Ciao, buonasera (o forse sarebbe meglio dire buonanotte, vista l'ora)!
Sono abbastanza convinto che questa flash sia non solo una descrizione piuttosto delicata e prompopente della nascita di questa stagione così romantica ma anche una poesia malinconica e disperata che il dio Ade dedica alla sua amata sposa, Persefone.
D'accordo, deduzione abbastanza semplice a parte (data la categoria e l'esplicitazione tramite le frasi); quello che più mi ha stupito è la coincisione e la denotazione donata alle parole e a come Ade decide di parlare dei suoi sentimenti e quello che rappresentano quei tre mesi, a differenza degli esseri umani, così lontani da lui e dal suo mondo tenebroso, dai suoi sentimenti.
Nonostante l'incipit della storia d'amore che è nata tra questi due, devo dire che man mano questo aspetto di vicinanza-lontananza che il tempo li obbliga a rispettare mi ha fatto vedere una drammaticità pietosa per loro, portando ad un interesse crescente da parte mia.
La flash si presenta ben scritta con un linguaggio meticoloso e via a via più profondo, man mano che Ade prende coscienza di quello che la primavera sta portando al mondo e al suo, con molta velocità e con una ridondanza molto peculiare che nonostante gli toglie sempre qualcosa in più ogni volta.
È difficile leggere di un Ade profondamente innamorato e sentimentale al massimo immaginando ogni rappresentazione che la letteratura e il cinema ha riposto nei suoi confronti ma al contempo non penso che sia fuori dal personaggio: voglio dire, considerando il contesto dark/gotico dal quale proviene e il profondo sentimento monogamo che lo pervade - al contrario di suo fratello Zeus - questa dedica poetica calza a pennello con questo suo fattore spesso lasciato in disparte.
La primavera è un trionfo di emozioni, di natura che fa sentire la sua voce, di ammirazione per la vita e Persefone deve tornare affinché tutto questo, per la sua terra, accada senza nessun freno inibitorio.
Ade lo accetta, conta ogni passo che la sua sposa fa lontano da lei e le giura amore eterno, come quello che lei dona alle persone viventi tramite la rinascita di ogni emozione, naturale e spirituale, con la primavera.
Un linguaggio espressivo ma comunque semplice e comprensibile, capace di andare a fondo di un amore unico quanto personalmente fedele e sicuro più di quanto i fatti e le parole possano confermare.
Questo è il bello di trattare figure mitologiche ancorate alla vita e al mondo di emozioni che vivono secondo i loro ideali e la loro essenza più primitiva e profonda, azzeccando un aspetto del dio dell'Oltretomba che spesso tutti ignorano.
Il vero Ade è sì una divinità istintuale e diversa dagli abitanti dell'Olimpo ma è serio, maturo e mai del tutto cattivo, capace di aspettare e di comprendere tutto il presente e quello che deve affrontare di conseguenza.
Complimenti, bella rappresentazione dell'amore e di questa stagione magica.
Un abbraccio,
Watashiwa |