'Giorno Edge!
Dopo le anticipazioni che mi hai lasciato nella risposta alla mia ultima recensione, non potevo non correre a leggere il prossimo capitolo per scoprire qualcosa in più su Adam. Ma procediamo con ordine, visto che ho tante cose da scrivere. ^^ Ti avviso che questa recensione sarà particolarmente lunga, ma non ho potuto fare altrimenti dal momento che questo capitolo mi ha offerto un'infinità di spunti per la riflessione. Spero solo di non annoiarti.
Questa volta inizierò appuntandoti un paio di piccole imperfezioni grammaticali (di' la verità, ti sono mancate, eh? XD)
1) "perché sapevano bene che Selvig lo avrebbe costretto a ingurgitare ogni singola briciola di pane... finchè non AVREBBE reputato opportuno smettere di farlo."
Qui ci vuole il congiuntivo AVESSE.
2) "allargò le braccia l’uomo, sorridendo desolato e sottolineando come il sistema giudiziario dei dintorni FACEVA letteralmente pena"
Anche qui è preferibile il congiuntivo FACESSE.
3) "...era forse l’unica cosa che POTEVA destare il giovane tredicenne"
Come sopra, io metterei un bel congiuntivo: POTESSE.
Per il resto tutto a posto, perciò passo subito a commentare quelle che ho ritenuto le frasi più significative di questo capitolo.
1) "...ma al contempo qualcosa nella sua testa gli impediva di superare i propri limiti, le proprie sciocche paure o esitazioni dinanzi il cibo, il sangue, i suoi nuovi doveri."
In questo incipit di capitolo Samir inizia a prendere consapevolezza della grandezza che avvolge la figura di Adam e soprattutto inizia a rendersi conto della posizione in cui si trova egli stesso, in qualità di suo pupillo. Da una parte è conscio del fatto che la sua debolezza potrebbe rappresentare un motivo di imbarazzo per Adam, ma allo stesso tempo non è una ragione abbastanza forte da indurlo a superare i propri limiti. Di conseguenza il giovane Samir resta ancora intrappolato nel suo dissidio interiore, senza riuscire a trovare una soluzione.
2) "Passava le ore della digestione a girare per il campo, liberamente, osservando spesso i ragazzi impegnati sul percorso a ostacoli piuttosto che quelli che combattevano instancabilmente dalla mattina alla sera."
Benché siano trascorsi diversi mesi dal suo arrivo alla caserma, Samir non sembra ancora essersi abituato all'atmosfera che vige in questo luogo di formazione. Dentro di sé continua a rifiutare questo suo nuovo destino che vuole costringerlo a confrontarsi con una realtà insopportabile, troppo crudele, troppo sanguinaria. Al contrario è forte in lui la volontà, forse inconscia, di preservare l'innocenza, l'ingenuità della sua natura, fuggendo ogni contatto diretto con la brutalità dell'accademia. Al suo posto, probabilmente, avrei reagito in modo differente, prendendo atto della nuova realtà e affrettandomi ad accettarla, non potendovi sottrarmi. Avrei, in poche parole, optato per un approccio diretto, piuttosto che per una fuga.
3) "...continuava ad aggiungere parole su parole, periodi su periodi, come non volesse far scendere in stanza un silenzio che avrebbe fatto sentire da solo il ragazzino."
Abrams è la prima vera figura di supporto morale per il piccolo Samir, insieme alla dottoressa che lo ha visitato nei capitoli precedenti. In questo capitolo costituisce un'alternativa alla presenza ruvida e spigolosa di Adam, una boccata di ossigeno per il giovane Samir e, perché no, anche per il lettore (ma non per me: io preferisco Adam XD).
Ciò che mi ha profondamente colpito di Abrams è stata sicuramente l'attenzione che ha rivolto alla curiosità di Samir: anziché liquidarla con rimproveri o percosse, come avrebbe fatto Adam, ha scelto di soddisfarla, dimostrando una certa considerazione per il ragazzo in quanto essere umano.
4) "Il signor Selvig vuole che mangi delle cose che non mi piacciono."
Ormai l'hai capito: io adoro Adam e questo capitolo non ha fatto che rafforzare la mia simpatia nei suoi confronti. Tuttavia non ho potuto fare a meno di pormi una domanda, leggendo questa frase: per quanto adori Adam e provi ammirazione verso il suo personaggio, avrei accettato di mangiare del formaggio (cibo che io detesto e che non ingoierei nemmeno sotto tortura) solo per non deludere il mio tutore? Non so. Per natura non sono una persona molto remissiva e se mi viene imposto di fare qualcosa che ritengo nocivo per la mia persona, tendo ad oppormi., indipendentemente dalle conseguenze. Semplicemente non amo l'idea di "fare qualcosa solo perché mi viene imposta", nemmeno se ad impormela è una persona che rispetto profondamente. Di conseguenza, se fossi stata al posto di Samir, credo che, per la prima volta, mi sarei ribellata ad Adam, pagandone ovviamente il prezzo :'(
5) "Selvig…non ha mai mollato".
