente si trattasse del suo inconscio che finalmente era libero di prendere il controllo" pensavo sarebbe arrivato Mycroft, quindi il finale per me è stato doppiamente a sorpresa! Comunque grazie di questa bella shot!! |
Hai rappresentato una possibile variante nelle vicende dei nostri due, una strada già percorsa molte volte, da altri autori di questo fandom, con varietà di esiti. Ripiombare in quel tipo di angst non è facile, perché Sh, nonostante la sua eccezionale intelligenza, è più fragile di fronte alla morte rispetto al suo blogger, dalle reazioni più umane e, dunque, meno devastanti nell’animo: perciò ci si immagina la rovina che un lutto simile porterebbe nel suo Mind Palace. Mi sono avventurata ugualmente nella lettura, non si sa mai che sfuggano delle buone ff, e ho avuto ragione. La tua storia mi è piaciuta molto, non l’ho trovata scontata. La rappresentazione di John come un’esplosione di cuore ed istinto è perfetta, come completamente IC la reazione che lui ha di fronte ad un pericolo mortale per Sh (“…Non c’era nulla di logico nel fare da scudo umano…”) e cioè la scelta senza esitazioni di sacrificarsi. La morte di Watson sconvolge l’ordine maniacale con cui Holmes ha organizzato i suoi pensieri (“…il vento soffiava troppo forte per sperare che si riaccendesse...”), lasciando il posto alla realtà terribile di una vita senza John ed ora, che il consulting si accorge di avere una cuore, valuta l’enormità del vuoto che lo attornia senza la sua luce. Non resta che una scontata conclusione. E tu la rappresenti con tenera malinconia: “…si sentì chiamare da una voce. La voce di John…”. Brava. |