Questo capitolo è quello che mi è piaciuto di più, sia come contenuto sia come modo in cui è scritto. Infatti, per quanto riguarda il primo aspetto, vi hai inserito molti spunti che suscitano varie emozioni e facilitano la partecipazione di chi legge a ciò che succede.
Dal punto di vista stilistico, hai usato una sequenza d’immagini significative e dei momenti , necessari, di puntualizzazione psicologica che danno, allo svolgimento della storia, credibilità e verosimiglianza, anche se siamo in un Universo particolare, dagli aspetti che trascendono la naturalità. Mi riferisco, ovviamente, alla presenza dei vampiri, che tu hai ‘modernizzato”, sfrondandoli da tutti gli orpelli gotici tradizionali. Non vediamo gente in mantello nero che svolazza giù dalle finestre di tetri castelli o che rapisce neonati, ma il senso della diversità così particolare l’hai saputo rendere molto efficacemente, modernizzandolo. Hai, infatti, scritto di forza fisica non comune, di poteri telepatici, di sopravvivenza oltre i limiti naturali rispetto a quella degli umani, ed altro. E ne è uscita una società in cui anche chi potrebbe essere superiore e quindi dominante, come appunto i vampiri, ha saputo imporsi regole e leggi che possano indirizzare ad una pacifica convivenza tra le varie componenti sociali. Questo lo apprendiamo attraverso la lucida razionalità di Sh che guida amorevolmente John all’accettazione del suo nuovo modo di essere per inserirsi positivamente nella società.
Come ho già osservato precedentemente, a proposito dei protagonisti, la loro caratterizzazione in questa long è veramente riuscita e fa parte imprescindibile dello svolgimento dei fatti, voglio dire che, a volte, i ritratti dei personaggi, con le loro caratteristiche psicologiche, sembrano spesso semplici “accessori” alla storia, degli ornamenti a ciò che si racconta. No, qui anche il fatto che Sh sia così splendidamente “avvolgente” nei confronti dell’uomo di cui è innamorato o che John sia variegato da mille luci ed ombre, è assolutamente necessario ed armonicamente inserito in un contesto narrativo ben strutturato e che procede spedito, privo di banalità. Ovviamente, come ti ho scritto precedentemente, la maturazione stilistica c’è stata rispetto a “Beneath...”, ma qui siamo a livelli già decisamente ben pensati ed attuati. Non ci sono sbavature nella correttezza della lingua italiana, ed ai nostri giorni non è facile poter “riposare” su testi accoglienti perché ben scritti.
E poi c’è una tenerezza infinita con cui connoti i momenti in cui i protagonisti riescono ad isolarsi dal mondo circostante e ad essere solo loro due (“...Mi senti? Ascolta la mia voce, escludi gli altri. Concentrati solo su di me....”). Che dire di più, complimenti!
P.S. Ora vedo se c’è qualche altra tua storia che mi è sfuggita. Ne vale la pena.