Nn posso che giustificare la sua severità nei confronti di Samir, se non altro fino a un certo punto. Avendo affrontato un addestramento più duro di quello del giovane protagonista, Adam avrebbe avuto molte ragioni per lamentarsi o rinunciare a metà strada. Il fatto, invece, che abbia perseverato con tenacia e spirito di sacrificio, accettando, come dicevo prima, fin da subito un destino al quale non avrebbe potuto sottrarsi, lo ha forse inconsciamente portato a credere che anche Samir avrebbe potuto fare la stessa cosa. Ad ogni modo Samir è molto diverso da Adam e viene da un background differente che ha forgiato in maniera dissimile il carattere dei due personaggi. Di conseguenza Adam potrebbe tenere maggiormente conto di questa verità e tentare un approccio più malleabile con il ragazzo. Ma stiamo parlando di Adam, quindi dubito fortemente che possa farlo XD.
6) "Era una cappa anche lui. Molto capace, e caratterialmente…anche più severo del Selvig che conosci tu."
Ecco svelata l'origine primaria del carattere di Adam: suo padre. Onestamente, anche io come Samir, non avevo preso inconsiderazione l'idea che le cappe nere avessero o avessero avuto dei genitori in passato. A maggior ragione mi ha sorpresa, piacevolmente aggiungerei, l'essere venuta a conoscenza dell'infanzia del piccolo Adam. Lo ha reso ai miei occhi molto più umano e soprattutto mi ha permesso di comprendere meglio la sua personalità da adulto. Dopo aver letto di Haytham, ho di riflesso pensato a quanto Adam, crescendo, sia diventato simile a suo padre, soprattutto nella sua relazione con il giovane Samir.
7) "Se Selvig avesse saputo di quanto stava raccontando a Samir probabilmente se ne sarebbe infischiato del suo rango, della sua età o del legame di reciproco rispetto che li univa."
L'avevo già notato nei capitoli precedenti: Adam è molto riservato sul suo passato e questo, in qualità di sua fervida sostenitrice, mi spinge a chiedermi il perché. Francamente non ho ancora trovato una valida ragione che possa giustificare l'accanito riserbo di quest'uomo, che si rifiuta di rispondere alle domande di Samir o che è capace di indurre perfino un personaggio come Abrams alla soggezione e al timore di rivelare quanto sa. Fino adesso, non trovo ci sia nulla di vergognoso o imbarazzante nella sua storia da convincerlo a mantenerla segreta. E' vero, ha avuto una gioventù turbolenta e infelice, ma perché rifiutarsi di parlarne con Samir, con il suo protetto? Spero di avere presto una risposta a questa domanda.
8) "...ma certe scene ti si stampano nella testa e non puoi fare a meno di ripensarci ogni tanto."
Con questa frase hai involontariamente riportato alla mia mente ricordi della mia infanzia non proprio felici, costringendomi a concordare con il pensiero di Abrams. Purtroppo è vero: i ricordi che rimangono maggiormente impressi nella memoria di un essere umano sono spesso quelli meno lieti. Benché risalgano ormai a un periodo lontano della mia vita, continuano tutt'ora a tormentarmi, impedendomi di superare i traumi o di placare rancori maturati durante la mia fanciullezza. Per la maggior parte si tratta di ricordi legati alla mia personale esperienza, ma a volte anche i racconti di persone a noi vicine possono influenzare la nostra esistenza, e non sempre in modo positivo.
9) "Aveva questa fissazione, come suo padre." "Ma se li avesse lasciati liberi avrebbero potuto riprovarci la sera successiva, e quella dopo, e quella dopo ancora. Pensa a questa possibilità ragazzo. Pensa a quanti uomini, o donne, o addirittura bambini della tua età avrebbe messo in pericolo Selvig se avesse lasciato andare quegli animali."
Questo è un chiaro rimando al Samir del presente. Da queste righe si intuisce quanto il ragazzo abbia imparato ad agire come il suo tutore, Adam, il quale ha a sua volta ereditato il proprio modus operandi dal padre Haytham. Ora ho finalmente chiara la "filosofia" di cui mi accennavi nell'ultima recensione che ti ho lasciato. Uccidere è sbagliato. Ma lo è anche quando serve a proteggere vite innocenti? Come ti avevo già detto in risposta a una tua recensione sulla mia opera, nulla ha più valore di una vita umana. Partendo da questa premessa, non me la sento di condannare Adam o le cappe nere che prendono vite per salvare vite. Chi non sa scorgere il valore di una vita, non solo umana, non rappresenta altro che una minaccia per quanti vivono in questo mondo. Certo, l'ideale sarebbe riuscire a convertire simili individui senza giungere a compiere atti estremi, ma questa è una sfida che accetterebbero sono uomini pii e religiosi come monaci o preti missionari. Nel mondo reale, quel mondo costituito da gente comune, proletari, piccoli borghesi, uomini e donne senza potere giuridico, pretendere di sopravvivere senza ricorrere alla violenza sarebbe un'ingenuità, soprattutto di questi tempi in cui si sente al telegiornale sempre più spesso di omicidi e sciagure simili. Se dovessi trovarmi in pericolo e fossi obbligata a fare una scelta, penso che l'istinto di sopravvivenza mi indurrebbe a lottare fino alla fine, anche a costo di ferire fisicamente il mio assalitore, pur di preservare la mia vita. Del resto la violenza è sempre stata una parte inscindibile della natura umana, ma con questo non voglio dire che sia giusto ricorrere ad essa costantemente, facendone uno stile di vita o usandola per sottomettere chi è più debole. Personalmente ritengo che proprio chi ricorre alla violenza per affermare se stesso sia in realtà da considerarsi debole.
