Recensioni per
Under your bed
di Made of Snow and Dreams

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
28/11/16, ore 02:10

Ciao, sono Schrödinger’s Cat e ci siamo sentite sulla mia pagina. ^^
Così come nell’altra storia ho notato che più di una volta hai cambiato il nome di Julia in Giulia e viceversa. Sospetto che tu abbia scritto prima i nomi in italiano e poi, abbia deciso di un secondo momento di cambiarli. Ad un certo punto, ho trovato anche una frase ripetuta: “Il piano era il medesimo da mesi: [...]”. Ci sono diversi errori di battitura. Poi, volevo segnalarti anche “fronte corrucciata” perché mi sembra sbagliato il termine in questo caso. Semmai “fronte corrugata”, dato che corrucciata si usa per descrivere un’espressione facciale, ad esempio.
Ho trovato anche sbagliata l’espressione “attacco di catatonia”. La catatonia non è un attacco come lo si potrebbe definire un attacco di panico, quindi breve e instantaneo. È una sindrome, quindi un insieme di più sintomi, che nello specifico caso possono includere una momentanea immobilità, inespressività e inaccessibilità da parte della persona che può perdurare anche per giorni o settimane. L’attacco descrive, in genere, un solo sintomo a risoluzione breve.
Ancora una volta il periodo non viene specificato, ma hai parlato sia di ospedali psichiatrici che di manicomi che sono due cose ben diverse. Mi rendo conto che Wikipedia sia una fonte attendibile per molte cose, ma la legge italiana fa una distinzione chiara tra le due cose. I manicomi furono chiusi con la legge Basaglia nel 1978, mentre col termine ospedale psichiatrico ti riferisci ad una categoria di istituti che fungevano da casa di reclusione al posto dei manicomi criminali dopo gli anni ‘70. Si chiamavano ‘ospedali psichiatrici giudiziari’ (OPG) e sono stati aboliti nel 2013 e ufficialmente chiusi nel 2015 in Italia. Per aprire una piccola parentesi a vuoto, anche Le Iene avevano fatto un interessante reportage a riguardo.
Quando hai parlato e descritto la malattia di Simon ti sei concentrata di più sulle allucinazioni visive e uditive, la paranoia e l’insonnia. Ti sei soffermata di più sul bullismo e sulla scuola, ma non hai menzionato alle altre caratteristiche distintive del disturbo (eloquio disorganizzato, isolamento, abulia, comportamento grossolanamente catatonico e disorganizzato, la fuga di idee, pensieri negativi…). Per questo motivo ho trovato la lettura pesante e ad evoluzione molto lenta. La malattia di Simon non mi è sembrata avere le caratteristiche distintive della schizofrenia, ma poteva essere anche una psicosi o paranoia. Le stesse cose sono state ripetute troppe volte e questo ha reso prevedibile il finale. Complessivamente l’ho trovata pesante e noiosa.
Scrivi bene e si vede che hai delle buone qualità, ma forse ti dovresti informare di più prima di utilizzare un determinato tema nelle tue storie. Per i disturbi psichiatrici ti consiglio di rifarti al DSM V.
(Recensione modificata il 28/11/2016 - 02:15 am)

Recensore Junior
12/02/16, ore 22:11

L'avevo promesso, e dunque eccomi qua, finalmente.
Innanzitutto, perdona il mio colossale ritardo.
Seconda cosa, volevo avvertire che ho letto Inside (anche quella era nel mio programma recensioni), tuttavia ho deciso di argomentare questa storia, avendo più materiale su cui dilungarmi.


Il testo mi è piaciuto.
Veramente.
Ti riesce bene questo stile. Lo hai fatto tuo, e questo porta la narrazione ad un livello più elevato di tante altre (sia qui, su EFP, che su altri siti, naturalmente).
Dannato il mio perfezionismo, e maledizione a quei pochi errori di svista, che con una semplice ed accurata seconda lettura da un esterno imparziale, senza che questa persona sia mossa unicamente dall'entusiasmo portandola dunque a sorvolare queste piccolezze, potevano benissimo essere evitate.
[...] rise la bambin... Giulia, quando lui si fu messo a sedere., ecco, qui io eviterei di fare quella correzione: stona nella fluidità del racconto.
[...] qual'era il pensiero di sua madre?, la forma corretta è qual era, senza apostrofo.
[...] le mani tremare mente portavano la tazza di latte alle labbra [...], penso tu volessi scrivere mentre.
[...] avrebbe potuto correre nella clinica per riniziare la cura., il verbo corretto è riiniziare.
I suoi capelli bianchi era scompigliati, e gli ricadevano sul viso [...], ovviamente l'errore è aver utilizzato il verbo al singolare invece che al plurale.
[...] e che lui schiuse, preda di un irresistibile istinto di, secondo me i punti di sospensione (...) ci starebbero bene, ma è un consiglio, più che un errore vero e proprio.
Attenta anche ad usare l'accento acuto in parole come perché, affinché, etc.. etc.., dato che tu hai usato quello grave.
Inoltre, e con questo finisco la "ramanzina", dopo la virgola va sempre uno spazio dalla parola successiva.


Pulito il testo da questi errori, la storia è impeccabile: tempi giusti, ritmo della narrazione ottimo, trama lineare ma coerente con sé stessa (dato che, a volte, si perde il filo del discorso).
Grazie per aver fatto degustare al mio tempo queste righe.
Voiceless

Recensore Junior
11/02/16, ore 17:13

Ed ecco che mi stupisci ancora.
Creepy molto bella, proprio come l'altra. Ti faccio ancora i miei complimenti riguardo il tuo stile e la tua creatività.
 Non vedo l'ora di leggere l'ultima storia della trilogia.
A presto!