Recensioni per
Scatola
di Kikkakokkole98

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
09/05/16, ore 00:25
Cap. 1:

A una poesia ermetica risponderò con una recensione ermetica, facendo un'eccezione alle mie consuetudini (ma già dal preambolo...).
Non saprei dire cosa mi abbia risaltato di più all'occhio, se il calzante calligramma o se l'esatta riflessione del Mattino. Se non avessi posto le stanghette (il cui nome mi è ignoto) a rin-chiudere il verso, la poesia non avrebbe avuto la stessa forza. Sarebbe stata comunque fatta bene, perchè quel termine "angustia" è perfetto sia per ribaltare l'"immenso" ungarettiano sia per incanalare il concetto di scatola con cui vuoi contagiarci, ma non ti avrebbe appunto permesso di contagiarci. Uso proprio questa parola perchè non stai semplicemente esprimendo quel che provi, non condividi semplicemente un'emozione, ma chiudi anche il lettore dentro quei due tratti verticali facendogli proprio vivere singolarmente, isolatamente quel senso di strettezza, di spigolosità di una scatola. Manca l'aria a leggere l'opera!
Non bastano le parole in questo caso, è come è stata scritta la poesia che le dà tutta la forza. Anche i due versi di Ungaretti vengono sovvertiti in un unico verso ancora più rinchiuso, ancora più prigioniero, ancora più schiacciato dallo spazio preciso, delimitato e misurato. Questa poesia non viene analizzata, viene invece descritta quasi solo visivamente. Nemmeno disegnando una scatola, piccola piena e stretta, avremmo avuto lo stesso concetto direttamente dentro la mente. O meglio: in quel caso non avremmo, come in questo, avuto la mente dentro la scatola.
Trovo la poesia molto forte. E' stata davvero così triste la giornata che l'ha destata? Spero di no! Trasportandola nella mia esperienza personale penso che potrebbe ben descrivere momenti che ultimamente vivo con frequenza, anche se convertirei la parola "intenebro" con qualcosa più simile a "oscuro" o "incupisco", dato che la radice "tenebra" ha storici rimandi alle accezioni di "malvagio" "cattivo" che per fortuna non mi riguardano. E' comunque la parola "angustia" che porta con sè il carico di tristezza.
Leggendo il titolo mi è subito balzato alla mente il film "the box" con Cameron Diaz, lo consiglio a tutti coloro che leggeranno questa poesia. Si abbina molto bene, fa stare parecchio a disagio...

Un altro tuffo in specifiche emozioni e modelli letterari suggerito da questa giovane poetessa davvero padrona della lingua italiana.

Recensore Master
16/04/16, ore 22:48
Cap. 1:

Buonasera.
Riesci sempre a stupirmi e, questa volta, sei stata in grado di sconvolgermi (ovviamente in positivo).
Una scatola...cosa si può pensare quando si sente pronunciare questa parola? Si pensa ad un regalo, a dei ricordi, a dei gioielli, a qualsiasi cosa che possa essere contenuta al suo interno.
Tu, carissima, hai analizzato l'oggetto in sé, dandogli un'anima seppur tenebrosa e opprimente, definendo il suo essere angusto, stretto, buio.
Mi sono passate per la mente quelle sensazioni in cui gli esseri umani si chiudono in una sorta di scatola, senza lasciar passare aria, vento, suono, carezza. Ho interpretato la scatola come un mare recintato che non emette suono, che ascolta e tormenta senza dire nulla e, nel contempo, protegge.
Scusa questo inutile sproloquio, magari ho del tutto incompreso la poesia, ma sappi che mi è piaciuta tantissimo.
Buona serata e felice notte,
-Bigin