Recensioni per
Let Us be Brave
di Dragon gio
Molto bella, mi piace l'idea del caso e come hai reso i personaggi, anche se per ora c'è poco di loro ^^ |
Splendido capitolo. L’ultimo, e lo voglio sottolineare perché, di solito, è molto difficile concludere senza “affrettare” un po’ le cose, dando per scontate affermazioni conclusive che, invece, avrebbero bisogno di ulteriore approfondimento. Qui, sia pure in uno spazio contenuto per una long, trovo la conclusione perfetta sia per l’aver ritrovato tutti i “capi” della matassa della storia ( l’aggressione a John, la sua sofferenza, l’allarme in Sh e lo scatto della sua protezione nei confronti della sua “luce”, lo scorrere sotterraneo della Johnlock…) sia per l’equilibrato “the end”, credibile e molto “221b”, che tu hai saputo regalarci. Ti confesso che, in alcuni punti, tanto canonico è il tuo IC, vedevo la scena davanti agli occhi, come se stessi assistendo ad una puntata della Serie (“…Non appena incrociò il suo sguardo si incamminò verso lui, il passo sicuro….- Vieni! – aveva esclamato afferrandogli una mano…Sherlock osservava fuori il paesaggio che scivolava via…ecc…”). E questo, per me, è il massimo, l’aver ritrovato i miei personaggi preferiti con tutte le loro caratteristiche che li rendono unici. In un testo scritto molto bene, poi. Brava. |
Mi è piaciuto molto questo John così comprensivo. |
Mi piace la tua storia. |
“…facendo impazzire l’intero personale con le sue deduzioni spicce… le scarpe lucide che si erano bloccate… sapeva, che fra non molto quel sociopatico iperattivo sarebbe piombato davanti a lui con aria sorpresa…” : indubbiamente stai centrando l’IC con dei ritratti credibili ed aderenti alle caratteristiche “canoniche”. Voglio citare un passaggio di questo capitolo, tanto mi ha colpito per la profondità di ciò che hai rappresentato ed è la descrizione della notte in cui John si rinchiude, ferito nell’animo e arrabbiato, in camera sua mentre Sh rimane da solo in salotto. A quel punto sale una melodia così intensa che libera il pianto del medico. Splendida scena, che si conclude con gli occhi sbarrati di uno e i crampi alle dita dell’altro. Sh ha parlato al cuore di John nel modo in cui lo sa fare meglio, con la musica, in cui non ci sono doppi sensi, parole sbagliate, frasi offensive. Un cuore in diretto collegamento con un altro cuore. Una bella storia, la tua, brava. |
La prima sensazione che deriva dalla lettura della tua ff è di disagio quasi fisico e questo non perché sia scritta male, ma per la ragione contraria. Infatti il tuo stile è preciso, lessicalmente vario, attento ai particolari che meglio possano precisare il quadro che ci si presenta (“…la vista si stava abituando all’oscurità…I brividi continui…sfioravano a fatica il pavimento…” ecc…”. E’ un John in situazione di sofferenza e pericolo, sembra di vederlo. “…Ma questo non basta, capitano John Watson…”: è il passato che ritorna, quella marea di tensione ed estrema precarietà di vita che l’ha fatto approdare al porto sconosciuto ma accogliente di Sh. Sh che, ora, è impegnato nel caso più importante della sua vita e cioè ritrovare il suo blogger: la sua mente si è accesa e procede con ritmi che un normodotato non potrebbe raggiungere. Ma, si sa, lui è superiore agli altri, il suo cervello lavora come una macchina meravigliosa (“…non vi era nessun altro in tutta l’Inghilterra in grado di ritrovarlo…”). E così riesce ad arrivare in tempo, per sciogliere la tensione in un abbraccio protettivo. Bene. |
Non riesco ad immaginare cosa possa accadere ora, ma l'inizio è veramente buono. |