Recensioni per
Spilli
di myki

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/07/10, ore 10:25
Cap. 1:

Il tuo modo di scrivere, ciò che si intravede dietro le parole. Tutto troppo intenso. Credo che si possa dire che chi emoziona e "tocca" l'animo altrui è un vero scrittore, beh tu lo sei.

Recensore Veterano
14/04/09, ore 22:58
Cap. 1:

Ho letto la ff.
Ho letto la recensione della Puffe.
Mi ha spaventata più quest'ultima della ff: sembra che ti abbia voluto chiedere in un modo molto velato se ti sei sentita come se tu volessi morire.
Io non lo farò. Non te lo chiederò, forse perché mi hai convinta del fatto che è stata solo l'ispirazione del momento o forse solo perché so che saresti troppo forte per fare una cosa del genere. O troppo debole. O forse perché semplicemente so che cosa significano quelle prime quattro righe del tuo racconto, so come ci si sente ad avere paura della normalità. Che vogliono farti accettare. Che ti soffoca. Che ti fa piangere e l'unica cosa che vorresti sarebbe mollare tutto e tutti e chi si è visto si è visto. Ma nonostante questo molti non lo fanno mai. Perché forse sono troppo forti e orgogliosi e preferiscono riuscire ad accettare la realtà pur di non mostrarsi deboli, pur di non dire "ho mollato". Oppure perché sono troppo deboli per mollare tutto e tutti, ne temono le conseguenze. Non ho mai capito quale delle due strade ti porti ad essere un vincente e quale sia quella della codardia. Io appartengo al gruppo delle prime persone, che preferirebbe qualsiasi cosa pur di non dire "ho mollato". E lo so per certo, perché ci sono passata.
Sarà per questo che non capisco perché mai una persona debba farsi del male da solo... il mondo è pieno di persone pronte sempre a mostrare che non vali niente, di persone che non aspettano altro che un tuo passo falso per farti precipitare. Non capisco il perché uno già da solo debba ridursi in quelle condizioni. Non capisco che piacere ci sia nel vedere il proprio sangue che cola trafitto da mille spilli, come quelli che ti trafiggono il petto quando ti guardi allo specchio e vedi qualcuno che non sei tu... qualcuno che magari ti fa anche paura, tanta paura. Forse è arrivato a quel momento che non devi fare altro che mollare pur di svegliarti da quell'incubo. Ma poi ne vale la pena? Ti sei ferito, hai punito il tuo corpo per cosa? Per un semplice riflesso. Magari poi non sai nemmeno cosa hai visto in quello specchio e ti chiedi solamente che cosa mai avrà potuto essere per farti una tale paura. Ma il ricordo è dentro di te, non è passato, è pronto a tornare. Come la Bestia, hai presente, Marty?
Solo per un riflesso. Un riflesso che avremmo voglia di distruggere ma siccome è il nostro riflesso vorremmo distruggere noi stessi. No. Io sono convinta che non sia la distruzione la soluzione. Credo che sia più fruttuoso cercare di capire cosa vediamo in quello specchio e cosa ci spaventa. E cercare di cambiarlo. Cercare di diventare chi realmente siamo. Magari aiutati da qualcuno.
Mamma mia come sono prolissa e filosofica stasera xD
Comunque sia in effetti se lo leggessi e non sapessi che lo hai scritto tu non ci arriverei mai. Non perché sia scritto male, anzi. E' reale. Riesce a cogliere con poche descrizioni sentimenti che persone non sarebbero in grado di esprimere nemmeno sui rotoloni regina che non finiscono mai (la sottoscritta per esempio).
Ancora una volta devo farti i miei complimenti, soprattutto per il fatto che hai dimostrato di non saper scrivere solo cose zucche-zuccherose. Che sai variare, che sei una scrittrice multiforme... il tuo specchio è un prisma se vogliamo xD.
Via, ora andrei anche a dormire. Buonanotte, Marty.
@matrix@

Recensore Junior
14/04/09, ore 20:03
Cap. 1:

E', è... cruda.
Lacera dall'interno e, credimi, te ne accorgi.
Te ne rendi conto dalla prima frase, dallo stato d'animo del ragazzo, dalle sue azioni che avranno un loro perchè, per quanto arcano e distorto, ma rimangono a me incomprensibili nella loro stessa essenza di fatti.
Forse un lampo di follia può portare a pensare di compiere una cosa simile. La temerarietà o la disperazione magari riescono nell'intento di convincerti a farti del male una volta. Ciò che mi rimane ostico e irrisolto è il motivo che trascina una persona a tagliarsi ripetutamente. Credo che anche la sopportazione della rabbia di un momento sia difficile da raggiungere. L'ira implacata di un istante. Gli istinti da sfogare che ne derivano. Ti ripeto, questo per me giustifica un un atto di tale autolesionismo, per quanto giustificabile da me che ne sono estranea. La rabbia di una vita invece dev'essere insostenibile. E magari trasporta in un vortice di sensazioni atroci, orribilmente e necessariamente da ripetere.
Questo pseudoMattia, questo pezzo di te, brandello di pensieri pessimisti e decisamente tristi mi mette addosso un'angoscia inimmaginabile. Ti giuro che ho creduto di piangere.
Non volevo leggere perchè pensavo di non essere in grado di sopportarlo. In realtà quasi avevo paura di vedere ciò che avevi scritto. Mi spaventava e mi rendo conto di essere stata un'idiota.
Alla fine non mi ha spaventato, ma ha scatenato in me pensieri, riflessioni, parallelismi vari con il libro fino a farmi giungere alla domanda cruciale: cosa hai passato, Marti? Perchè non mi hai reso parecipe, se non solo parzialmente? Ribadisco un tuo concetto espresso nella tua recensione a "Rifiuto": puoi usarmi per i tuoi sfoghi come, quando, dove vuoi. Davvero.
Devo dire che come grido è agghiacciante, ma anche sorprendentemente realistico e insinuante.
Forse l'avresti scritto lo stesso anche dopo esserti sfogata, ma, è strano a dirsi, magari non avrebbe conservato questa disperazione coinvolgente ed incalzante che trapela da tutta la pagina.
In effetti avrebbe perso parte del suo fascino.
Ma tu non avresti perso pezzi di te stessa. Ti voglio tanto bene, Marti. Ricordatelo sempre.
Giu.

Recensore Veterano
09/04/09, ore 12:47
Cap. 1:

Finito di leggere, mi chiedo: perchè? Qual è il motivo che ha spinto questo ragazzo a farsi del male?
Secondo, mi son parecchio rattristata. Sempre perchè non riesco a capire cosa sia tanto importante possa portare a simili azioni.
Non ho letto "La solitudine dei numeri primi", non ho idea di quale sia il dramma dei suoi protagonisti. Se vuoi illuminarmi, ne sarei falice ^^
Ben scritto, soprattutto molto realistica la descrizione del vetro che lacera la pelle. Non avrai mica provato a farlo, prima di scrivere, vero? XD
Son curiosa di leggere l'altro racconto. ^O^
Alla prossima!