Recensioni per
Atra Mors
di Celtica

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/05/16, ore 19:17
Cap. 1:

Dio, che cosa straziante...

Ehmm, sì, sono sempre io e sempre pronta a stolkarti xD
Ammette che vorrei recensire Myricae e che me lo sto portando dietro da TROPPO tempo, ma farlo in questo momento significherebbe farlo in modo superficiale (dato che ovviamente voglio rileggere il capitolo) e la cosa non mi va giù; questa flash invece è breve, intesa e coincisa.

Anch'io, proprio come te, ho una passione per i romanzi storici, anche se alcune epoche non mi fanno impazzire. Quella del medioevo, della peste, anche durante le lezioni di storia mi ha sempre affascinata. Mi sono chiesta cosa volesse dire respirare quell'aria, vivere in mezzo a tanta morte...
Straziante, è l'unico aggettivo che utilizzerei per sintetizzare l'intera flash.

Tralasciando il fatto che hai usato ancora una volta la narrazione in seconda persona (me eternamente felice e appagata), ma l'hai fatto nel miglior modo possibile.
E' come se tu fossi partita dal generale fino al particolare, dal contorno sino ad arrivare al cuore del protagonista, questo Rodolfo (ottima scelta, tra l'altro), questo medico che sta per perdere l'amore della sua vita.
Non ha pena per quella madre e per quella bambina che forse, se qualcuno le avesse ascoltate prima, si sarebbero salvate, non ha pena per gli altri corpi bruciati con calce, non ha pena della morte. Ha pena solo per lei e per se stesso: di cosa vivrà d'ora in avanti? Che senso avrà curare altre persone, tenersi in vita se lei non c'è più, se lei è stata uccisa dall'unico male fatale che credeva di poter sconfiggere?

A dire il vero, speravo in una long (avevo già letto in precedenza il prompt e devo dire che Crateide è stata davvero geniale ad avertelo proposto), ma so che ti ho già portato fin troppo sulla cattiva strada e che iniziare ancora un'altra storia sarebbe uguale al non terminarne nemmeno una, dunque sto zitta.

Salutala ora, baciala se vuoi, prima che la malattia uccida anche te.
Dopo non potrai più farlo.


Non lo so, chiamami pazza, chiamami folle, ma io ci ho rivisto tanto Shakespeare: Occhi, guardatela per un'ultima volta, braccia stringetela in un ultimo braccio e labbra, ditele ancora una volta quanto l'amate. (O almeno una cosa simile).

A volte mi capita d'immaginare come possa essere vivere a quel tempo, affrontare le stesse difficoltà e gli stessi ostacoli e mi ritrovo sempre a pensare che la differenza tra l'oggi e ciò che è stato sia davvero effimera: le guerre non sono cessate, le malattia da combattere ci sono ancora... e ancora, persone che si amano si dicono addio senza che siano loro ad averlo scelto.
Ma questi sono solo i deliri di una povera ragazza che ama tutto ciò che scrivi.
Non so se tu l'abbia scritta di notte o di giorno, ma l'ho trovata davvero straziante.
Zero errori, naturalmente (come potrebbe essere altrimenti?) e una capacità di parti riassaporare il passato in maniera unica, rara.

Non smettere mai di scrivere, Celtica, o io non saprò più da chi altro prendere esempio - o almeno, perderò un nome importante dalla mia lista.

La flash-fic finisce nelle preferite.
I miei complimenti.
Alla prossima!

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