Ciao!
La tua storia è davvero... nonsense e, sinceramente, non credo di averla capita molto. Però mi piace molto, sembra un po’ a metà fra realtà e illusione ed è difficile capire cosa lei vede realmente e cosa, invece, sia frutto della fantasia. Mi sorge, però, spontanea una domanda: per caso la protagonista è sotto l’effetto di qualche droga? Perchè alcuni elementi, come il fatto che vede le pareti restringersi, me lo suggeriscono.
Scusami se recensisco tutte queste storie vecchie, ma sono stata guidata un po’ dalle intro e un po’ dalla brevità (per ragioni di mancanza di tempo).
Lady Viviana – Giudice sostitutivo

[Questa recensione fa parte dei premi del contest “L’amore ai tempi di Efp”, indetto da viktoria e giudicato da Lady Viviana]

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Questa storia a mio parere è davvero molto bella, motivo questo giudizio pensando a come è stata orchestrata la storia, ovvero con una serie di riferimenti sia interni che esterni, la situazione della coppia non è molto chiara, non si capisce se quelli che la protagonista avverte siano fatti positivi e reali oppure frutto di un'immaginazione troppo fervida o per l'influenza di sostanze psicotrope (ma forse sono maligno io...).
Il richiamo alla "chiave" presente nel testo è chiaramente simbolico, si allude evidentemente a tutt'altre porte, ma in questo caso non basta certo un grimaldello, in un suo famoso racconto Lovecraft allude a una "chiave d'argento" che permetteva di entrare nel mondo dei segni, in questo caso mi pare che la protagonista la cerchi per uscire da un incubo (o da una serie di incubi).
Il carattere del suo compagno invece mi sembra piuttosto enigmatico, sembra trovarsi molto a suo agio in quella realtà, forse perché in un certo senso vi "appartiene"? Non saprei dire, ma è un'ipotesi che ho fatto leggendo il testo, dato che non ha le stesse idee della protagonista.

RECENSIONE PREMIO N° 1 per il contest QUADRI E PICCHE

Ebbene... mi sono scelta una storia ben strana, come prima recensione!!
Che dire... me la sono letta due volte e ci ho meditato a lungo, ma è una narrazione che si presta a molteplici interpretazioni, a seconda del modo in cui la si legge. E' chiaramente (forse non proprio chiaramente, ma diciamo che così mi è parsa...) la trasposizione simbolica di un flusso di coscienza, hai trasformato in immagini e parole le sensazioni di un animo intrappolato e impotente, inconsapevole e incline alla rassegnazione, spaventato e solo. Incapace di relazionarsi davvero.
Quel "vedevo continuamente le spalle delle persone" mi è piaciuto moltissimo, lo rileggo in continuazione, perché in poche parole delinea una prospettiva di vita e d'animo netta, precisa. Così come quell'avere la chiave in tasca ed essere sicuri di non poterla prendere e domandarla in continuazione ad altri, delegando a loro la responsabilità di un rischio che non si vuole correre. D'altronde, in questa visione di vita, è anche molto semplice convincersi che davvero non si può saltare così in alto.
Infine, quelle pareti che si stringono, quella finestra troppo alta, mi hanno richiamato le sensazioni del soffocamento, dell'ansia, se non addirittura dell'attacco di panico. Questo è quello che, a pelle, mi ha trasmesso questa breve nonsense, così rapida e così intensa.
Il tuo stile mi è piaciuto tantissimo, mi è sembrato di trovarmi in un labirinto senza uscita, dove, ad ogni angolo, mi attendeva qualcosa di inaspettato, di sorprendente. Ogni frase crea una suggestione, una riflessione e quella successiva cambia completamente scenario, dipingendo immagini nuove. Dovrei leggerla cento volte per gustarla appieno e crearmi un'opinione completa, ma intanto ti lascio queste mi piccole sensazioni, unitamente ai miei complimenti, perché, per quanto enigmatica, questa storia evoca emozioni e visioni e non è semplice farlo scrivendo in questo genere!

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Mi è piaciuta davvero tanto, questa storia =D
Sembra uno di quei racconti che confondi con sogni ma che in realtà nascono e muoiono nella tua testa, anche quando ti ritrovi a pensare che hanno un senso.
E'... quando pensi tante cose assieme, potresti dipingerle e farne un quadro stupendo.
Tu l'hai disegnato con le parole =D Bello.
Jericho

Aspettavo giorno e notte che qualcuno mi desse la chiave che avevo in tasca.
La storia di tutti noi. Ricorda un po' la teoria della reminiscenza platonica. Brava, anche se la fine stona un po'. Ma so come escono dalla penna - o dalle dita - queste storie. Va bene così. Buona vita, visto che morta non sei. Ma non smettere di saltare.

Mi piacciono un sacco le tue originali *-* Spero che nonostante tutto tu riesca a spaziare anche in questo campo, adoro come scrivi! Ila_