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Ti avevo anticipato che mi sarei occupata nuovamente di te, rientrando in “Red”, ed eccomi qui.
Devo ricucire la trama dei pezzi precedenti ma vedo che, procedendo nella lettura, mi torna in mente un po’ tutto. Se scrivo qualche imprecisione potrebbe, comunque, essere dovuta al fatto che certi fatti antecedenti non li ricordo con esattezza.
Dunque...John è stato “contagiato”, diventando un vampiro, da Moriarty e l’incubo con cui apri questo capitolo si riferisce proprio a questa situazione. Efficace il modo con cui hai reso concreta l’angoscia che lo assedia per sentirsi combattuto tra le due diverse realtà di se stesso. Essere medico ed essere vampiro, questo è il dualismo che lo tormenta. Particolarmente suggestiva l’immagine con la quale rappresenti ció, cioè quel “raggio di luce improvviso” che gli rivela la vera identità del mostro che lo sta assalendo e cioè se stesso illuminando improvvisamente una “testa bionda”. Passaggio narrativo, questo, che considero significativo perché focalizza l’attenzione di chi legge su uno dei fili conduttori della tua storia e cioè il fatto che anche John sia diventato un vampiro. A questo proposito trovo molto interessante la riflessione che agganci all’incubo che lo sconvolge (“...io ho sempre fatto parte di te, anche quando eri...”). Sicuramente ti riferisci a quel lato pieno d’ombre che, nelle Stagioni BBC, ha sempre caratterizzato la personalità del medico, emergendo progressivamente fino all’esplosione tragica vista in TLD, durante il penoso pestaggio che Sh subisce nell’obitorio dell’ospedale di Culverton Smith. Infatti Watson è sempre stato un personaggio con luci ed ombre, dalla personalità forse più complicata di quella di Sh. Ora, poi, che è travolto da questa mostruosa bipolarità, vive un vero e proprio dramma, del resto comprensibile, visto che non dev’essere semplice sapersi un vampiro in un corpo di medico.
Al suo fianco fai agire uno splendido Sh, premuroso ed attento a tutto ciò che riguarda l’uomo di cui è palesemente innamorato.
Non manca la consueta nota ironica che stempera un po’ l’atmosfera tesa tra i due e ci riporta al nostro 221b. Ovviamente mi riferisco all’ormai millenaria questione che riguarda il nome di Lestrade. Gustoso questo passaggio, gestito con affettuosa partecipazione.
Il capitolo, poi, riprende una connotazione veramente drammatica. Non si tratta, in John, di un semplice riaffiorare della sua nuova e natura di vampiro ma di un vero e proprio dramma umano, che tu rappresenti con credibilità. Riusciamo davvero a seguire il percorso dei pensieri e delle emozioni di Watson grazie alla tua precisa introspezione che tiene sempre d’occhio la misura anche nei contenuti più “sanguinolenti” e che possano disturbare per la loro crudezza. Un capitolo molto denso di spunti e di tematiche. Un grande John, un gigantesco Sh, tenero e rassicurante. Arrivo qui dopo la lettura della tua long più recente “Beneath the red Sun...” e desidero lasciarti solo un appunto stilistico: complimenti sinceri per la maturazione stilistica che ti ha portato, secondo me, a risultati sempre più perfezionati. Come ho già scritto in precedenza, la tua evoluzione si è arricchita di un nuovo equilibrio in cui le parti puramente narrative non sono sacrificate per lasciare più spazio all’elemento dialogico. Sono preferenze personali le mie, comunque, ma che esprimono il mio sincero apprezzamento per il tuo impegno.

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Rieccomi e finalmente sono riuscita a leggere anche questo capitolo, evviva :)
Ahahahah Sherlock che vuole punire John se non resiste alla tentazione mi ha fatto morire xD
Povero patato, tenuto a digiuno per una settimana e poi messo alla prova con un umano gustoso ( siamo delle sadiche lo sai? Ci divertiamo un po' troppo a bistrattare John )
Cavoli... Mi dispiace che sia finita la serie (si, ho capito che ci saranno altre due capitoli ma la serie serie è finita con questo, no?)
Non vedo l'ora di leggere i prossimi due extra allora.
A presto ❤
Lwill
(Recensione modificata il 01/03/2016 - 12:07 am)

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Ciao, bellissimo capitolo! Secondo me questa storia è della giusta lunghezza. John ce l'ha fatta, è riuscito a prendere coscienza della sua nuova natura e superare i test, non serviva dire altro.
Ho adorato il loro rapporto, le frasi dolcissimi e romantiche di Sherlock e tutto quello che ha fatto per fa sì che trascorressero l'eternità assieme!
Davvero brava!
Alle prossime one shot allora!!!

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Beh, che dire? Capitolo interessante e John è descritto molto bene, molto nel suo personaggio. Mi piace moltissimo, ma penso tu lo sappia, no? Altrimenti non sarei qui a commentare c:
Ho apprezzato molto questa parte in cui fa capire quanto lui sia diverso da un vampiro puro, in quanto esso non può davvero capire quanto sia forte la pietà umana. Per loro è cibo a prescindere, cosa ne possono capire?
A presto ♡
~Aka

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Sono veramente felice per Sherlock e John.. si meritano un po' di pace.. dopo tutto quello che hanno passato!

Sapevo che John, dopo lo smarrimento iniziale, sarebbe stato un vampiro serio e controllato!

L'ultima prova è stata veramente dura, ma il buon dottore non poteva non superarla, visto che ha avuto come maestro il grande Sherlock Holmes!

 Ancora tanti complimenti!! :)
Alla prossima!

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Ritengo che questa ff sia di una lunghezza giusta. Come hai detto, un capitolo per il problema, un capitolo per la soluzione.
Ed è giusto così.
Che dire del capitolo in sé, se non che mi è piaciuto, molto (sto diventando monotona, me ne rendo conto).
Mi è piaciuto il fatto che Sherlock abbia deciso di trattare John al pari di un "cucciolo" nato vampiro, perché in fondo è quello che è. È nato di nuovo, e come ogni neonato deve imparare tutto, persino a camminare (in questo caso in mezzo alla gente senza che i pensieri delle persone creino un inferno di voci mentali) e mangiare.
È stato un capitolo dolce, come doveva essere. Solo la pazienza e l'amore possono lenire i dolori e rasserenare le paure.

