Non ho davvero parole.
A parte il fatto che sei autorizzata a tirarmi carrellate di pomodori per il ritardo vergognoso con cui arriva questa recensione (il caro Immanuel ha risucchiato tutte le mie energie, ultimamente), non so davvero da dove iniziare questa recensione.
La prima cosa che mi è venuta in mente, è stata questa: ognuna di queste pagine potrebbe essere stata scritta da Hugo. Ovviamente, si vede la tua impronta personale, non è che tu abbia pedissequamente copiato, ma hai saputo penetrare nello spirito dell'autore in maniera tale da non scrivere nemmeno una parola che non avrebbe potuto essere inserita nell'opera originale. Ho cercato di stabilire quale fosse il mio capitolo preferito, ma non ci riesco, perché sono tutti così stilisticamente perfetti, così profondi e ben fatti che si equilibrano, e non ce n'è uno che superi gli altri.
Premesso che condivido ogni singola convinzione che hai espresso in queste pagine, e che quindi hai tutta la mia stima come persona, oltre che come autrice, hai messo in questi dieci capitoli tante cose che avevo già pensato da me, e che quindi mi ha fatto piacere veder condivise: il fatto che il vero peccato di Javert consista nell'essere fuggito di fronte al cambiamento, laddove Valjean ha avuto la forza di affrontarlo (quando lessi il libro in quarto ginnasio ebbi una discussione con la mia prof che interpretava il suicidio di Javert come gesto di estremo stoicismo morale, mentre io lo ritenevo la fuga del dogmatico di fronte al dubbio), il confronto tra Javert ed Enjolras, entrambi votati a un Ideale che però ha un oggetto completamente diverso (la Legge per Javert, il Progresso per Enjolras), le parole toccanti con cui ha descritto l'amore che lega Cosette non solo a Marius, ma anche a Valjean, la tua definizione di buona azione (sappi che io avevo colto riferimenti a Kant già nel secondo capitolo, e quando più avanti lo hai chiamato direttamente in causa, mi sono sentita troppo Sherlock Holmes), la scena della bambina è stata straziante e bellissima e l'accostamento del tutto nuovo di Javert alla Bibbia la ciliegina sulla torta.
Inoltre, anche se mi sarebbe piaciuto vedere la continuazione della storia (e sono certa che avresti trovato il modo di renderla splendidamente) trovo che abbia un suo senso anche terminata così: perché ora la strada per Javert è davvero aperta e lui dovrà imparara a reinventarsi senza più crogiolarsi nella certezza di una legge granitica ma lontana dall'umanità.
Insomma, brava, brava, brava. Non trovo altre parole per esprimere la mia ammirazione. Potendo, inventerei la bandierina dorata giusto per metterla a questa storia.
I remain, gentleman, your obedient servant
Catcher
(Recensione modificata il 11/05/2016 - 05:48 pm) |