Recensioni per
La Colombella e il Cane
di A r y a_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/08/17, ore 14:11

Ok io sono una grande appassionata della coppia SanSan e purtroppo ho notato che tutte sono simili tra loro, mentre la tua, anche se per una parte segue il corso della storia, è molto originale. Ho adorato la tua idea di aggiungere la fiaba (peraltro scritta davvero bene) e trovo che questa storia sia una tra le migliori one shot che io abbia mai letto.

Recensore Master
21/03/16, ore 19:20

Grammatica e stile:
La storia è certamente scritta con uno stile molto particolare, sognante, che richiama un’atmosfera fra fiaba – un cane e un uccellino sono i nostri protagonisti – e favola, anche se qui il principe è il vero orco. Avrei preferito, forse, una distinzione stilistica ancora più netta fra le due parti, dando ai momenti che si riferiscono direttamente a Sansa e al Mastino, uno stile più crudo e diretto rispetto alla poesia delle parti in corsivo. 
Partendo dagli aspetti pratici, ho riscontrato qualche scelta su cui mi sento di muovere piccoli appunti.
Prima di tutto nella frase “I giorni che seguirono(,) il cane ebbe modo di udire il canto della bestiola […]” in cui consiglio di inserire la virgola indicata per permettere di identificare bene il soggetto della frase; allo stesso modo consiglierei di fare in questo caso “[…]quando si affogava nel sapore aspro dell’alcol(,) i suoi pensieri presto deviavano rovinosamente[…]”.
Infine consiglierei di rivedere la struttura della frase “La colomba tacque, il Mastino le lanciò un’occhiata obliqua – quasi timorosa, celava una richiesta e un desiderio.”. Se proprio vuoi evitare un “che” didascalico prima di “celava”, metterei almeno il trattino dopo timorosa e la virgola prima del quasi, per sottolineare il cambiamento del soggetto.
Per il resto direi che è una storia ben scritta, scorrevole, forse un filino ridondante nel ribadire le stesse situazioni sia nella versione fiabesca che nella versione “normale” (ecco il perché della prima parte della valutazione, in cui parlo di sottolineare ulteriormente le differenze fra fiaba e realtà), ma comunque piacevole da leggere dal punto di vista formale.

Personaggi e trama:
Partiamo dalle questioni meno piacevoli, per poi affrontare gli aspetti di questa storia che mi sono particolarmente piaciuti. 
Ho notato, in alcune parti, delle sfumature che definirei (forse esagerando) OOC. Ti riporto, a titolo esemplificativo, il passaggio “«Non l’ho fatto per te. L’ho fatto per dispiacere il padrone, non mi accudiva più ed è crudele con i più deboli», rispose con schiettezza il cane.”. Insomma un Sandor che, forse con l’attenuante della favola, sembra avere scrupoli morali verso i “più deboli” che non credo siano aderenti al personaggio. Per il resto ho trovato la gestione dei personaggi buona, con una Sansa particolarmente IC. 
La trama della storia è semplice, ma non per questo meno efficace. È uno dei momenti preferiti dal fandom, per quanto riguarda questa coppia, ma sei riuscita a dargli una nuova veste originale con questa tua scelta narrativa. 
Il finale, poi, è particolarmente interessante. Fino all’ultimo il lettore non sa se ti atterrai o meno al canone, e chiudere la storia con il triste epilogo della favola è stata una scelta davvero apprezzabile, in grado di coinvolgere emotivamente il lettore. Io, nel mio piccolo, spero sempre che le cose vadano diversamente. Ma, forse, il bello di questa coppia è proprio che non ha alcuna speranza. 

Utilizzo del pacchetto:
Hai usato perfettamente la frase obbligatoria del pacchetto, favorita dalla scelta di una coppia che è l’incarnazione del desiderio di essere desiderati. Grazie al lavoro svolto sul personaggio del Mastino, questo desiderio è palpabile, così come risulta evidente l’impossibilità che si avveri. Un ottimo equilibrio, un’interpretazione molto bella, ma anche interessante. Il Mastino, infatti, desidera Sansa e vorrebbe essere desiderato di conseguenza, ma – allo stesso tempo – non vorrebbe mai “sporcarla”, toglierle la purezza che vede in lei. 
Anche il genere, l’angst, c’è ed è evidente. Spesso sembra un genere facile da trattare, in realtà è molto semplice sfociare nel melodrammatico. Tu sei riuscita a mantenere la storia in equilibrio fra la tristezza e la rabbia tipica del Mastino. Infine l’ultimo elemento del pacchetto, il letto, è un’immagine vivida dei sogni del protagonista. Forse non il punto migliore di gestione del prompt, in quanto inserito proprio come un di più, come un sogno, appunto. Forse ne avrei preferito una migliore incastonatura negli ingranaggi della storia, ma si tratta di una piccola sfumatura che non toglie nulla di sostanziale alla buona gestione del pacchetto. 

