Recensioni per
Let Us be Brave
di Dragon gio

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
23/06/16, ore 00:14

Molto bella, mi piace l'idea del caso e come hai reso i personaggi, anche se per ora c'è poco di loro ^^
Mi viene solo un dubbio: se si resta appesi per le braccia, non si soffoca dopo un po'? Mi sembrava di ricordare così... ^^
In ogni caso mi dispiace abbia solo tre capitoli, sembra interessante... :)
Ancora brava

Recensore Master
01/05/16, ore 17:14

Splendido capitolo. L’ultimo, e lo voglio sottolineare perché, di solito, è molto difficile concludere senza “affrettare” un po’ le cose, dando per scontate affermazioni conclusive che, invece, avrebbero bisogno di ulteriore approfondimento. Qui, sia pure in uno spazio contenuto per una long, trovo la conclusione perfetta sia per l’aver ritrovato tutti i “capi” della matassa della storia ( l’aggressione a John, la sua sofferenza, l’allarme in Sh e lo scatto della sua protezione nei confronti della sua “luce”, lo scorrere sotterraneo della Johnlock…) sia per l’equilibrato “the end”, credibile e molto “221b”, che tu hai saputo regalarci. Ti confesso che, in alcuni punti, tanto canonico è il tuo IC, vedevo la scena davanti agli occhi, come se stessi assistendo ad una puntata della Serie (“…Non appena incrociò il suo sguardo si incamminò verso lui, il passo sicuro….- Vieni! – aveva esclamato afferrandogli una mano…Sherlock osservava fuori il paesaggio che scivolava via…ecc…”). E questo, per me, è il massimo, l’aver ritrovato i miei personaggi preferiti con tutte le loro caratteristiche che li rendono unici. In un testo scritto molto bene, poi. Brava.

Recensore Master
01/05/16, ore 09:02

Mi è piaciuto molto questo John così comprensivo.
In effetti, lui lo farebbe.
Il lieve tocco di Johnlock non ci stava male, anzi, ricorda molto la situazione nella serie.
Sherlock e John si prendono cura l'uno dell'altro, in ogni modo possibile.
Si proteggono e si guardano le spalle reciprocamente, anche senza che questo sfoci in un rapporto sentimentale, ma rapprenti la loro meravigliosa amicizia.
Quindi, hai mantenuto fede al tuo proposito! .
Ora, aspetto di vedere spuntare la tua prossima storia, rigorosamente Johnlock! ;-)
Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Master
19/04/16, ore 22:57

Mi piace la tua storia.
Stai centrando bene i personaggi.
Sherlock con il suo preoccuparsi per John, il suo scaricare sugli altri la tensione che prova e la sua totale e completa incomprensione della compassione che il dottore prova per il suo rapitore/torturatore.
Dall'altra parte c'è John, con la sua immensa umanità, la sua pietà, il suo conflitto, totalmente umano, fra vendetta e perdono.
È naturale che Sherlock non capisca.
È stupendo e rivelatore quel piccolo passaggio, una breve frase che concentra il rapporto fra i due personaggi: Sherlock pensa e teme la reazione di John aciò che è aaccaduto perché "John è ... umano".
Quasi che Sherlock non si sentisse tale, ma non considerasse l'umanità di John come una debolezza, ma come una sua caratteristica peculiare.
Resto in attesa della conclusione.
Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Master
19/04/16, ore 16:21

“…facendo impazzire l’intero personale con le sue deduzioni spicce… le scarpe lucide che si erano bloccate… sapeva, che fra non molto quel sociopatico iperattivo sarebbe piombato davanti a lui con aria sorpresa…” : indubbiamente stai centrando l’IC con dei ritratti credibili ed aderenti alle caratteristiche “canoniche”. Voglio citare un passaggio di questo capitolo, tanto mi ha colpito per la profondità di ciò che hai rappresentato ed è la descrizione della notte in cui John si rinchiude, ferito nell’animo e arrabbiato, in camera sua mentre Sh rimane da solo in salotto. A quel punto sale una melodia così intensa che libera il pianto del medico. Splendida scena, che si conclude con gli occhi sbarrati di uno e i crampi alle dita dell’altro. Sh ha parlato al cuore di John nel modo in cui lo sa fare meglio, con la musica, in cui non ci sono doppi sensi, parole sbagliate, frasi offensive. Un cuore in diretto collegamento con un altro cuore. Una bella storia, la tua, brava.

Recensore Master
11/04/16, ore 16:06

La prima sensazione che deriva dalla lettura della tua ff è di disagio quasi fisico e questo non perché sia scritta male, ma per la ragione contraria. Infatti il tuo stile è preciso, lessicalmente vario, attento ai particolari che meglio possano precisare il quadro che ci si presenta (“…la vista si stava abituando all’oscurità…I brividi continui…sfioravano a fatica il pavimento…” ecc…”. E’ un John in situazione di sofferenza e pericolo, sembra di vederlo. “…Ma questo non basta, capitano John Watson…”: è il passato che ritorna, quella marea di tensione ed estrema precarietà di vita che l’ha fatto approdare al porto sconosciuto ma accogliente di Sh. Sh che, ora, è impegnato nel caso più importante della sua vita e cioè ritrovare il suo blogger: la sua mente si è accesa e procede con ritmi che un normodotato non potrebbe raggiungere. Ma, si sa, lui è superiore agli altri, il suo cervello lavora come una macchina meravigliosa (“…non vi era nessun altro in tutta l’Inghilterra in grado di ritrovarlo…”). E così riesce ad arrivare in tempo, per sciogliere la tensione in un abbraccio protettivo. Bene.

Recensore Master
10/04/16, ore 08:42

Non riesco ad immaginare cosa possa accadere ora, ma l'inizio è veramente buono.
In effetti, non si sa molto del passato di John.
È stato nell'esercito, è stato capitano, era in Afghanistan, gli hanno sparato.
Punto.
John non parla mai del suo passato ed è una bella idea che tu lo faccia.
Sei anche riuscita a creare un cattivo che faccia pena.
Insomma, Sherlock potrebbe farlo a fette ugualmente, perché ha torturato il povero John, ma il dottore capisce il dolore del padre e dell'uomo.
In John prevale il medico e questo è veramente da John.
È molto toccante il finale, quando John chiede a Sherlock e Greg di soccorrere per primo il suo rapitore, anche se loro non gli danno troppo retta.
Sono curiosissima di leggere il seguito.
Alla prossima.
Ciao! :-)