Recensioni per
Il gelo nell'anima
di mamma Kellina

Questa storia ha ottenuto 101 recensioni.
Positive : 101
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/11/10, ore 12:07
Cap. 13:

Questa storia ha tutto il fascino di uno sceneggiato in costume, più vado avanti a leggerla e più me ne convinco. Ogni capitolo si aggiungono particolari descritti sempre con grande accuratezza. In questo la visione lieta di una famiglia felice e di una coppia che si ama con grande tenerezza all'improvviso prende i toni del dramma. E tutto molto coerente poi. E' naturale infatti che aver visto la sorella e il presunto benefattore fare sesso e pure in quel modo così sensuale (la scena mi ha ricordato un film di cui però non rammento il titolo) possa aver sconvolto Roberto. E lui si comporta da perfetto figlio della sua epoca sentendosi ferito nell'onore e tradito al punto tale da scappare di casa. La descrizione dell'incontro con il maresciallo, l'irritazione di Chris alle parole di questi, la notte insonne trascorsa da Maria, il suo colloquio con il fratello, le parole buone dell'ufficiale al ragazzo e in sottofondo la pioggia battente nelle livide e fredde giornate di febbraio ebbene... mi hanno presa ed emozionato. Ora il milord è pure malato.Sei brava, l'ho detto e lo ripeto, ma sei pure un po' cattivella: quante disgrazie per questi poveretti!

Recensore Veterano
18/11/10, ore 10:23
Cap. 12:

Tengo fede alla mia promessa di finire di leggere questa bella storia e appena ho un momentino, ne approfitto per vedere un altro capitolo. Mi aspettavo non so quali disgrazie e invece sei stata molto buona: queste pagine sono piene di dolcezza. Mi hai fatto vedere Maria e Christopher attraverso gli occhi del medico, in una prospettiva quindi esterna alla narrazione molto efficace. Due peccatori per l'epoca (more uxorio! Anche i termini che usi sono adeguati alla storia!) ma in realtà due persone innamorate.  Lui è generoso, molto generoso e Maria ne è conquistata. Vorrebbe essere sposata per regolarizzare la sua posizione ma si rende conto che che non è importante il ruolo ufficiale che si ha nella vita di un persona per riuscire a farla felice. Nonostante tutto, loro tre erano oramai come una famiglia.Sta comnciando a imparare come deve prenderlo, il suo modo di insistere per far venire il fratello a Natale  è irresistibile per un uomo innamorato. Lui sta cambiando molto. Ha fatto testamento in favore di Maria, ama la bambina come se fosse la sua, insomma La distaccata freddezza che si era imposto all’inizio era diventata da tempo ormai solo una maschera inutile dietro la quale trincerarsi per non affrontare con coraggio ciò che andava fatto. Spero che prima o poi lo trovi questo coraggio e almeno saprò cosa diavolo gli è successo. Forse il nonno e la zia (non mi ricordo come si chiama...) saranno pure antipatici ma non credo che possano essere  tallmente tanto odiosi da impedire a un uomo innamorato di prendersi una moglie. Perchè non se la sposa e resta a Napoli allora? e' adulto, non ha bisogno del consenso del nonnino. Quindi non deve essere questo, ma allora cos'è? Avevi ragione quando mi dicevi che il meglio deve ancora venire e io, te lo assicuro, a costo di leggere solo questa storia, non mancherò di godermelo. Ho visto che hai accolto il mio suggerimento sul capitolo scorso. In questo non ho notato assolutamente nulla. Sei brava e basta.

Recensore Veterano
16/11/10, ore 12:42
Cap. 11:

Stupenda la scena del giardino, quando nel silenzio rotto solo dalle loro voci e dal gorgoglio della fontana, Christope si lascia andare a confidarle qualcosa della propria infanzia infelice (ed almeno anche io comincio a capire il perché di quel crattere così acido). Ma tutto il capitolo è molto bello, tenero e romantico, soprattutto nella parte ambientata a Venezia. Oramai il giovane nobile e Maria si sentono come se fossero sposati e devo dire che nonostante il suo caratteraccio lui si sta comportando proprio bene. Le dà appoggio anche con i fratelli e non la tratta come un'amante soltanto. Anche Maria è dolce, così presente e attenta ai bisogni del suo uomo da arrivare a dargli dei consigli proprio come farebbe una vera moglie. Ora il capitolo è finito con questo fatto della sorellina. Ho già letto in giro che molte tue lettrici ti giudicano "perfida" ma se fai passare un altro guaio a questa povera figlia già così sventurata, giuro che smetterò di leggere. Scherzo, naturalmente, non vedo l'ora di proseguire nella lettura.

