Recensioni per
I canti del popolo del drago
di Malvagiuo

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
17/02/16, ore 23:32

I Classificato con un totale: 48,5/50.

Stile (grammatica, lessico, impaginazione, titoli, sottotitoli e gradevolezza della lettura): 9,5/10
Non ho trovato refusi nel tuo testo. E’ considerato un errore l’uso del ma a inizio frase anche se è accettato quando si utilizza per volontà stilistiche. Nel tuo caso ti suggerisco di limitarne l’uso che risulta frequente nel testo. Altra nota che ti faccio è l’uso della virgola accanto alla congiunzione e.

Come sempre il tuo stile è impeccabile, fluido e dal perfetto ritmo, leggerti è un piacere. Anche il tuo lessico è adeguato alla storia oltretutto hai inventato alcuni termini che danno il giusto sapore al racconto.
Usi bene i paragrafi spezzando la storia nei momenti appropriati e permettendo al lettore di cogliere il cambio di scena. Il titolo è uno solo ed è sufficientemente classico da farsi apprezzare da un’appassionata di fantasy come me.

Uso dell'immagine: 5/5
Il dipinto è al centro del racconto, dal primo paragrafo all’ultimo e in tutto quello che ci sta in mezzo. Mi ricorda un po’ il ritratto di Dorian Grey, ma al contrario. Un uomo distrutto fisicamente e moralmente che guarda con odio la fiera immagine che era un tempo. Mi è assolutamente piaciuto l’uso che ne hai fatto e il punteggio pieno è più che meritato.

Uso della citazione: 5/5
Usi la citazione in maniera eccellente, di nuovo, come il dipinto, va a braccetto con l’intera storia, l’oppressione di Alderon e la sua paura gli hanno tolto tutto e il liberarsi da esse, la speranza di poterlo fare, gli permette di scrollarsi di dosso tutte le limitazioni che si era imposto. Perfetto e da punteggio pieno.

Uso dell’elemento: 5/5
La corona è un elemento importante, è il desiderio di essa e del potere che implica, che porta Alderon a compiere il passo finale. Senza la brama di potere il protagonista non si sarebbe mai riscosso dalla sua auto-vittimizzazione e dalla sua paura. Anche gli intrighi della bella Atwil seguono la politica di potere legata alla successione alla corona, insomma, elemento usato pienamente.

Trama (assenza di “buchi”, colpi di scena, particolarità, personaggi/draghi): 15/15
La tua storia si sviluppa lentamente, conosciamo il personaggio e sappiamo fin da subito dei suoi problemi, però solo mano a mano che la storia va avanti comprendiamo quello che gli è successo e il mondo in cui si muove. Questo aspetto rende la storia intrigante, man mano che i dettagli ci sono rilevati ci immaginiamo qualcosa senza però essere certi di nulla fino alla fine che riesce comunque a sorprendere.
I personaggi. Alderon è perfettamente delineato, il suo dolore, la sua rabbia, la sua frustrazione e la sua paura. Leggendo scopriamo il suo animo e parteggiamo per lui anche quando alla fine compie il suo massacro. Nella tua storia però, non c’è solo il protagonista, trovo che anche Atwil è ben delineata, una donna forte e astuta, il cui animo e i cui intenti restano velati poiché così sono ad Alderon, ma di cui comunque intuiamo il carattere. Taured poi, di lui sappiamo poco e lo vediamo appena, eppure tramite Alderon e Atwil riusciamo a immaginarlo, cosa non semplice da rendere per uno scrittore, ma che trovo hai costruito molto bene. Piccola nota al Drakonikan morente, di nuovo si vede appena, eppure anche con poche parole hai dato l’immagine di un vecchio un tempo forte, ma che ora la malattia ha reso debole e che prende la decisione sbagliata nel scegliere il successore.
I draghi. I grandi e terribili dei della tua storia. Li si vede appena eppure sembra di poter guardare in quegli occhi pieni di violenza e potere.
Insomma, non manca nulla, trama senza falle, personaggi ben delineati e un finale colpo di scena assolutamente perfetto per la storia.

Gradimento Personale: 9/10
La storia mi è piaciuta e molto. Il mondo che hai creato è affascinante, tanto che avrei voluto saperne di più. Questi dei-draghi che dominano mi piacciono, li descrivi distaccati, pericolosi e potenti. Sono diversi sia dai draghi classici che amano l’oro, rapiscono fanciulle e mangiano prodi uomini in armatura, sia dai draghi che si legano a un cavaliere e lo portano di qua e di là a intraprendere battaglie e nobili azioni. C’è un che di terribilmente crudele in loro e trovo che quest’idea si sposi a meraviglia con quella di divinità.
Alderon il Fiammeggiante, ora solo più il Bruciato, è un personaggio interessante e dalle molte sfaccettature che non rimane immutabile, ma si evolve durante il racconto e che mi è piaciuto. Il suo corpo spezzato lo rende atipico come eroe e il finale che potremmo definire epurativo, è una grande rivalsa, contro tutti ma anche verso se stesso. Alderon si comprende, accetta la sua paura e la supera, diventando un uomo nuovo e riconquistando il rispetto dei suoi dei. Mi ripeto, la storia mi è piaciuta molto.