Grazie per i ringraziamenti, ma come sempre non dovevi. Sono io che ti ringrazio per questa bella serie.

Un abbraccio.
Alla prossima!

B.

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Ciao :)
Ohooo povero John :(
Smetterà mai di siffrire?! L inizio mi è piaciuto molto, l essere catapultati nell incubo di John, l hai descritto in maniera stupenda, facebdolo sentire nostro <3
Poi lo svegliarsi affannoso e la necessità di qualche momento per riprendersi e riconoscere Sherlock.
Sherlock è un amore <3
Sì, ce lo vedo iperprotettivo con John, come a volerlo chiudere sotto una campana di vetro e a tenerlo al sicuro :)
La prima giornata di lavoro di John inizia bene e mi ha quasi fatta sorridere i pensieri di Sarah, ma poi mi hai dato il colpo di grazia con quel ragazzo :'(
Ohooo poverino ToT non il ragazzo ma John, che ha subito il "fascino" del sangue e ha ricominciato la lotta contro sè stesso :( povero Johnny my lover <3
Complimenti per questa full immertion nella nuova vita di John, bravissima, diventi sempre più brava ad ogni aggiornamento <3
Kisses

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Ciao :) innanzitutto voglio farti i complimenti sia per questo capitolo che per tutta la serie red ( non l'ho commentata perdonami, chiedo venia in ginocchio, ma l'ho seguita con passione ❤ ). Hai creato un mondo affascinante e una storia intrigante per nulla scontata, davvero complimenti!
Povero John la trasformazione in vampiro non è affatto facile, spero tanto che impari a controllare i suoi istinti perché se Sherlock dovesse ucciderlo mi si spezzerebbe il cuoricino :(
Non in vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo:)
A presto!

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Mi spiace vedere John in questo stato.. non deve essere per niente facile per lui...
Come ha detto a Sherlock, lui è un medico, deve salvare le persone, è un suo dovere, non può mica ucciderle!
Eppure per un vampiro uccidere è naturale, quindi è come se il povero John fosse diventato improvvisamente bipolare! Meno male che c'è Sherlock ad aiutarlo...
Però credo che il detective non metterebbe mai fine alla vita del suo John, se questi dovesse veramente uccidere qualcuno...

Sono curiosissima di leggere il seguito!
Alla prossima!! 

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Ed eccomi di nuovo, ovviamente in ritardo! Non è più una novità, giusto? Che tristezza sta connessione internet c.c
Che dire? Questo aggiornamento l'ho adorato, vedere John diventare vampiro che lotta contro se stesso è speciale, a mio parere. Mi piace molto. Insomma, è una cosa diversa dal solito e sapevo, me lo sentivo, che sarebbe diventato così lottando contro la sua parte assetata di sangue, ma deve anche capire che deve berlo, no?
Eh insomma u.u Voglio leggere il seguito *^*
Alla prossima!
~Aka

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So che è strano leggere le serie come i gamberi (cioè iniziando dall'ultima parte), ma pur ammirando il tuo stile e la tua capacità di rendere le storie avvincenti e assolutamente ben scritte (ogni tanto ho buttato un occhio alle precedenti), ho un problema personale con l'angst, per cui iniziando dalla fine mi sento più al sicuro. Detto questo e promettendo di recuperare tutta la serie dall'inizio, complimenti davvero. Il capitolo è notevole, per John non deve essere per niente una passeggiata ritrovarsi vampiro, con tutto quello che ne consegue e leggere il suo viaggio è davvero interessante.
So che ce la farà (lo spero) e Sherlock non lo lascerà mai trasformarsi in un mostro. 
Complimenti e alla prossima.

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Non è facile.
Non è affatto facile. 
Sentire i pensieri delle persone. Imparare a comunicare con gli altri vampiri senza parlare.
Riuscire a trovarsi in presenza di sangue senza soccombere agli istinti.
Convivere per la vita con l'essere stati, in parte, creati da Moriarty.
Un nuovo inizio è sempre complicato, una nuova nascita non può che esserlo ancora di più.
Lo hai reso alla perfezione.
A costo di risultare monotona... Bravissima!

Alla prossima!
B.

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