Recensore Veterano
10/11/10, ore 12:35
Cap. 10:

Come ti avevo promesso appena ho trovato cinque minuti sono tornata a leggere questa storia. Ma la promessa l'avevo fatta più a me stessa che a te perché la trovo troppo bella, quasi magica. Vorrei tanto che fosse un libro da tenere sul comodino e poterne leggere un pezzetto ogni tanto e non solo quando i miei ragazzi sono a scuola e ho libero accesso al computer o quando smetto un attimo le mie incombenze domestiche (destino di noi Elfidomestici d'altra parte). Certo mi beccherei qualche sfottò in famiglia perchè non mi hanno mai visto leggere libri romantici ma io spiegherei che questa storia è ben lontana dai cliché tipo Harmony invece è molto profonda e accurata. Questo capitolo è bellissimo per le ambientazioni, per le descrizioni accurate, per la bravura nel sottolineare le emozioni di tutti personaggi. Carlo che passa dalla sua spensieratezza all'irritazione, Claire che è turbata ma ha sempre una buona parola per tutti, Olimpia, un po' oca, che vede il bel milord e decide di darsi da fare senza nemmeno rendersi conto della situazione e infine Eduardo che oscilla tra la speranza e la paura, deciso a conquistare con ogni mezzo la donna persino con la serenata ("Fenesta vascia" è bellissima ma non è molto conosciuta fuori Napoli, credo). Ma sopra tutti risaltano Christophe e Maria entrambi innamorati, entrambi convinti di non essere ricambiati. E sbagliano, mamma mia quanto sbagliano! Il primo talmente chiuso nel suo passato dolore (ma quando sapremo cosa gli è capitato?) da non rendersi conto di avere accanto una persona che lo ama e arriva a essere addirittura scostante e sgradevole con lei. Però fa pena oltre che rabbia perché è disperato e la sua disperazione arriva al punto da togliergli ogni fiducia in sè stesso. Hai delineato anche bene il contrasto che vive internamente che nonostante tutto il suo self control britannico, come lo definisce il suo amico, all'improvviso viene fuori. Le battuttine acide, i riferimenti alla mattina d'amore che fanno arrossire Claire, lo scatto di fastidio che ha quando lascia il ristorante denotano come quest'uomo sia infelice e quanto sia lontano dalla indifferenza che finge di provare. In quanto a Maria si dimostra sempre abbastanza infantile, capricciosa e vanesia. La civetteria che mostra con Edoardo è quasi disgustosa. Possibile che non si renda conto che è proprio questo a far dubitare al suo compassato amante dei suoi sentimenti, possibile che non riesca mai a mostrargli il lato migliore di sè? Comunque mi è molto piaciuta la scena finale quando lui le dice : "Che vuoi?" e lei risponde con una sola sillaba: "Te!" ed è bella la descrizione della carrozza che si allontana lasciando la spiaggiaalle spalle  e loro i due, innamorati, che si ripromettono di lasciarsi alle spalle anche il passato e le incomprensioni andando  verso un futuro in cui dovranno imparare a capirsi e soprattutto a parlarsi. Dal canto mio non so quanto ci metterò a leggere questa storia  ma il farlo sarà un vero piacere e rinnovo i complimenti per la tua bravura.