10) "Il contesto rende un uomo veramente un assassino"
Concordo con te e ti rimando al punto 9. Uccidere qualcuno che minaccia la nostra incolumità non fa di noi degli assassini, ma solo persona desiderose di vivere. L'autodifesa è un diritto e un dovere.
11) "Non sono i più forti quelli destinati a sopravvivere...Sono i più degni, sono gli esseri umani."
Un punto di vista molto interessanti, che smantella la legge universale seconda la quale "Il più forte vince". Quello della violenza è un tema a cui mi sento particolarmente legata, sempre a causa della mia infanzia. La forza fisica non fa di un uomo un essere forte, potente. La violenza è lo strumento del regno animale, che si distingue dal regno umano. L'essere umano in quanto tale è considerato un "animale evoluto" in virtù di quella che è diventata la sua qualità distintiva: la ragione. Se la violenza, l'aggressività, l'assalto fisico rappresentano la legge nel regno animale, la ragione, la riflessione, la calma, la pazienza dovrebbero regolare i rapporti tra gli umani.
12) "Selvig, quella sera, fu braccia, gambe e cuore di quella giovane ragazza."
Ok, questa frase ha risvegliato la fangirl che speravo non fosse in me XD.
Questa semplice riga ha suscitato un tornado di emozioni diverse. L'idea di avere Adam come braccia, gambe e cuore è piuttosto stuzzicante e sotto certi aspetti, alquanto travisati dal lato più perverso della mia mente, addirittura erotica *.*
Lo so, non è da me scrivere certe cose, ma dopo tante riflessioni così profonde e serie concedimi almeno un commento un po' più da bimbaminkia XD Adam ti adoroooo!!!!! >_<
Detto questo, posso tornare a fare la persona seria.
13) "Le motivazioni che spingono un committente a rivolgersi a noi sono sempre essenziali."
Ottima filosofia, che riporta ai punti 9 e 10. Anche l'omicidio deve avere una giustificazione per essere "approvato". Ma non solo. La lezione fondamentale che ho colto dalle parole di Abrams è la seguente: ogni azione comporta una conseguenza che andrà ad influire sul nostro futuro, determinando la persona che siamo. In questo caso specifico, l'accettazione di un incarico al posto di un altro determina il grado di moralità e, quindi, affidabilità delle cappe nere.
14) "Il principe un po’ meno, ci odia"
Qui la domanda mi è sorta spontanea: possibile che dietro la sparizione delle cappe nere nel presente e lo stesso attentato a Samir da parte della maschera d'argento si celi proprio il principe? Scoprirò se ho ragione continuando a leggere i prossimi capitoli.
15) "sapere...di come Selvig si fosse fatto un nome lo spaventava, più che motivarlo"
Il giovane Samir, ingenuo, codardo, debole non può certo trarre motivazione dal passato di Adam. Eppure proprio in queste ultime righe si legge una chiara proiezione del futuro Samir, della spietata cappa nera che crescendo ha seguito, senza immaginarlo e forse senza rendersene conto, le orme del suo difficile tutore. Questo capitolo è fondamentale per iniziare a comprendere il rapporto tra Samir e Adam e soprattutto inizia a dare qualche risposta agli avvenimenti del presente.
E con questo ho concluso la mia recensione. Spero di non averti fatto addormentare ma, ti ripeto, avevo così tante cose che volevo condividere che ho per forza dovuto dilungarmi più del solito. Se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con te, che hai scritto un capitolo così pregno di significati e spunti di riflessione. (:P)
Già che ci sono, rispondo a qualcuna delle domande che hai lasciato alla fine del capitolo.
Per il momento io mi sento più coinvolta dai capitoli ambientati nel passato, per un motivo che puoi ben immaginare: è l'unico dei due mondi in cui sia presente il personaggio di Adam. Nel presente il lettore non ha modo di sapere che fine abbia fatto nel frattempo o sei sia ancora vivo (cosa che spero vivamente). Ciò che spero di leggere nei prossimi capitol è una risposta ai miei quesiti, in particolare quelli legati alla sorte di Adam, e spero di approfondire il suo rapporto con il giovane Samir. Con questo concludo davvero la mia recensione e ti lascio un bacione.
Al prossimo capitolo
Lady L.
^^ (Recensione modificata il 25/05/2016 - 05:53 pm) |