Quando chiudiamo gli occhi riusciamo a sentire meglio il nostro piccolo mondo interiore. E' quasi come se il nostro stesso respiro si accompagni ai nostri pensieri.
Per questo ben hai rappresentato Anakin, durante il suo duro, lungo addestramento mentre si rifugia, nel cuore e nella mente, nei posti della sua infanzia e nelle braccia della sua sventurata madre.
Riesce a sentire, a vedere, a toccare ogni singolo elemento del suo lontano pianeta, della sua patria... ne respira financo gli odori, ne ode i rumori. Il posto dove nasciamo è sempre quello dove vorremmo tornare, un giorno. Purtroppo per Anakin non sarà così ed io credo che anche la perdita della sua casa e di sua madre lo abbia consegnato al Lato Oscuro della Forza, e questo nonostante l'amore di Padmè.
Ma quando una pianta viene sradicata, strappata dalle sue radici, non si può pretendere che mantenga la linfa vitale.
Come sempre quando parli di Anakin sei in uno stato di grazia e sai cogliere in modo splendido le varie sfumature della complessa personalità di questo bellissimo personaggio: ed io non mi stancherei mai di leggerti.
Bella cosa riflettere insieme su di lui.
Un bacione tesoro
Lou
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