Recensore Veterano
12/10/10, ore 14:01
Cap. 9:

Tipo interessante quell'Edoardo. Io un pensierino su di lui ce l'avrei fatto.
Che bella la gita sul mare, sotto i Faraglioni! Loro due innamorati e abbracciati immersi nell'azzurro e Maria che gli dice:
"Io sì, invece, lo vedo ogni giorno nei tuoi occhi – gli mormorò appassionata." Mi stai facendo diventare romantica.
Accidenti: la capacità di procreare! E Maria che accetta anche questo. Certo lei è davvero abbastanza civetta ma in questo capitolo ho avuto la prova che ama davvero il marchese altrimenti avrebbe accettato le offerte di Edoardo che se le aveva dichiarato quelle cose "non era stato per farne la sua amante, bensì la sua amata. " e vuole addirittura sposarla, senza lasciarsi scoraggiare dalla relazione prematrimoniale di lei, da buon anticonformista quale ce lo hai mostrato.
Bella la scena di amore con i particolari più erotici appena appena accennati, molto elegante ma lo stesso efficace.
Christopher alla fine però si è comportato da vero bastardo, però anche Maria mi è parsa un po' scema a chiedergli "consiglio". Forse era meglio che gli diceva chiaro e tondo che di Edoardo non gliene fregava nulla così, forse, si sarebbero capiti. Ma ancora una volta mi rendo conto di essere solo un povero Elfodomestico con molto senso pratico e nessun talento di scrittrice così lascio a te lo sviluppo della trama.

Recensore Veterano
07/10/10, ore 18:32

Perdona questo Elfodomestico Kellina ma i tuoi capitoli sono davvero troppo lunghi e allora ti farò la solita recensione con gli appunti (meno male che c'è questa funzione) che ho preso man mano che leggevo. Non sarà da critico letterario ma è abbastanza approfondita.
* Ma quanto è acido 'sto Christoper. Non perde mai una occasione per fare una delle sue battute al curaro. Ma che vuole da quella povera Maria?
  * Ecco, meno male che glielo dice anche lo zio George :Christopher era buono (insomma, mica tanto!) e sensibile (sì, la sensibilità di un rinoceronte!), ma aveva un carattere troppo ombroso (su questo siamo veramente d'accordo).
 *  Bellissima quesa frase
Come potevi dubitare di avere il nostro perdono, papà caro? Anche se il tuo gesto è stato così crudele verso te stesso e verso coloro che ti amavano, la sofferenza che hai patito per arrivare a compierlo merita tutta la nostra misericordia. E se io che sono così poca cosa ti amo ancora tanto, come è possibile che il Signore nella Sua immensa bontà non ti abbia accolto tra le Sue braccia ed abbia asciugato tutte le tue lacrime?
fa riflettere su anni e anni di oscurantismo spacciati per religione.
* La scena di Maria che entra furiosa mentre lui si veste tranquillo è indovinata. Pure la rabbia di lei che lo prende a botte (finalmente, a me prudono le mani dall'inizio del capitolo!) e la sensualità che si scatena subito dopo (chi non ha fatto almeno una volta pace a letto?)
* Per fortuna Maria ha capito quel tale motivo per cui il marchese le piace (anche se ii soldini di lui fanno sicuramente parte del pacchetto) e sembra essersi sciolta un po' mentre lui mi sembra ancora un po' troppo dubbioso e incerto.
* Il Chiostro di san Francesco a Sorrento, che bello! Ce l'ho proprio vista quella dama con l'ombrellino seduta tra le colonnine a dare  saggi consigli a quel testone!
* Ma che si è lasciato fare a causa della sua stupidità?
Qui mi sa che mi tocca continuare a leggere.

Recensore Veterano
06/10/10, ore 12:45
Cap. 7:

Ebbene sì, lo ammetto, sei riuscita a chiudere la bocca a quel borbottone di elfo domestico. Ora ti parlerò come Maria, omonima della tua protagonista e napoletana come te e lei, perché voglio che tu sappia, al di là di ogni scherzo,  quanto sto apprezzando questo romanzo che sarebbe degno di essere pubblicato per quanto è bello.  Questo capitolo è superlativo, forse il migliore che ho letto fino a ora. A parte il fatto che è scritto benissimo, soprattutto nelle parti in cui  la parlata dialettale che ci hai messo ha reso più vivo il racconto, ma è davvero commovente e intenso. Ci sono talmente tanti particolari che mi sono piaciuti che non so nemmeno da dove cominciare. Forse comincerò proprio dalle citazioni dei luoghi: la bottega alla Riviera di Chiaia,  i miseri vicoli dove c’è la casa di Maria, la cantina fumosa, la chiesa dai cancelli chiusi, la funicolare che porta al Vomero arrampicandosi con i suoi vagoncini di legno lungo le pendici della collina, la chiesa di Santa Francesca sui Quartieri. Forse io li ho apprezzati di più perché li conosco, ma credo che nessuno possa essere rimasto indifferente nel leggere la descrizione della ragazza che corre lungo le strade viscide di umidità e silenziose della sera o il suo fermarsi come in pellegrinaggio davanti alla casa che è stata il suo nido. Sono luoghi così ben descritti che pare quasi di vederseli con gli occhi dell’immaginazione  così come è coinvolgente il momento in cui lei vede i topi (io sarei svenuta, sul serio).
Ma anche i personaggi sono perfetti: le giovani ricamatrici, popolane dal cuore buono ma troppo rozze per accettare una “diversa” come doveva apparire ai loro occhi una donna colta e raffinata, il proprietario del negozio che si fa avanti con una certa violenza perché è sicuro di poterla comprare  con il denaro, la moglie gelosa e manesca, l’amica che le ha soffiato il fidanzato, Ruggiero, pavido e debole. Con brevi tratti li hai descritti perfettamente tutti, anche l’investigatore  che si preoccupa dell’immagine della sua agenzia e Vincenzino che di professionale forse non ha nulla ma  è talmente onesto da non riuscire a tenersi dentro ciò che pensa. Ma il capolavoro l’hai fatto con il vetturino. In poche battute hai tirato fuori  una persona buona, ma di una bontà che non nasce chissà da cosa ma semplicemente dall’essere un padre che prova compassione per una ragazza che potrebbe essere sua figlia.
E poi ho avuto la risposta ai miei dubbi della scorsa recensione. Non era possessività quella di Christhoper ma desiderio di proteggerla senza farsi vedere. E’ chiaro che ama Maria e se lei in quei momenti fosse stata zitta invece di dire tante sciocchezze per nascondere la paura di perderlo,  sarebbe stato meglio.  Mi è piaciuto invece  quando ha detto al maggiordomo: “Non ce l’ho fatta”. Ha mostrato chiaramente che oltre ai sentimenti ciò che la spinge verso il marchese è anche il desiderio dell’agiatezza che lui può offrirle. Forse non sarà da eroina romantica ma è una cosa che le ha dato molto spessore umano. Mi piace proprio questo di questo romanzo e cioè che nonostante il ritmo sia incalzante  nella narrazione degli avvenimenti ti soffermi sempre a esaminare gli effetti che questi hanno sui tuoi protagonisti.
Sono davvero contenta che ci siano altre due parti,  le  leggerò con grande piacere. Brava davvero.

Recensore Veterano
02/10/10, ore 13:31
Cap. 6:

Lo so che il mio dovere di Elfo è leggere di Harry Potter, ma dopo essere incappata nella lettura di un paio di cose le cui autrici sembravano essere appena uscite dalle luride mani di un Dissennatore, mi è venuto un "gelo nell'anima" ed ho deciso di continuare nella lettura del tuo. E' un po' impegmativo ma non me ne sono pentita. Il capitolo 6 è bello quanto gli altri. A mano a mano che leggevo ho preso degli appunti e te li riporterò pari pari:
- interessanti i riferimenti alle guerre coloniali: la Storia (quella con la S maiuscola) dà un tocco di veridicità alla tua piccola storia.
- la scenata di gelosia nei confronti di Maria e dello zio è ben scritta. Lascia intravedere molte cose sui sentimenti di Christopher ma lascia il lettore libero di interpretarli. Possessività o amore?
- il discorso di George a Maria ci voleva. Non era pensabile che il barone che fai apparire come un uomo retto e onesto non invogliasse la ragazza a ritornare sulla retta via. E le resistenze di lei sono significative. Non mi sembra un tipo da rimboccarsi le maniche per campare.
- Claire è un personaggio magnifico. Ancora oggi c'è difficoltà ad accettare una donna che sta con un uomo più giovane, figuriamoci a quei tempi. Ma tu ce la presenti forte, coraggiosa, saggia. Le parole che dice all'amico sono profonde e commoventi.
- bello anche il macerarsi di Christopher nel silenzio dell'albergo deserto quando improvvisamente capisce di amare Maria e di non poterne fare a meno. E' ben reso anche il suo ritorno, la gioia e poi la delusione. Unica nota stonata: non credo che avrebbe chiesto al maggiordomo: "Dov'è Maria?" Mi sembra più logico che mantenendo le distanze avrebbe dovuto dire : "Dov'è la signora?"
- il fatto che la faccia pedinare può essere interpretato in due modi. Gelosia ossessiva o desiderio di proteggerla. Entrambi sono plausibili dato il personaggio, ma mi riservo di giudicarlo dopo.

