E' una storia semplice, senza tematiche forti e scenari pericolosi. "Semplice" non in un senso riduttivo, ma proprio essenziale, con le caratteristiche perfettamente IC che delineano i due protagonisti: la presenza inafferrabile e sfuggente di Sh, l'urgenza affettiva e pragmatica del povero John alle prese con il bisogno di Natale, come quasi tutti gli esseri normali. Ma lui, e l'hai raffigurato molto bene ("..."Sherlock, sai che giorno è oggi?..."), non vive con una persona normale, sta con un affascinante ed unico sociopatico che gli ha riempito la vita di adrenalina. Piacevole l'alternanza, nel dialogo, di ciò che dice Watson e di ciò che sproloquia Sh, alle prese con un caso coinvolgente. Hai reso efficacemente, senza inutili lungaggini, quello che è lo sviluppo della situazione: comunque, anche per Sh, sarà Natale. Piacevole, brava.

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L'idea è interessante, lo svolgimento è ben fatto e i personaggi ben scritti. L'autore ha capito i protagonisti e leggendo la storia di possono quasi vedere Benedict Cumberbatch e Martin Freeman recitare. Complimenti

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