Arrivo qui dopo una “riordinata” alla mia lista di “Storie da recensire”. Ti avevo già lasciato delle osservazioni sulla parte precedente a questa, “Ti brucerò il cuore”, ho visto che mi ero fermata a quello step , pertanto eccomi qui, perché ho l’intenzione di completare il percorso. In quanto ti apprezzo come Autrice.
Vediamo un po’ se riesco a mantenere un po’ di puntualità nelle recensioni.
Allora, è importante notare che questa parte l’hai pubblicata prima della messa in onda della famigerata S4 e quindi mi piacerà confrontare le tue scelte narrative con quelle messe in pratica dai Mofftiss.
In questo primo capitolo ci ritroviamo in quella “calma apparente” che dà il nome al pezzo. “Calma apparente”, secondo me, per prima cosa per lo stato d’animo di Sh che, nella scena iniziale, vediamo in una posa rilassata, nella tranquillità del 221B. Ma è quello che appare all’esterno, infatti nella sua mente continua a rimuginare, sicuramente a zonzo tra le varie stanze del suo Mind Palace, su alcune frasi pronunciate da John e rivolte a lui. Si tratta della richiesta di non stare più lontani l’uno dall’altro ma, soprattutto, dell’ammissione che la sua presenza è necessaria al benessere di John.
Ovviamente, per un tipo come il consulting che, nella mente, ha scolpita l’ormai mitica raccomandazione del fratello (“Caring is not an advantage”), e ritiene i sentimenti un elemento di impossibile comprensione e, quindi, di difficilissima fruizione, dopo una prima spontanea sensazione di calore e di equilibrio interiore, è naturale in lui un successivo stato di disorientamento di fronte a qualcosa che non riesce a percepire nel suo reale significato.
L’unico tramite con la realtà, che riesce a richiamarlo fuori dalle sue “meditazioni”, è la piccola Sherlyn. Evidentemente, in lei Sh vede John, libero da ogni ombra del passato e da ogni distorsione nell’accettazione di quello che è il vero volto della loro “amicizia”.
La situazione sembra procedere tranquilla e “calma”, appunto, ma ecco che, con un colpo di scena, dai un altro significato al termine “apparente”, ben più sconvolgente dell’arrovellarsi continuo e silenzioso di Sh nei confronti del suo rapporto con John.
Infatti veniamo a sapere che il pericoloso Moran è riuscito ad eludere la sorveglianza delle guardie, durante il trasferimento da un carcere ad un altro, ed ora, ovviamente, costituisce un pericolo mortale in libera circolazione. Sottolinei bene l’agitazione di Sh nell’apprendere la notizia (“...urlò...alzandosi nervosamente...la lanciò con violenza...”) che si traduce praticamente in un atteggiamento di assoluta protezione nei confronti di Watson e di Sherlyn, le persone cui tiene di più. Per una, comunque comprensibile umanamente, leggerezza di John, ecco l’incubo trasformarsi in livida realtà. Con parole secche e lapidarie ci ”fotografi”la scena terribile che mi ha provocato un sentimento di pena e di dispiacere, nell’immaginare il caro John vittima di una violenza bestiale. Ovviamente la reazione di Sh è prima di un’incontrollata agitazione, poi di una fuga repentina nel Mind Palace a chiedere probabilmente aiuto alla sua formidabile razionalità. Un aiuto lo riceve subito da Mycroft che accorre e dimostra il suo attaccamento fraterno. Da “calma apparente” a terribile preoccupazione.
La lettura si prospetta molto interessante.
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