Recensore Veterano
21/09/10, ore 19:24
Cap. 5:

Questo Elfo mantiene le promesse e sta leggendo anche questa storia a cui tieni (e fai bene). Ma non avendo troppo tempo dovrai accontentarti degli appunti che ho preso a mano a mano che leggevo il capitolo (se ti lamenti... borbotterò peggio di Kreacher). Eccotele (ma rispondi a quella mia domanda, sono curiosa):
Bella l'immagine di Christopher che spia il ritorno di Maria dietro le tende di pizzo ed il trasformarsi della sua gioia in gelosia.
Ho capito il perché del titolo: lui è talmente preoccupato di non far trapelare il suo amore ( il marchesotto in questo è un gran Maestro!) da ripararsi dietro ad una freddezza che è quasi gelo e fare finta che quel rapporto sia fatto solo di sesso.
Bella questa definizione: - Si sentiva come uno di quei cani randagi, bisognosi di calore umano che però ringhiano contro chiunque allunghi loro una mano, resi diffidenti dalle sofferenze patite e disperati di poter trovare un po’ d’affetto.-
Magnifica quella descrizione di Napoli, delle sue strade movimentate, del panorama della città ( è quello che si vede da da San Martino?). Forse l'ho trovata così bella perché essendo di Napoli me la sono vista davanti agli occhi ma tu comunque sei stata brava a descrivere i colori, gli odori, le cose più insignificanti, persino una pozzanghera. Mi sono sempre chiesta cosa dovessero provare i viaggiatori ottocenteschi che venivano dalle loro buie e fredde città del Nord Europa davanti alla visione della nostra. Tu l'hai descritto nel cambiamento di umore del marchese.
Sei sicura che George fosse riuscito a trovare un abete da addobbare? Non credo che se ne vendessero all'epoca. Comunque mi è piaciuta la scena ed Elfo non starà tanto a sottilizzare.

Recensore Veterano
12/09/10, ore 20:49
Cap. 4:

O' presepio, me piace o' presepio! Sarà una fissazione di noi napoletani? E' bello leggerne in una storia, soprattutto quando gli zampognari parlano da zampognari.
Christopher è sempre più un mistero per me, a volte sembra amarla questa ragazza a volte sembra solo comprarla per farci sesso. Credo che lei dovrebbe mostrarsi un po' meno interessata per essere credibile ma forse lo fa solo perché è abituata alla bella vita e non perché non ama il marchesotto (scusa se lo chiamo così, ma proprio quel nome non mi piace).
Sulla parte della scuola c'è poco da dire, scritta bene, incalzante, coinvolgente forse anche perché così dolorosamente di attualità. Ho pensato anche io come lo zio che avrebbero dovuto denunciare quei preti infami ma poi ho capito che la tua decisione di lasciare cadere la cosa fosse giusta. Ancora oggi è difficile affrontare simili brutture, figuriamoci più di un secolo fa e tu non volevi fare un trattato di sociologia o di morale vero?.

Recensore Veterano
10/09/10, ore 17:56
Cap. 28:

COMPLIMENTI, QUESTA STORIA E' STUPENDA!!! MI HA COMMOSSA TANTISSIMO. IL FINALE DOLCISSIMO, KE BELLI KE SONO.....

Recensore Veterano
08/09/10, ore 17:07
Cap. 3:

Certo Maria si è sistemata bene: spende e spande e fa la padrona in casa come se non fosse successo nulla. E neanche si può lamentare per le prestazioni sessuali che le vengono richieste, anche a lei il marchesotto gusta (quando un uomo ti attira il gioco padrone-schiava può essere molto eccitante). Non riesco a capire il personaggio di lui, a volte mi sembra innamorato, a volte solo un gran figlio di buona donna come in questo scambio di battute con lo zio:

" - È molto giovane e bella – osservò.

