Recensioni per
L’avrebbe ritrovata solo nei romanzi
di ValeriaLupin

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/06/16, ore 21:07

Valutazione per il contest "Drabbleggiamo?"


4)TEMA 
Grammatica: 9.1/10 
Stile: 7.5/10 
Trama e uso del tema: 9.5/10 
Gradimento personale: 8.5/10 
Totale: 34.6/40 


Grammatica: 9.1/10 
Ci sono alcune cose da rivedere. 
"Aveva sentito che degli scienziati": la frase appartiene al linguaggio del parlato, ma non è corretta grammaticalmente, occorre scrivere "sentito dire" (- 0.20). 
"Dopotutto, da sempre era una mania dell’uomo quella del controllo, un traguardo sognato quello di avere la sicurezza di poter tornare indietro a ogni sbaglio.": con questo tipo di costrutto serve una virgola primo di 'quella' e 'quello'. (- 0.10×2) 
C'è una frase che da sola non sembra in grado di poter stare in piedi: "Dopotutto, da sempre era una mania dell’uomo quella del controllo, un traguardo sognato quello di avere la sicurezza di poter tornare indietro a ogni sbaglio. Liberarsi della casualità, della coscienza.": è l'ultima, quella di cui parlo; la frase in questione introduce un discorso correlato a quello espresso in precedenza, rafforzandone il contenuto, tuttavia non può reggersi da sola senza l'uso di un verbo. (- 0.50) 
Stile: 7.5/10 
Lo stile presenta qualche problema a livello di scorrevolezza, complici le imperfezioni grammaticali. In generale mi è parso meno scorrevole del solito, considerazione che non riguarda le ultime tre frasi, impostate invece in maniera incalzante. Questo stile mi ricorda quello giornalistico, potrebbe essere molto efficace, se la punteggiatura e la coordinazione delle frasi fossero più curate. Finale invece d'effetto, tagliente come un coltello e portavoce di tutta l'amarezza che pervade il protagonista. Se questa impostazione è stata usata di proposito, ti suggerisco di segnalarlo nelle note. 
Trama e uso del tema: 9.5/10 
Decisamente insolito, questo uso del tempo. La trama ha un ritmo incalzante, con la cinica analisi della realtà che offre e le domande che pone. A colpire particolarmente è l'identità del protagonista, scrittore di romanzi fantascientifici costretto a fare i conti con la realtà, dove le macchine del tempo non esistono. Non ti ho dato il punteggio pieno per una questione di mancata fluidità del testo, ma l'uso che hai fatto del tema è curioso, brava! 
Gradimento personale: 8/10 
Mi è piaciuto il modo in cui hai sviluppato il tema, servendoti della macchina del tempo e di uno scrittore  che si trova costretto ad accettare la morte della sorella. Il testo avrebbe dovuto essere più chiaro, però i quesiti e le riflessioni che pone sono brillanti, rimandano inevitabilmente alla brevità e alla fragilità della vita, in cui il tempo si configura come un'unità di misura estremamente piccola. 
È stata una lettura diversa dalle solite, non male!

Recensore Master
28/05/16, ore 17:47

Seconda recensione premio del contest "Via dalla notte infinita"

Eccomi nuovamente qui! L'introduzione di questa storia mi ha incuriosita molto, e il fatto che sia un'originale mi ha totalmente convinta a sceglierla tra le varie presenti sul tuo profilo.
L'ho letta due volte, perché a una prima lettura ci sono stati dei dettagli nella storia di questo anonimo protagonista che, l'ho percepito, mi erano sfuggiti. Poi tutto è stato chiaro: gli errori, il rimorso, la perdita di una persona cara, il dramma di non poter tornare indietro.
Mi è piaciuta molto, soprattutto perché in pochissime righe sei riuscita a costruire il background del tuo personaggio, senza tuttavia percepire il bisogno di dargli un'identità definita. Inoltre, sulla base della storia del personaggio, hai anche sviluppato una riflessione sul concetto "tempo" piuttosto interessante, che ha in effetti una sua coerenza e una sua credibilità. In tal senso, anche se non è mio compito giudicare!, credo che tu abbia sfruttato bene il prompt del contest.
Trovo che l'espressione "Liberarsi della casualità, della coscienza" unita al capoverso finale sia il mix rivelatorio, perché qui concentri tutto il dramma del protagonista, che nella vita è stato, come tutti, in balia di eventi, errori, scelte e così via. Inoltre, il fatto che lui sia stato uno scrittore di romanzi fantascientifici rende il suo fato ancora più drammatico e triste, perché immagino abbia trascorso la vita intera a giocare con il flusso degli eventi e con la dimensione spazio-temporale, per poi restare incastrato nell'uno e nell'altra senza poter far nulla per porvi rimedio.
Anche in questo caso, come nella storia scritta per il mio concorso, trovo che il titolo sia la nota dolente: non che sia brutto, ma non è neanche lontanamente interessante come la storia, non le rende giustizia, perché non sprigiona, né lascia intuire l'intensità del racconto.
A parte questo piccolo dettaglio, ti faccio i miei complimenti, mi è piaciuto molto il tuo breve componimento!

Rosmary