che tenerezza questi due ragazzi alle prese con qualcosa di incredibilmente più grande di loro: da una parte Bright, elefante in un negozio di cristalleria, col cuore che trabocca di speranza esuberante e la paura che gli morde la gola, dall'altro Colin, sconfitto e impaurito. E' difficile tenersi i piedi, reggersi nella tempesta, ma forse avere il coraggio delle proprie fragilità è un inizio... |
la fine fa male ma la sospensione, paradossalmente, fa peggio. Colin e Jim (e tutto il mondo che attorno a Colin ruota) non riescono a rifiatare, aspettano solo il peggio e restano immobili e attoniti a lasciarsi sferzare dai cazzotti della vita. è un atteggiamento comune in chi soffre e ha sofferto: la paura di agire, la paura di stare peggio, blocca per sempre ogni tentativo di stare meglio, in un circolo vizioso senza via d'uscita. |
La sofferenza di Colin è centrale ma poi ci sono tutti questi dolori complanari, le speranze tradite e i rimpianti di chi gli vuole bene e di chi aveva investito su di lui un futuro pieno di aspettative rosee. |
Trovo molto IC questo tentativo di Colin, maldestro e sofferto, di allontanare Amy. In fondo ci ha già provato prima di accettare di sottoporsi all'operazione ed è credibile che insista soprattutto ora che, paradossalmente anche se l'esito è stato positivo, il dopo è di una precarietà spaventosa. |
Colin, naufrago smarrito, non sa decidersi: se da un lato ha un desiderio quasi spasmodico della zattera sicura che Amy gli avvicina, dall'altro la paura che qualcun altro si faccia male è forte e crudele e non è solo spia di uno stoico eroismo, ma anche di una fragilità profonda. Ferito com'è non potrebbe resistere anche al senso di colpa per aver portato nel grigio del dolore anche quella ragazzina cocciuta. |
un passato quasi mitologico, un presente doloroso, un futuro quanto mai incerto. |
Sarà bello rinfrescarsi la memoria con questa storia rieditata! |