Recensore Junior
04/03/16, ore 21:38

Finalmente ce l'ho fatta a passare di qui!
Come sai, avevo notato il link della storia nella pagina del contest, e siccome sono una spiona, sono venuta a fare quello che mi viene meglio. ù.ù

Devo dire che non mi sono per nulla pentita. Il rapporto tra Sandor e Sansa mi ha sempre intrigato, anche se l'ho sempre vista come una relazione in potenza - Sansa ha una visione dell'amore prima troppo ingenua e poi giustamente fatalista perché sia davvero realizzabile in qualcosa di concreto a questo punto della storia (posto che il Mastino, ehm...).
Lui in particolare è una figura grigia che mi affascina, e credo che tu sia riuscita a condensare, restando fedele alla caratterizzazione, i punti che che più esercitano appeal su di me.
Non lo rendi un uomo convenzionalmente nobile: il Mastino ama il sangue, infliggere sofferenza e morte - come se esercitare la propria forza possa essere una rivalsa per quell'infanzia in cui si è trovato lui stesso ad essere il più debole. Penso che il modo in cui hai descritto il suo funzionare quasi in modo animale, semplicemente eseguendo gli ordini senza dare troppo peso alla morale per convenienza: decisamente si adatta a quanto sappiamo di lui, al suo rifiuto di pentirsi per il mestiere che gli è capitato in sorte.

A questo punto, inserisci l'elemento di disturbo: parlo del sentimento verso Sansa, la sua pelle nivea così in contrasto col sangue, il vino: elementi che evocano nello spettatore l'idea di sporco, di sudicio che tipicamente gli si associa nella serie.

Nel racconto, ritrovo quegli sguardi pieni di parole strozzate. L'ironia della sorte, che lo vede impaurito solo da due cose - una montagna e una colomba - è particolarmente amara vista la svolta degli eventi. Ho apprezzato anche, e ho trovato assolutamente IC, che non si perda in troppi pensieri profondi e nostalgici; che affoghi la debolezza nel vino e nella realtà, restando sempre presente a se stesso (prima di crollare durante la battaglia), ma comunque restando fedele anche a Sansa e dimostrando la sua ammirazione in piccoli grandi gesti significativi.

Certo, si tratta di azioni "già scritte", ma che mancano di ragionamento; quello che tu mostri, dietro, è plausibile, cosa che rende la lettura piacevole e coinvolgente.

Il finale, poi, in cui non gli riesce di discernere sogno da realtà, l'ho trovato particolarmente azzeccato con l'impostazione che hai voluto dare al pezzo: il fatto di mischiare l'impianto favolistico con una narrazione, per quanto semplice, più verosimile ha dato a quel dubbio che resta su cosa appartenga all'illusione o meno dignità e una continuità con tutto il resto.

Come già sai, è l'impianto ad essermi piaciuto particolarmente: il fatto di trasformare un racconto tanto crudo in una favola ha dato una piacevole sensazione di straniamento. Lo stile ben si adatta a questa scelta: è scorrevole, senza termini desueti, il che fa risaltare le immagini e i contrasti di colore - il bianco e lo sporco, l'oro e il rosso del sangue e delle piume dell'uccellino-Sansa; anche a livello uditivo hai mantenuto bene il punto: Sansa non parla, ma pigola, emette note come; il Mastino ha la voce rauca di un latrato di cane.

E poi, be', c'è la citazione tradotta - la mia stessa idea, cosa che ci ha fatto così sorridere. XD La parte più bella è sicuramente la fine, la realtà e la ragionevolezza che penetrano nella favola, perpetrando l'oscillazione tra verità e illusione.

Niente, è stata una lettura piacevole! L'unica cosa che posso segnalarti - il testo è totalmente corretto grammaticalmente e sintatticamente - è l'uso del termine alcol, che stona un po' con l'atmosfera fantastico-medievaleggiante. ^^

A parte questo, ti faccio i miei auguri! ;) E a rileggerci presto. ù.ù

Recensore Master
23/02/16, ore 21:50

Ciao ^^
Ho appena trovato la tua breve one-shot incentrata sulla coppia SanSan e l'ho letta tutta d'un fiato e pure con piacere! Mi è piaciuto molto l'inserimento di queste scene raccontate a mo' di favola... un tutto risulta alquanto assurdo, dato che GoT è tutto tranne che una favola effettivamente xD
Nonostante, come saprai, nel random ormai le fanfiction su questa coppia sono ormai trite e ritrite, ma la tua l'ho trovata piuttosto originale rispetto a tutte quelle che ho letto, quindi complimenti :)
L'ho apprezzata davvero tanto, è stata molto scorrevole da leggere e spero che scriversi altro, specialmente su Sansa che è il mio personaggio preferito :)
Alla prossima ^^

Nayra