- Me la dovevo prendere vecchia e racchia? – incalzò l’altro sempre scherzando. "

Su George non posso dire molto perché è appena comparso, ma lo hai introdotto bene così come se stata brava a tratteggiare la nobile famiglia Riddel.
Embé, ma che accidenti ha passato il marchesino e perché ce l'ha tanto con i suoi?
Penso che per avere una risposta dovrò leggere ancora a lungo (disperazione e delizia!)

Recensore Veterano
07/09/10, ore 13:08
Cap. 2:

Una premessa sincera: io non ho molto tempo da dedicare alla lettura e quello che ho, preferisco usarlo per leggere veri libri. Però questo sito mi incuriosisce e ci sono arrivata soprattutto per Harry Potter. Quindi, dopo aver visto che la tua storia è un "originale-romantico", è di ben 28 capitoli e che ognuno di essi è lungo pagine e pagine, mi ero un po' scoraggiata. E' capitato però che oggi, con una mezzora a disposizione e dopo una ricerca infruttuosa di qualche one-shot decente o almeno di una storia a capitoli ma non in corso da anni e non chilometrica, mi sono decisa a tornare a leggere questa.
Anche il secondo capitolo mi è piaciuto forse per alcuni particolari come per esempio il nome dell'amica: Dafne Rosati Zanetta, così azzeccato per una dama di fine ottocento. Anche la figura della dama di compagnia è molto vera: oggi ci sono ucraine e filippine a badare alle persone anziane ma all'epoca erano proprio le signorine di buona famiglia cadute in miseria a svolgere questi compiti. Tra l'altro, considerando la condizione femminile di allora, non era raro che qualche padrone approfittasse di loro. Hai descritto bene anche il rimpianto di Maria per le cose perdute, spiegato attraverso un semplice ricordo legato a dei bicchieri. In realtà il povero Christopher (il nome però non mi piace) non ha tutti i torti a sospettare che la ragazza voglia sistemarsi: lo ha quasi costretto a stare con lei nonostante lui avesse cercato di non farlo. Però, dalla descrizione di "quella prima volta", tra paura, dolore e rimorso, non mi sembra che Maria sia una spregiudicata. Indubbiamente è una storia che prende e che fa venir voglia di stare a vedere come va a finire. Speriamo di farcela!

Recensore Veterano
02/09/10, ore 16:22
Cap. 1:

Sono napoletana come te (l'ho letto nel tuo profilo) e mi piacciono molto le storie in costume per questo forse, contrariamente ai miei gusti che mi orientano verso le one-shot, sono stata attirata dalla tua. Devo dire subito che di tempo per leggere ne avrò molto poco e non so se ce la farò a vederla tutta ma già dopo questo primo capitolo devo dirti brava. Sai far entrare subito il lettore nello spirito dell'epoca forse per il modo di parlare dei tuoi personaggi, molto appropriato per delle persone vissute più di un secolo fa, forse per quelle piccole pennellate che dai qui e là (il largo cappello di Maria ornato di piume, la carrozza che ferma davanti alla "moderna" abitazione stile Liberty). Inoltre si vede bene che hai curato i riferimenti storici. Tutti i personaggi, dal compito maggiordomo, alla madre di famiglia che perde il senno per i dolori antichi e presenti , al banchiere in rovina che si suicida per onore, sono perfettamente credibili e ben raffigurati. Ma lo sono soprattutto l'ambiguo lord e la ragazza passata dal benessere alla miseria che preannunciano un intreccio sicuramente interessante. Spero quindi di riuscire a leggere tutto. Intanto ti faccio i miei complimenti per una fiction che ha il fascino dei vecchi romanzi.

Recensore Junior
15/04/10, ore 06:31
Cap. 1:

(Preferenza espressa per il concorso 'Storia coi migliori personaggi originali')
Questa mia cara è stata il mio primo amore....vicenda tormentata degna di stare sui migliori scaffali delle librerie, credimi! Alla fine -come è giusto che sia - l'amore trionfa ma questa storia ti trasporta e ti conquista e ti fa vivere accanto ai personaggi, senza mai dare nulla per scontato...Adoro leggere le tue storie sempre molto originali, romantiche e scritte con uno stile piacevole e semplice. Non smetteresti mai di leggerle. Tu, per favore non smettere di scrivere.