Se trovo un po' bizzarra l'idea di girare un documentario in un orfanotrofio senza che ci siano ulteriori specifiche (magari l'architettura dell'edificio, un suo particolare utilizzo passato, qualche persona celebre che vi sia transitata) a rafforzare la scelta, trovo magnifico tutto il resto.
Quello che descrivi è una scintilla d'amore che scatta nei ragazzi e che si sviluppa in un caloroso fuoco familiare. La vita di famiglia che descrivi è perfetta, contiene un mix di affetto, pazienza, spirito di sacrificio e perfino complicità di coppia da parte degli adulti e poi fiducia, gratitudine, ammirazione da parte dei piccoli. Senza che pesi il fatto di dover caricare la lavastoviglie (e non è così scontato, credimi!), di dover rinunciare a un impegno di lavoro o di dover nascondere un gesto affettuoso. Forse su questo non sono del tutto in linea col pensiero che traspare dalla tua storia, per me due genitori che restano una coppia e che si scambiano un gesto di affetto non si devono mai vergognare nè nascondere dai figli. Comunque, per me questa è la piena espressione di una coppia "pronta" e matura per evolversi, proprio come entità diversa e superiore dai singoli e superiore alla loro somma.
Non credo serva che io dica altro, penso si capisca che ho apprezzato molto! |